N
on più tardi dello scorso numero del L’Aratro si è scritto dei problemi
relativi alla eccessiva popolazione di ungulati presenti sul
territorio della nostra provincia.
È di questi giorni l’approvazione, da parte della Regione Piemonte, riguardante
l’abbattimento di novecento capi della specie capriolo ripartiti
sulle provincie piemontesi.
L’Amministrazione provinciale alessandrina sta mettendo appunto le
modalità per attivare il piano di abbattimento che diventerà operativo in
breve tempo.
Gli assessori provinciali Giancarlo Caldone e Lino Rava, evidenziano:
“Anche quest’anno la popolazione di caprioli e cinghiali è ulteriormente
aumentata ed è presente in forma stabile con densità medio-alte in tutta
la fascia appenninica“ e rilevano ancora: “La Provincia sta attivando un
percorso riguardante la caccia di selezione, anche attraverso un piano di
formazione specifico, in cui di conseguenza, i piani di prelievo che interessano
gli ungulati risultano essenziali”.
La quota fissata dalla Regione rappresenta un primo passo verso il raggiungimento
di un adeguato e necessario ridimensionamento del numero
dei capi presenti sul nostro territorio.
Sono state continue le pressioni delle Organizzazioni Agricole che in
questo modo hanno visto assegnare un numero di capi abbattibili superiore
al passato.
È fondamentale, di conseguenza, che il quantitativo assegnato alla nostra
provincia venga raggiunto. L’obiettivo potrà essere centrato soltanto con
la collaborazione fattiva di tutti gli attori presenti sul territorio: Provincia,
ATC, Associazioni venatorie, Associazioni Agricole.
Confagricoltura, dal canto suo, si è sempre resa disponibile al dialogo e
al confronto che ritiene fondamentale al fine di salvaguardare il nostro
territorio, le persone che vi abitano e le aziende agricole che vi lavorano