In breve del 28 Maggio 2014

28/05/2014

Pac: è accordo Ministero-Regioni, ma Agrinsieme critica l’intesa
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che il Ministro Maurizio Martina ha incontrato ieri (martedì 27 maggio) gli Assessori all'Agricoltura delle Regioni italiane, per definire l'attuazione nel nostro Paese della Politica agricola comune 2014-2020, che vale 52 miliardi di euro. ??A seguito della riunione è stato raggiunto un accordo sul testo base del Ministero, assumendo le modifiche unitarie proposte dalle Regioni, che hanno portato alla definizione dell'intesa complessiva sul nuovo sistema di pagamenti diretti. Le scelte sono state fatte, nonostante la riduzione delle risorse rispetto alla precedente programmazione 2007-2013, privilegiando un criterio di equità, rispettando l'equilibrio territoriale, sintetizzando le numerose istanze provenienti dai diversi settori e rafforzando gli ambiti strategici dell'agricoltura italiana.??Le principali decisioni assunte hanno riguardato:??- la ripartizione degli aiuti accoppiati, per i quali è stata fissata una quota all'11%, pari a oltre 426 milioni di euro, lasciando il 4% delle risorse al pagamento di base. I settori sui quali sono state concentrate le risorse sono: zootecnia da carne e da latte, piano proteico e seminativi (riso, barbabietola e pomodoro da industria), olivicoltura;??- per incentivare il lavoro giovanile, è prevista la maggiorazione degli aiuti diretti nella misura del 25% per i primi 5 anni di attività per le aziende condotte da under 40, assicurando il livello massimo di plafond disponibile che ammonta a circa 80 milioni di euro;??- i soggetti beneficiari della Pac, con allargamento della "black list" ed esclusione dai contributi delle banche, società finanziarie, assicurative e immobiliari; ??- si è deciso di applicare una riduzione del 50% dei pagamenti diretti sulla parte eccedente i 150.000 euro del pagamento di base e del 100% per la parte eccedente i 500.000 euro. In tale ambito – sostiene il Ministero - è stato valorizzato al massimo il lavoro in quanto dal taglio saranno esclusi i costi relativi alla manodopera, salari stipendi, contributi versati a qualsiasi titolo per l'esercizio dell'attività agricola; ??- la definizione della figura dell'agricoltore attivo;??- la convergenza, dove si è scelto di considerare l'Italia come Regione unica;??- le misure di sostegno per le aree svantaggiate e di montagna, per le quali è stata individuata una diversificazione delle condizioni per essere considerati agricoltori attivi e un premio differenziato per il latte di montagna. Si è deciso, inoltre, di intervenire in maniera integrata con altri strumenti quali i programmi di sviluppo rurale e l'OCM ortofrutta attivando una misura a favore del pomodoro da industria e una misura in favore della meccanizzazione nelle aree rurali.??È stato anche stabilito – prosegue la nota del Ministero - che nel 2016 verranno effettuate verifiche sull'operatività e sull'attuazione delle nuove misure, alla luce anche delle scelte che verranno compiute dagli altri partner europei.??"L'accordo arriva dopo un lungo lavoro con le Regioni - ha dichiarato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina - che ci consente di scrivere un capitolo importante della nuova Pac, mantenendo l'impegno di chiudere entro il mese di maggio. Abbiamo fatto scelte decisive per il futuro e per il rilancio dell'agricoltura, guardando in particolare a settori strategici come la zootecnia e l'olivicoltura e programmando un piano proteico nazionale e il sostegno a colture come la barbabietola, il riso e il pomodoro da industria. Fondamentali anche le scelte di una più equa distribuzione delle risorse. Abbiamo privilegiato il lavoro e i giovani, proprio perché questo settore può essere protagonista del rilancio economico del Paese".??"Ringrazio i colleghi assessori - ha dichiarato l'Assessore della Regione Puglia e coordinatore nazionale degli assessori regionali all'Agricoltura, Fabrizio Nardoni - per il grande senso di responsabilità dimostrato nel costruire una proposta unitaria, che testimonia la volontà di dare agli agricoltori più tempo possibile per adeguarsi alla riforma. Pur nella difficoltà della nuova Pac, il sistema delle Regioni, collaborando con il Ministero, è riuscito a trarre un'intesa complessiva a favore del sistema agricolo e che tiene conto delle difficoltà dei settori produttivi".

“Apprendiamo da indiscrezioni i primi elementi dell’accordo che sarebbe stato raggiunto tra Ministero per le Politiche agricole e Regioni per le regole di applicazione della riforma della Pac “verso il 2020”. Si prefigura un’intesa politicamente insignificante e dannosa che mortifica l’agricoltura italiana con misure ora poco incisive, ora invece addirittura penalizzanti per quegli operatori che fanno crescita e occupazione per il Paese”. È questo il secco commento di Agrinsieme che giudica duramente le linee guida definite dopo il lungo negoziato tra ministero e assessorati regionali.

“Ci riserviamo di conoscere tutti i dettagli della ipotesi di applicazione della riforma – aggiunge il coordinamento tra Cia, Confagricoltura ed Alleanza delle Cooperative italiane – ma già da quanto è trapelato il nostro giudizio è totalmente negativo”.

“Avevamo formulato diverse proposte – prosegue Agrinsieme - tra le quali quella di utilizzare al livello massimo del 13 più 2 per cento la quota di massimale da destinare ai pagamenti accoppiati settoriali. Ministro e assessori si sono invece fermati all’11 per cento rinunciando a voler gestire una fetta importante di risorse e prevedendo misure che potrebbero essere di fatto ininfluenti sui conti aziendali. In più ci ritroveremo probabilmente misure penalizzanti come una disciplina dell’”agricoltore attivo” e una forte riduzione dei pagamenti oltre determinate soglie (la cosiddetta degressività) che colpirà realtà dinamiche e competitive che creano ricchezza e occupazione. Non ci sembra certo il miglior compromesso possibile. Tutt’altro. C’era sicuramente da confrontarsi e discutere di più, magari con un occhio al piano da noi ipotizzato per attuare la nuova Pac in Italia – conclude Agrinsieme -. Una soluzione equilibrata e sicuramente più attenta alle reali esigenze delle vere imprese agricole”.