Programmi triennali per la gestione delle Denominazioni di Origine a base Brachetto, Cortese e Moscato

12/01/2016

Come più volte riportato su queste pagine, il nuovo scenario normativo in vigore dal 1° gennaio 2016 prevede l’eliminazione del blocco degli impianti viticoli, gestito con il regime dei diritti di reimpianto. È prevista l’assegnazione di autorizzazioni per nuovi impianti pari ad un massimo dell’1% della superficie vitata di ogni Stato membro e l’autorizzazione dei reimpianti.
Per le denominazioni per le quali è ancora operante un blocco degli impianti (le DO a base Brachetto, Cortese e Moscato) è essenziale prevedere un controllo della denominazione con l’attuale regolamentazione. In pratica è possibile pianificare l’iscrizione a schedario con idoneità alla denominazione di origine, attraverso un programma triennale proposto dai Consorzi di tutela, sentite le rappresentanze di filiera.
Riportiamo quanto emerso durante una riunione tenutasi presso l’Assessorato regionale il 14 dicembre scorso. Occorre tenere presente che ogni programma triennale potrà essere rivisto in seguito ad eventuali variazioni (relative ad esempio alle richieste di mercato) che dovessero intervenire nel corso del tempo.

BRACHETTO
La proposta per il Brachetto d’Acqui e Piemonte Brachetto è stata condivisa dai due Consorzi di tutela “Consorzio Tutela Vini d’Acqui” e “Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato”. Non sono previsti aumenti delle superfici iscrivibili a schedario per le due denominazioni per il biennio 2016-2017, mentre per il 2018 sono previste nuove iscrizioni per il “Brachetto d’Acqui” e “Piemonte Brachetto” rispettivamente pari a 45 ettari e 30 ettari. Tale scelta nasce dalla previsione di una ripresa delle vendite e quindi delle quantità rivendicabili con le attuali superfici idonee che giustificano un’apertura di nuove superfici al terzo anno.

CORTESE
Il “Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato” ha proposto alla filiera delle due denominazioni Cortese Alto Monferrato e Piemonte Cortese di non limitare la possibilità di nuove iscrizioni a schedario con tali idoneità in quanto vi è una ripresa di mercato degli ultimi anni. Il “Consorzio del Gavi” ha presentato la propria proposta di programma triennale. Essa non prevede nessun aumento delle superfici iscrivibili a schedario con idoneità per l’anno 2016, mentre per il biennio 2017-2018 sono previste nuove iscrizioni per complessivi 20 ettari (10 all’anno), eventualmente rimodulabili.

MOSCATO
I Consorzi coinvolti nella gestione di “Asti DOCG” e di “Piemonte Moscato” sono il “Consorzio Tutela dell’Asti” e “Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato”. La proposta dell’Asti prevede di non aprire a nuove idoneità per l’anno 2016, mentre per il biennio 2017-2018 sono previste nuove iscrizioni per complessivi 200 ettari (100 all’anno), eventualmente rimodulabili. La proposta per il “Piemonte Moscato” parte da dati confortanti di imbottigliato, da un calo delle giacenze, dal fatto che il territorio idoneo è ben più ampio (conta 25 comuni in più di quello dell’Asti). Essa prevede i seguenti ampliamenti di superfici idonee: 10 ettari nel 2016, 20 ettari nel 2017 e 30 ettari nel 2018 per complessivi 60 ettari, eventualmente rimodulabili.

Luca Businaro

Area vitivinicolo
curata da
MARCO VISCA