In breve del 10 Febbraio 2015

10/02/2015

I prezzi dei cereali e dei semi oleosi
Continuano a calare i prezzi dei cereali nazionali, e in particolare del frumento duro, mentre restano stabili i semi oleosi. Sui mercati esteri l’onda ribassista si è invece fermata, e in generale si assiste a un leggero recupero per il frumento tenero, il mais e l’orzo. Dopo un lungo periodo di rialzi il frumento tenero nazionale ha iniziato a mostrare segni di debolezza con un lieve calo delle quotazioni a Milano (-1 euro/t, panificabile 207,50 euro/t) e a Bologna (-2 euro/t, fino 202 euro/t). In lieve calo anche i sottoprodotti mentre resistono per il momento le farine. La svalutazione dell’euro nei confronti del dollaro Usa fa sì che i mercati nordamericani ed europei stiano mostrando un andamento differenziato. A Parigi (future di marzo) il frumento tenero ha vissuto una settimana di lieve incremento, chiudendo venerdì a 198,50 euro/t. A Chicago, nonostante le buone performance delle esportazioni Usa, il future di marzo è rimasto pressoché invariato, chiudendo venerdì a 532,4 cent/bushel (173,1 euro/t). Il timore di ulteriori ribassi sta spingendo gli operatori a vendere titoli prima della loro scadenza. La Russia sta diminuendo la propria presenza sui mercati internazionali e ciò, insieme all’euro “leggero”, sta aiutando le quotazioni sul mercato fisico. Il frumento tenero francese si attesta attorno ai 199 euro/t fob Rouen. Anche il mais nazionale sta attraversando una fase ribassista. A Milano il calo è di 2 euro/t (146 euro/t), a Bologna di un euro (157 euro/t). In controtendenza invece i mercati esteri, come del resto avviene per il frumento. A Parigi il future di marzo è in lento recupero, e ha chiuso venerdì a 155,75 euro/t. A Chicago martedì scorso c’è stato un vero e proprio rimbalzo dell’analogo titolo, che è tornato ai livelli di metà gennaio (385,6 cent/bushel, 132,22 euro/t). Negli USA il bioetanolo sta riducendo il proprio gap competitivo rispetto ai derivati del petrolio, e ciò aiuta almeno in parte le quotazioni del mais. Anche il mais comunitario per pronta consegna è in recupero. A Bordeaux l’ultima quotazione fob è di 150 euro/t (+ 2 euro/t). I prezzi dell’orzo nazionale seguono esattamente lo stesso andamento del frumento tenero: il calo è stato di 3 euro/t a Milano (190,50 euro/t) e di 2 euro/t a Bologna (196 euro/t).  I prezzi dell’orzo comunitario beneficiano invece di un momento di stabilità: a Rouen il prezzo per merce resa al porto è praticamente fermo a 175 euro/t. Le esportazioni UE vanno molto bene, anche se nella seconda metà della campagna potrebbero subire la concorrenza del Mar Nero, vista la svalutazione in atto delle valute ucraina e russa. I prezzi dei semi di soia nazionali sono rimasti praticamente invariati: 369,50 euro/t a Milano (+1 euro/t) e 366 euro/t a Bologna. Sono calati però tutti i derivati (-10 euro/t), probabilmente per via dei ribassi precedenti della materia prima.  A Chicago il future di marzo ha tentato il recupero e in effetti la chiusura di venerdì (973,4 cent/bushel, 311 euro/t) è di circa 10 cent maggiore rispetto a lunedì scorso. Negli Usa c’è il timore che il dollaro forte penalizzi le esportazioni e che l’offerta sudamericana sarà abbondante (+ 2 milioni di tonnellate in Argentina) e competitiva.  Vanno bene le quotazioni dei semi di colza, che a Parigi hanno chiuso a 356,75 euro/t, con un recupero di quasi 10 euro/t rispetto agli inizi del mese.

Agrinsieme Alessandria chiede al Governo l’abolizione dell’Imu per gli agricoltori professionali
Agrinsieme Alessandria denuncia l’iniquità del pagamento dell’Imu per gli agricoltori professionali e ribadisce che lo stato delle imprese agricole provinciali non consente di sopportare ulteriori pesi fiscali. Pertanto, richiede al Governo la cancellazione del tributo attraverso l’intervento dei Parlamentari del territorio. La denuncia degli imprenditori agricoli è stata presentata alla stampa e ai rappresentanti delle istituzioni con una conferenza stampa che si è svolta ieri ad Alessandria. “Le aziende agricole non possono sopportare ulteriori aggravi economici. Questa tassa è iniqua sia nei contenuti che nella modalità di attuazione e prelievo e va abolita del tutto. Agrinsieme esige regole certe e i necessari tempi di programmazione, e non continui ritardi e ripensamenti in generale da parte dello Stato e delle amministrazioni. Questo vale ancor più in un settore come quello agricolo, di per sé soggetto alle variabili naturali del clima e più esposto di altri a eventi non prevedibili” sostiene Luca Brondelli di Brondello, presidente di Confagricoltura Alessandria. In tutta Italia si sviluppano manifestazioni di contestazione contro il balzello: oggi gli agricoltori toscani allestiranno un presidio al casello A1 di Valdichiana, mentre altre iniziative coinvolgono Grosseto, Pisa e Viterbo. In allegato due articoli sull’Imu pubblicati questa mattina dal Sole24Ore e dal Fatto Quotidiano