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al 17 al 24 gennaio si sono svolte le Assemblee di Zona di Confagricol-tura Alessandria, importante appun-tamento per gli associati del sindacato agri-colo e luogo principe di confronto e appro-fondimento di tematiche e problemi co-muni.

Alle assemblee erano presenti il Presidente provinciale Gian Paolo Coscia , i vice presi-denti Luca Brondelli di Brondello , Franco Priarone , Maurizio Stringa e, di volta in volta, il Presidente di zona territoriale. Per la struttura erano presenti il direttore provin-ciale Valter Parodi e i direttori di zona. Il presidente Gian Paolo Coscia ha eviden-ziato come l’anno 2011 sarà purtroppo ricor-dato come l’anno della crisi che, malgrado più o meno appropriati interventi di con-trasto, prosegue e diventerà sempre più grave. La manovra cosiddetta “salva-Italia”, ad esempio, ha reso il carico fiscale in agricol-tura insopportabile. Mentre le imposte sui fabbricati rurali vengono incrementate con percentuali a due zeri, continuano a non arri-vare le misure per lo sviluppo del settore. Non intendiamo morire senza difenderci. Ci sembra veramente iniquo, oltre che inso-

stenibile dal punto di vista economico, tas-sare beni strumentali di indispensabile uti-lizzo da parte di un’agricoltura moderna, produttiva, attenta alle problematiche di si-curezza alimentare e benessere animale come la nostra.

“Nel segno dello sviluppo invece abbiamo sollecitato a più riprese le misure necessarie ed indicato, in modo dettagliato, gli inter-venti per la crescita” – ha sottolineato il pre-sidente di Confagricoltura Alessandria - . “La strada del confronto costruttivo siamo certi possa portare i suoi frutti ed in tal senso stiamo continuando a lavorare”.

L’Imu costerà oltre un miliardo di euro solo per i fabbricati agricoli, mentre per i carbu-ranti l’aumento di costi è previsto superiore ai 200 milioni di euro in un anno.

Questo aumento drammatico dei costi pena-lizzerà in modo esiziale i nostri bilanci azien-dali già ridotti al lumicino.

Il numero delle aziende agricole negli ultimi 10 anni è drast icamente diminui to di 800.000 unità. Le cause sono diverse: vi è di-minuzione fisiologica dovuta all’accorpa-mento di realtà marginali, ma anche una di-minuzione dovuta alla notevole riduzione

del reddito derivante dalle coltivazioni e dall’allevamento che ha reso antieconomico il proseguimento dell’attività. I dati del censi-mento dell’agricoltura ci permettono anche di valutare la superficie media aziendale che a livello nazionale è pari a 7,5 ha, mentre a li-vello piemontese aumenta notevolmente raggiungendo i 15 ha, dati certamente non confortanti ed inconciliabili con una mo-derna agricoltura.

Oggi comunque, con le cifre in nostro pos-sesso, possiamo affermare che è in crisi l’agri-coltore, ma non l’agricoltura. L’andamento demografico attuale, infatti, ci permette di stimare che nel 2030 la popolazione mon-diale raggiungerà gli 8,5 miliardi. Pertanto, ai livelli produttivi attuali, vi sarebbe bisogno di un inarrivabile 50% di terreni coltivabili in più per poter sfamare il mondo. L’agricoltura ed il suo sviluppo tecnologico ed organizza-tivo continuerà quindi ad avere un ruolo vi-tale e fondamentale.

L’agricoltura ha il compito elettivo di pro-durre cibo per tutti, sicuro per i suoi aspetti di salubrità e di igiene, rispettoso dell’am-biente, tutto ciò in un contesto di competi-zione mondiale. Altre stime ci dicono che nel

febbraio 2012

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Assemblee di Zona 2012

Acqui Terme Alessandria Casale Monferrato

aratro N 2-2012_Layout 1 07/02/12 18.01 Pagina 6

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