Amare Terre incontra i proprietari e i conduttori di aziende agricole

25/05/2011

Come ben si ricorderà, l’Associazione Amare Terre è nata il 23 settembre 2010 su iniziativa di un nutrito gruppo di agricoltori alessandrini ed è formata da persone e/o società che sono proprietari e/o conduttori di  terreni ubicati nel nodo fluviale alessandrino.
L’associazione è aperta a tutti coloro che, a vario titolo, si sentono coinvolti e desiderano tramite tale associazione difendere i loro interessi e dare una voce più forte al disagio che stanno vivendo, senza distinzione di appartenenza.
Il consiglio direttivo, nell’ambito di un programma divulgativo dell’associazione, sta incontrando i titolari delle aziende agricole e i proprietari dei terreni situati nelle aree esondabili. Il 18 maggio scorso presso la sala consigliare del Comune di Felizzano ha incontrato un nutrito gruppo di proprietari e titolari di aziende agricole operanti principalmente a Felizzano, Quattordio, Masio, Bergamasco; il 23 maggio, a Castellazzo Bormida, si è svolto un secondo incontro. Altre riunioni sono state già programmate in modo da informare tutti gli interessati operanti sul territorio ricompreso nel nodo fluviale alessandrino.
Il presidente dell’Associazione Ugo Cei, unitamente al segretario Mario Rendina, hanno illustrato i motivi della nascita dell’associazione, il fine e gli scopi della stessa, le azioni già intraprese e quelle da  intraprendere, svolgendo anche un’azione di sensibilizzazione per la partecipazione.

Azioni già intraprese dall’Associazione Amare Terre

Diversi sono stati gli incontri avuti con politici e amministratori, in particolare con l’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto, al quale è stato denunciato che gli argini hanno causato:
• la formazione artificiale delle zone golenali e il frazionamento di aziende in precedenza accorpate;
• la modifica dei luoghi, in quanto importanti superfici costituenti ogni singola azienda ed in molti casi anche il centro aziendale
stesso risultano situati in zona di esondazione, vale a dire tra il fiume e l’argine;
• l’aggravarsi del problema dell’esondazione, avendo limitato la possibilità di espansione dell’acqua, provocando l’aumento del livello;
• il deprezzamento del patrimonio aziendale.