Pane, Italia maglia nera fra i consumatori europei: solo 41 kg annui pro-capite. Cresce la richiesta di farine antiche e bio

22/01/2020

L’industria molitoria nazionale trasforma annualmente 5.400.000 tonnellate di frumento tenero che consentono la produzione di circa 4.000.000 di tonnellate di farina destinate per il 65% alla produzione di pane e sostituti del pane e per il 35% ad altri usi quali biscotteria, produzione di pizza, produzione di prodotti dolciari o pasticceria.

A rilevarlo è ITALMOPA durante la conferenza ‘I nuovi trend di consumo del pane in Italia. I drivers che orientano la scelta del consumatore’ che si è tenuta alla Fiera Internazionale Sigep & Ab-Tech (Rimini), dove sono stati analizzati e illustrati i maggiori elementi che orientano i consumi del pane in Italia (LEGGI).

Il consumo annuo pro-capite di pane si situa, in Italia, su circa 41Kg, un quantitativo inferiore a quello registrato in tutti gli altri principali Paesi europei (Romania 88 kg, Germania 80 Kg, Olanda 57 kg, Polonia 52 Kg, Spagna 47 Kg, Francia 44 Kg, Regno Unito 43 Kg).

Secondo il sondaggio Italmopa, l’84% degli Italiani consuma abitualmente pane, mentre il 16% degli intervistati ha dichiarato di non consumare pane o di consumarlo in modo saltuario. Il principale motivo di esclusione del pane dall’alimentazione è di natura dietetica e salutistica.

Tra coloro che consumano abitualmente pane, quello di farina bianca è consumato dal 72% dei votanti mentre coloro che dichiarano di consumare pane di farine integrali ammontano al 39%, una percentuale, comunque, in costante crescita rispetto al recente passato. Inferiori, ma in ogni caso significative, sono le percentuali – rispettivamente del 28% e del 24% – di coloro che consumano anche pane di semole di grano duro o di farine multi-cereali (risposte multichoice).

In prospettiva, e per quanto riguarda alcune tra le tipologie più ‘trendy’ di pane, il 24% degli intervistati ha dichiarato che intende incrementare il proprio consumo di pane ottenuto da farine bio, il 19% da farine di grani antichi e il 18% da farine macinate a pietra. Solo il 14% dei consumatori intende invece puntare su un consumo maggiore di pane ottenuto da farine di soli grani nazionali/regionali (risposte multichoice).

Relativamente alle fonti di informazione alle quali attingono i consumatori per orientare le proprie scelte in materia di alimentazione, emerge il ruolo predominante dei canali social, scelto dal 61% degli intervistati, mentre il 33% si affida ai consigli di amici e parenti, il 22% a canali più tradizionali (TV/radio/quotidiani) e l’11% alle dichiarazioni di testimonial  e influencer (risposte multichoice).

Fonte: Agricultura.it