SINTESI DELLE OSSERVAZIONI DI CONFAGRICOLTURA ALLA PROPOSTA

30/04/2010
La proposta di DLgs modificativo della Legge 164/92 sulle denominazioni dei vini, introduce importanti semplificazioni ma presenta ancora diversi elementi di criticità che possono vincolarne l’efficacia rispetto alle attuali esigenze dei produttori. Per molti temi basilari il Dlgs rimanda la definizione dei provvedimenti a successivi decreti ministeriali. È auspicabile che il Governo fornisca gli opportuni orientamenti già adesso tramite il testo di DLgs in modo da indirizzare subito la normativa ministeriale. Quattro sono i punti per i quali Confagricoltura manifesta maggiore preoccupazione. Sistema IGP In linea generale, la proposta tende ad uniformare le IGP alle DOP sulla cui differenziazione si basa attualmente la “piramide qualitativa” voluta dalla legge 164/92. L’articolato, oltre alla definizione ed alle procedure per il riconoscimento – debitamente simili per direttive comunitarie –assimila le IGP alle DOP anche nella struttura dei controlli e nelle sanzioni applicate. E’ opportuno riflettere sul ruolo delle IGP per differenziarle dalle DOP ed evitare che per eludere procedure di controllo onerose ed i vincoli burocratici appesantiti i produttori scelgano di produrre vini varietali il cui incremento indebolirebbe il sistema dei vini di territorio (DOP e IGP in generale). Consorzi Confagricoltura è favorevole a rafforzare il ruolo dei Consorzi per la tutela e valorizzazione della Denominazione in modo particolare per la gestione dell’offerta produttiva. Nel testo di riforma è stato ipotizzato un nuovo sistema per definire la rappresentanza negli organi sociali del Consorzio. L’ultima versione del testo, infatti, rimanda ad un ulteriore decreto ministeriale che definirà le modalità necessarie per garantire un’equilibrata rappresentanza fra viticoltori, vinificatori ed imbottigliatori autorizzati. Al fine di garantire un efficiente funzionamento del Consorzio, bisognerà tuttavia valutare e definire con attenzione tali modalità per assicurare ai Consorzi le condizioni necessarie per una adeguata operatività. Si richiama l’attenzione infine sul ruolo degli agenti vigilatori e sul costo delle loro attività: l’auspico è quello di evitare un’ennesima struttura di controllo che si aggiunge senza coordinarsi alle strutture preesistenti. Controlli Auspichiamo che il D.Lgs ponga le basi per una necessaria semplificazione della struttura dei controlli a carico delle DOP ed IGP. Il DLgs di riforma della Legge 164/92, con i decreti attuativi a cui essa fa riferimento, sono il luogo privilegiato per rivedere il piano dei controlli ed alleggerire le incombenze a carico dei produttori eliminando quelle non espressamente richieste dalla OCM vino, inserendo, laddove possibile, le autocertificazioni sulla scia dei nostri colleghi francesi. La previsione di controlli “adeguati e proporzionati alla classificazione qualitativa dei vini” è un passo avanti che auspichiamo si traduca in un alleggerimento dei costi dei controlli per le DOC. Una riflessione va fatta sull’opportunità di tornare a controlli non sistematici anche per queste ultime soprattutto per i controlli organolettici. Sanzioni Nell’ultima versione è stato nuovamente eliminato lo strumento della diffida, richiesto da tutta la filiera per le semplificazioni che avrebbe potuto introdurre. Era apparsa ad un certo punto della discussione la volontà di inserire di nuovo questa possibilità facendo riferimento specifico per ogni singola inadempienza minore, ma nell’articolato ad oggi vi è alcun riferimento in merito. Gli operatori attendevano una modifica sostanziale del sistema volta ad una maggiore aderenza fra gravità dell’inadempienza ed entità della sanzione. Le sanzioni dovrebbero essere differenziate in base alle tipologie di vino oggetto dell’inadempienza e tener conto delle proporzioni dell’azienda, di ogni altra circostanza attenuante come previsto dalla Legge n.82. Ad oggi Confagricoltura ritiene che potrebbe essere più appropriato stralciare dal testo della proposta la parte relativa alle sanzioni e rivedere le stesse all’interno di un testo omogeneo ed equilibrato.
Area vitivinicolo
curata da
MARCO VISCA