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2050 per soddisfare la richiesta di cibo nel Pianeta sarà necessario il 70% di produzione agricola in più, ma l’attuale riforma della Po-litica agricola comune non ne tiene conto, se non negli obiettivi generali poi ripetuta-mente contraddetti da norme applicative di-sincentivanti la produttività. Dobbiamo far comprendere che produrre non è un tabù, come pare credere Bruxelles.

Le trasformazioni dovranno essere favorite da un forte snellimento burocratico. Oggi in-fatti, malgrado le innumerevoli affermazioni che giungono da ogni parte per la riduzione della burocrazia, ci troviamo a combattere tutti i giorni con una mole di adempimenti e carta inverosimile. Basti pensare alla folle quantità di documenti che è necessario pre-parare per la realizzazione di un impianto che produce energia con biomasse o per un impianto fotovoltaico.

Relativamente al credito, la risposta del si-stema bancario alle necessità delle imprese è troppo lenta e miope. A causa della crisi fi-nanziaria, per gli imprenditori è diventato estremamente difficoltoso e complesso otte-nere un finanziamento, in particolare, per as-surdo, ai progetti a maggior valenza innova-tiva. Se non ci sarà un’inversione di tendenza, diventerà ben problematico sfuggire alla spi-rale recessiva che incombe sul nostro Paese. Se si vuole che il termine ‘crescita’ non ri-manga vuoto di significato, è necessario avere un sistema creditizio che consenta alle

imprese di ogni settore di essere competitive. In particolare per quanto riguarda l’agricol-tura, molte banche chiedono garanzie sup-pletive che nascono da una dichiarata ‘insuf-ficiente conoscenza’ del settore primario. Una recente analisi del Centro Studi di Con-fagricoltura ha rilevato che in dieci anni, tra il 2001 ed il 2011, gli impieghi di capitali in agricoltura sono cresciuti da circa 23 miliardi di euro a più di 43 miliardi. Il costo di questo denaro è stato sopportato a tassi di mercato, con la conseguenza di un crescente indebita-mento bancario che rischia di diventare estremamente gravoso. Il rapporto fra soffe-renze lorde e impieghi, che prima era dimi-nuito per l’agricoltura, è ritornato a crescere negli ultimi due anni. A luglio 2011 si atte-stava al 7,64% (7,44% quello generale), con valori ancor più preoccupanti, a due cifre, nel Mezzogiorno.

Quasi il 60% dell’esposizione bancaria delle imprese agricole è di breve periodo e, stante l’attuale insensata stretta creditizia, c’è il ri-schio che gran parte delle somme debbano essere restituite alla scadenza alle banche, senza la possibilità di essere rinnovate o con-solidate con nuovi prestiti.

Su tutti questi drammatici aspetti ricordati nella relazione introduttiva del presidente Coscia, si è articolato poi il dibattito fra i par-tecipanti alle Assemblee di Zona che sono state anche l’occasione per fare il punto sulle diverse produzioni, sia in termini di quantità

prodotta che in termini di prezzi. La volatilità di questi ultimi è stata riconosciuta da tutti come una vera emergenza in concomitanza naturalmente con l’incremento dei costi di produzione, in primis il gasolio agricolo. Le Assemblee di Zona sono state anche l’oc-casione per svolgere incontri informativi pre-visti nell’ambito del progetto di informa-zione per il settore agricolo attivato sulla Mi-sura 111.1 B del PSR 2007/2013 dal titolo “Nuova PAC dopo il 2013” tenuta dal dr. Ro-berto Giorgi dove si è potuto iniziare a riflet-tere sugli scenari che si configureranno per la nostra agricoltura a partire dal 2014. Il presidente Coscia unitamente ai presidenti di zona e a tutta la dirigenza di Confagricol-tura Alessandria ribadisce qui il ringrazia-mento veramente sentito a tutti coloro che hanno partecipato ai lavori assembleari ed in particolare a coloro che con i loro interventi, anche critici o polemici, hanno reso vivi e sti-molanti gli incontri. Grazie quindi, in sem-plice ordine alfabetico, a Giuseppe Artana, Paolo Barbieri, Roberto Beretta, Marco Ber-toli, Antonella Cappa, Gianfranco Castel-lotti, Gianpiero Chiapparoli, Angelo Fava, Piero Ghiglione, Adelio Invernizzi,Gia-como Lodi, Piergiovanni Malaspina, Giu-seppe Milanesi, Pier Enrico Montiglio, Ma-riano Pastore, Caterina Pelasso, Paolo Ri-cagno, Luigi Stella, Marika Vecchione ed in-fine ai graditi ospiti Lorenzo Robbiano e

Paolo Parodi, rispettivamente sindaco e as-sessore della città di Novi Ligure.

Cristina Bagnasco

febbraio 2012

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Novi Ligure Tortona

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