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GIUGNO 2012

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“O

ggi, in l’agricoltura, si parla molto di filiera. Per il comparto del moscato, in Piemonte, possiamo affermare di aver precorso i tempi da più di 30 anni. Infatti, sin dall’anno 1979/80 abbiamo incoraggiato un ac-cordo di filiera per la cessione delle uve e dei mosti di Moscato. Un accordo che si è rinnovato ed è mi-gliorato negli anni e che fondamentalmente ha consentito uno sviluppo ordinato della viticoltura del sud Piemonte” ha affermato il presidente provinciale e regionale Gian Paolo Coscia nel suo discorso di apertura del convegno “Le dolci bollicine di successo”, che si è svolto il 25 maggio a Cossano Belbo (CN) per dibat-tere sul ruolo della filiera dell’Asti Docg, un comparto trainante per l’economia agricola piemontese e la vitivinicoltura nazionale .

In questo momento di crisi economica, l’ac-cordo è oggi l’unico strumento in grado di dare risposte concrete a tutti gli attori della fi-liera del moscato.

La sicurezza economica e finanziaria è tra i presupposti indispensabili per qualsiasi pro-getto di sviluppo.

Confagricoltura Alessandria è tra gli artefici dell’organizzazione, insieme a Confagricol-tura Asti e Cuneo, di questo evento di rile-vanza nazionale, come ha evidenziato ancora Coscia: “Per questo motivo abbiamo voluto qui, in-torno a questa tavola rotonda, i vari attori della fi-liera per un confronto costruttivo per migliorare l’accordo ed inoltre per trovare un punto d’intesa sulle ultime novità che riguarderanno il mondo del moscato. Non voglio entrare nei tecnicismi, ma vo-

glio solo portare il pensiero di Confagricoltura Pie-monte sulla richiesta di autorizzare nuovi impianti di vigneti”.

L’Asti spumante e il Moscato d’Asti hanno regi-strato negli ultimi anni un trend di vendite in costante ascesa, tanto che gli attuali vigneti ri-sultano insufficienti a coprire le richieste del mercato e a garantire la formazione di ade-guate scorte.

A seguito di questo boom, il Consorzio del-l’Asti ha proposto alla Regione Piemonte, nel marzo 2012, l’aumento della superficie di pro-duzione di mille ettari di vigneti di uve Mo-scato entro il 2016 per far fronte alle richieste del mercato.

Confagricoltura è favorevole ad un aumento graduale delle superfici investite a Moscato re-cuperando innanzitutto le superfici vitate re-vocate dal piano dei controlli. Si tratta di circa 350 ettari, che potrebbero aiutare a soddisfare l’attuale fabbisogno del mercato e scongiurare così la possibilità per i nostri competitori di occupare gli spazi che abbiamo conquistato grazie alle caratteristiche uniche del nostro prodotto.

Tra le numerose autorità che animavano il convegno, era anche presente sul palco il pre-sidente nazionale di Confagricoltura, Mario Guidi , che ha asserito: “Oggi la Commissione

europea spinge molto per l’integrazione di filiera attraverso le organizzazioni interprofessionali e so-prattutto per le Denominazioni, come nel caso dell’Asti Docg, il Consorzio potrebbe essere il luogo elettivo per l’organizzazione interprofessionale. E’ fondamentale rispettare tutte le componenti e fare in modo che siano rappresentate in maniera equi-librata e consona. Il successo di una politica di in-tegrazione si poggia sul rispetto di regole comuni che soddisfino tutti gli attori e che ciascuno si im-pegna ad accettare”.

“Per la parte agricola, l’integrazione di filiera im-plica un avvicinamento alle esigenze del trasfor-matore e i viticoltori non si tirano indietro – ha as-sicurato Guidi - Sappiamo lavorare per un obiet-tivo comune e sappiamo quando è il momento di esprimere richieste forti e quando invece essere di-sponibili ad un’apertura. L’importante è commisu-rare e rispettare i ruoli di ciascuno”.

Il presidente di Confagricoltura ha quindi concluso: “L’Asti Docg gode di ampi consensi a li-velli internazionali, ma si può ancora migliorare. Dobbiamo investire tanto in innovazione di pro-cesso e di prodotto che in internazionalizzazione. Noi scommettiamo tutti i giorni nelle nostre aziende! Anche e soprattutto in questo momento non facile per l’economia italiana di cui l’agricol-tura è parte integrante”.

R. Sparacino

Nuovo Decreto allarga la zona di produzione

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a lunga querelle sull’inserimento del comune di Asti si arricchisce di un nuovo capitolo, che si sa già non essere l’ultimo. Un Decreto del Ministero delle Politiche Agricole del 16 maggio (Gu 119 del 23 maggio) sancisce l’inserimento del comune e dei suoi potenziali 80 ettari massimi nella zona di produzione della Docg omonima, in esecuzione dell’ordinanza cautelare n. 955/2012 del Tar del Lazio.

Il provvedimento, che giunge dopo il parere favorevole reso dal Comitato na-zionale vini, modifica in sostanza il disciplinare approvato il 21 novembre 2011, che non aveva compreso il comune, e fa espresso riferimento a una de-libera del Tar Lazio attesa per il 24 ottobre 2012, che dovrà pronunciarsi sul ricorso presentato dall’azienda Castello del Poggio, di proprietà della Zonin, che ha sede nel territorio comunale.

Nelle premesse al Decreto, il ministero spiega che il provvedimento è stato preso in via di autotutela. In sostanza il Mipaaf intende cautelarsi da eventuali richieste di danni da parte di Castello del Poggio, considerando che il Tar emetterà la sentenza definitiva in una data successiva alla vendemmia 2012. I produttori contrari all’allargamento della zona di produzione al comune di Asti hanno già presentato ricorso contro la decisione del Tar.

La vicenda Asti così non si conclude, ma si aspetta un nuovo pronunciamento.

Rossana Sparacino

G

ianni Marzagalli , manager del Gruppo Campari, è dal 4 maggio il presidente del Con-sorzio per la Tutela dell’Asti Docg. Lo ha eletto il nuovo Consiglio di am-ministrazione, composto da 27 rap-presentanti di case spumantiere, can-tine cooperative, aziende vitivinicole e vignaioli produttori di uve mo-scato. Marzagalli subentra a Paolo Ricagno , nel rispetto della prassi che vuole l’alternanza triennale tra rap-presentanti di parte industriale e parte agricola. Vice presidenti sono stati eletti Gianluigi Biestro , diret-tore della Vignaioli Piemontesi, e

Massimo Marasso , manager del Gruppo Fratelli Martini. Per il nuovo governo del Consorzio, gli obiettivi principali saranno il miglioramento dell’immagine dell’Asti e del Mo-scato su tutti i mercati, il rafforza-mento del rapporto con il territorio di origine e la ricerca per sviluppare

la qualità e salvare i vigneti storici più vocati.

Il presidente di Confagricoltura Ales-sandria e Piemonte Gian Paolo Co-scia , nel formulare ogni migliore au-gurio di buon lavoro al neo presi-dente Marzagalli, gli ha manifestato la piena disponibilità dell’Organiz-zazione agricola ad una leale e fat-tiva collaborazione, nel comune in-teresse di tutte le componenti del mondo dell’Asti.

Asti Docg: uno sviluppo ordinato nel tempo grazie all’accordo di filiera

Marzagalli subentra a Ricagno alla guida del Consorzio

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