Fascette di stato per i vini DOC

13/04/2011

L’emanazione del Decreto Legislativo n. 61/2010 (che ha sostituito la vecchia legge 164/92 sulla tutela delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei vini) ha introdotto anche per i vini DOC la possibilità di munirsi di un  contrassegno di Stato, come già  accadeva per i vini DOCG.
In questi giorni è in corso di emanazione il Decreto Ministeriale che definirà la disciplina dei contrassegni  di Stato, dopo una lunga discussione che ha coinvolto tutti gli attori della filiera. Tra i temi principali oggetto di dibattito vi è stato quello dell’opportunità di differenziare i contrassegni utilizzati per i vini DOCG rispetto a quelli utilizzati per i vino DOC; la fascetta per i DOCG, infatti, rappresenta oramai un segno distintivo dei
prodotti collocati all’apice della piramide qualitativa. In base a questo assunto, si è stabilito di utilizzare una particolare tonalità di verde per i DOCG ed una di azzurro per i DOC. La fascetta dovrà riportare l’emblema di Stato, la dicitura Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, la sigla DOC o DOCG, il numero, la serie ed il volume nominale (ma quest’ultimo punto è ancora oggetto di discussione).
Il D.M. con tutta probabilità stabilirà che i produttori, tramite i Consorzi di tutela, potranno scegliere se applicare la fascetta o utilizzare il numero di lotto; il numero di lotto potrà essere previsto con tutta probabilità anche per i
contenitori alternativi al vetro, tipo bag in box.
Le fascette saranno distribuite dall’Ente di controllo o dal Consorzio  che ne farà richiesta; sarà possibile, inoltre, che le ditte imbottigliatrici possano gestire le fascette con lo stesso meccanismo del magazzino fiduciario, direttamente presso la propria azienda, un numero di fascette corrispondente al quantitativo di vino atto a divenire a DO effettivamente detenuto presso lo stabilimento enologico. E’ stato infine incrementato lo scarto massimo tra
quantità di fascette ritirate e quantità di confezioni realizzate dall’1% all’1,5%.