In breve del 28 Aprile 2014

28/04/2014

Le misure agricole del Decreto Renzi: obblighi Iva anche per le imprese finora esonerate, revisione dell’Imu, stangata fiscale per biogas e fotovoltaico, lieve abbassamento dell’aliquota Irap
Il Decreto Legge approvato dal Governo venerdì 18 aprile, il cui testo definitivo è in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, contiene diverse misure fiscali che riguardano il settore agricolo. Le prime bozze del provvedimento che prevedevano, tra l’altro, un aumento generalizzato degli estimi catastali (fino al 30% di rivalutazione), la revisione del regime speciale IVA in agricoltura, la cancellazione dell’esonero IVA per gli agricoltori con volume d’affari fino a 7.000 euro,  la riduzione delle agevolazioni sul gasolio agricolo e altre norme di sistema, hanno subito successive modifiche, che hanno visto impegnata  Confagricoltura a contrastarne e contenerne  gli effetti.

Restano invece gli interventi sulla revisione delle zone esenti dall’IMU e sulla modifica del regime di tassazione del reddito derivante dalla produzione di energia da fonti rinnovabili.

È prevista la revisione delle zone esenti ai fini IMU, sulla base di un decreto che dovrà essere emanato di concerto tra il Ministero dell’economia e delle finanze con il MIPAF e il Ministero degli Interni, il quale dovrà individuare i Comuni per i quali, a decorrere dal 2014, si applica l’esenzione dal pagamento dell’imposta. La revisione, che deve garantire un maggior gettito per l’erario non inferiore a 350 milioni di euro, sarà effettuata sulla base dell’altitudine riportata nell’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’ISTAT, con un’eventuale differenziazione per i terreni posseduti da coltivatori diretti e IAP iscritti alla previdenza agricola. La misura che, previa emanazione del decreto, troverà applicazione a decorrere da quest’anno, comporterà i primi effetti già dal versamento della prima rata IMU da effettuarsi entro il prossimo 16 giugno.

Per la produzione di energia da fonti rinnovabili agroforestali (biogas, biomasse, fotovoltaico etc.) il reddito non è più determinabile sulla base del reddito agrario, ma con l’applicazione,  all’ammontare dei corrispettivi delle operazioni soggette ad IVA, del coefficiente di redditività nella misura del 25%. Anche questa modifica trova applicazione a decorrere dal periodo d’imposta 2014 per cui se ne deve tener conto ai fini dell’acconto dovuto per quest’anno. Resta ferma la facoltà di optare per la determinazione del reddito in via ordinaria (costi e ricavi). La misura riguarda tutti i soggetti indipendentemente dalla forma giuridica con cui viene esercitata l’attività agricola (imprese individuali, società semplici, Snc, Sas ed Srl).

Nell’ambito della riduzione generalizzata del 10% delle aliquote IRAP, l’aliquota ordinaria per il settore agricolo è ridotta dall’1,9% all 1,7%. Nel caso di determinazione dell’acconto in via previsionale, per l’anno 2014, si deve, tuttavia tener conto della misura dell’aliquota dell’1,8%.


Aiuti accoppiati Pac, chiesta maggiore attenzione per le filiere agroindustriali
“Dalle scelte che il nostro Paese si appresta a compiere rispetto agli aiuti accoppiati della nuova Pac dipenderà il futuro di intere filiere agroalimentari di importanza strategica per il nostro Paese. Riteniamo indispensabile che il criterio con cui verranno allocate le risorse non sia improntato ad una semplice ripartizione di spesa tra le regioni, ma discenda piuttosto da una attenta riflessione su quali siano le filiere più importanti sia dal punto di vista produttivo e che delle ricadute occupazionali”.

Lo dichiarano in una nota congiunta le organizzazioni agricole e cooperative riunite in Agrinsieme (Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative Agroalimentari) e i sindacati del comparto agroalimentare Flai-Cgil e Uila-Uil.