Associazione Amare Terre

27/05/2011

Cosa è stato già chiesto

• A favore delle aziende agricole, le cui terre e i centri aziendali sono ricomprese nel nodo fluviale alessandrino, l’emanazione di provvedimenti specifici, al fine di contemperare il deprezzamento del patrimonio aziendale e l’effetto dei danni che puntualmente subiscono le colture praticate su queste aree a causa di esondazioni (annuali).
• Possibilità di stipulare specifiche polizze assicurative agevolate a copertura di tutti i rischi possibili, tra cui, soprattutto, l’evento alluvionale (rischi che una coltura può subire dall’inizio e sino alla fine dell’annata agraria e per tutte le fasi di lavorazione e produzione). Ad oggi, le compagnie non vogliono assicurare  le colture praticate sulle aree ubicate tra l’alveo e gli argini, definite “golenali”, a causa dell’evidente rischio.
• Riconoscere i danni alle colture provocati dall’alluvione del 27/28 aprile 2009 nella circoscritta zona della provincia di Alessandria, in quanto non vi era alcuna possibilità di risemina.
• Riconoscere a queste aree lo status di “zone svantaggiate”,  ai sensi della Legge Regionale n° 19/2003, così come sono considerate aree svantaggiate le zone montane.
• Limitatamente per quelle aziende che operano nelle zone esondabili, che hanno in corso un impegno contratto nell’anno 2009 e/o 2010, ai sensi dell’azione 214.4 (prati), se lo desiderano, siano loro concesse le possibilità di aumentare l’impegno, estendendolo alle superfici esondabili senza alcun limite di superficie e anche, se lo ritenessero opportuno, di trasferire l’impegno da superfici non esondabili a superfici esondabili.
• Per chi lo desidera, consentire la trasformazione dei seminativi in colture foraggere pluriennali, sulla falsariga dell’azione 214.4, che preveda un premio commisurato ai maggiori rischi connessi con l’applicazione della misura in queste aree, pari almeno al doppio del premio attualmente erogato. Questi interventi richiesti dovranno essere contenuti in tutti i Programmi di Sviluppo Rurale dal 2013 in poi, con deroghe per gli anni 2011 e 2012.
• Prevedere la possibilità di rilocalizzare i centri aziendali, con erogazione di contributi a fondo perduto a totale carico della collettività.
• Imporre un programma che, con cadenza puntuale, preveda interventi di manutenzione, anche straordinaria, di tutti i corsi d’acqua, sia primari che secondari; questo consentirebbe di contenere il livello delle esondazioni, ma soprattutto permetterebbe un più celere rientro delle acque negli alvei naturali.

Ugo Cei
presidente dell’Associazione