Nuove norme per il vino biologico

13/02/2012

Nuove norme per il vino biologico

Con un comunicato stampa dell’8 febbraio scorso, l’UE ha reso nota l’approvazione di nuove norme per il “Vino biologico”, che saranno pubblicate prossimamente
sulla Gazzetta Ufficiale. In base alle nuove disposizioni, i produttori europei di vino biologico potranno, a partire dalla vendemmia 2012, riportare sulle
etichette la dicitura “vino biologico”; sulle etichette dovrà essere riportato il logo dell’agricoltura biologica conforme alle direttive
UE ed il numero di codice del competente organismo di certificazione. Le regole attualmente in vigore concernenti il “vino ottenuto da uve biologiche”,
non coprono le pratiche enologiche, ossia l’intero processo di vinificazione. Grazie alle nuove norme sarà possibile garantire una maggiore
tracciabilità dei prodotti e facilitare la riconoscibilità dei medesimi da parte dei consumatori. Gli orientamenti che saranno pubblicati consentiranno una
maggiore regolamentazione del mercato interno all’UE, oltre a consolidare la posizione dei vini biologici dell’UE sui mercati extra-UE, nei quali i principali
paesi produttori di vino (USA, Cile, Australia, Sudafrica) hanno già stabilito principi per i vini biologici. Questo atto legislativo
completa la normativa in materia di agricoltura biologica dell’UE, che riguarda ora tutti i prodotti agricoli. La nuova regolamentazione stabilirà
un sottoinsieme di pratiche enologiche e di sostanze, quali definite nel regolamento (CE) n. 606/2009 relativo all’organizzazione comune del mercato
(OCM) vitivinicolo, da utilizzare per i vini biologici. Ad esempio non saranno consentiti l’acido sorbico e la desolforazione; inoltre il tenore dei solfiti
nel vino biologico dovrà essere di almeno 30-50 mg per litro inferiore al livello dell’equivalente vino convenzionale (a seconda del tenore di zucchero residuo).
Oltre a questo sottoinsieme di specifiche, si applicheranno anche le norme generali in materia di vinificazione stabilite dal regolamento sull’OCM nel settore
vitivinicolo. È superfluo rimarcare che il “vino biologico” dovrà ovviamente essere prodotto utilizzando uve biologiche quali definite nel regolamento
(CE) n. 834/2007. Attualmente non esistono specifiche dell’UE o definizioni applicabili al “vino biologico”. La certificazione biologica è prevista
soltanto per le uve e al momento la sola dicitura consentita è “vino ottenuto da uve biologiche”. Nel Piano d’azione europeo per l’agricoltura e l’alimentazione
biologica del 2004, la Commissione si era impegnata a stabilire norme precise in materia di produzione biologica per l’intero comparto agricolo, inclusa
l’enologia. In questo contesto, nell’ambito del Sesto programma quadro, è stato finanziato il progetto di ricerca ORWINE. Sulla base delle conclusioni
da questo raggiunte, nella riunione del Comitato permanente per la produzione biologica del giugno 2009 sono state presentate per la prima volta
proposte legislative intese a definire il vino biologico. Queste proposte, cui non è stato dato seguito, sono state ritirate nel giugno 2010. I lavori sono
ripresi nel 2011 e, sul progetto presentato, il Comitato ha espresso un parere favorevole in occasione della riunione dell’8 febbraio 2012.
Le nuove norme in materia di vinificazione biologica introdurranno una definizione tecnica di vino biologico che è coerente con gli obiettivi e i principi
dell’agricoltura biologica enunciati nel regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio, relativo alla produzione biologica. Il regolamento stabilisce le
tecniche enologiche e le sostanze autorizzate per il vino biologico. Una di queste norme fissa il tenore massimo di solfito per il vino rosso a 100 mg
 per litro (150 mg/l per il vino convenzionale) e per il vino bianco/rosé a 150mg/l (200 mg/l per il vino convenzionale), con un differenziale di 30mg/l
quando il tenore di zucchero residuo è superiore a 2 g/l.

Area vitivinicolo
curata da
MARCO VISCA