Confagricoltura ai partiti: confronto serrato sui programmi. L’agroalimentare è il motore di crescita dell’economia

01/02/2013

Ci stanno a cuore le sorti del Paese, dell’agricoltura e delle sue aziende. Per questo chiediamo ai partiti ed alle coalizioni di tornare ad una politica orientata alle imprese, al loro ruolo nel e per il mercato; in maniera che esse possano continuare a garantire in pieno quel contributo sociale che sono capaci di dare e che spesso, a torto, non viene loro riconosciuto. La risposta che la politica deve dare è la governabilità. In tale ottica sollecitiamo il confronto serrato con tutte le forze politiche in campo e lo vogliamo sui programmi, sui contenuti, sulle azioni da porre in essere per la crescita del Paese. Alla politica ribadiamo che lo sviluppo dell’agroalimentare è nodale, contribuisce al superamento della crisi, alla crescita, rafforza l’economia. Alla politica chiediamo sforzi per la ‘normalità’. Vogliamo un ‘Paese normale’, con centri decisionali ed istituzioni efficienti e non stratificazioni; siamo favorevoli alla riforma del titolo V della Costituzione. Con una riduzione delle province con un alleggerimento dei costi della politica e della burocrazia. Nell’attuale situazione congiunturale cinque sono le aree che, ad avviso di Confagricoltura, debbono essere intraprese in via prioritaria e con incisività dall’azione del Parlamento e del Governo: credito; fisco; mercato del lavoro; green economy; conoscenza, ricerca e sviluppo, infrastrutture. Occorre rivedere la normativa in materia di Imu, con particolare riferimento ai beni strumentali. Va anche sostenuta l’approvazione della delega fiscale al governo che consenta di intervenire sul sistema tributario per modificare la filosofia di fondo a cui si ispira l’attività di prelievo, nonché per offrire un quadro di certezze per gli operatori.

Gian Paolo Coscia