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FEBBRAIO 2014

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T MAT FARM

Società Agricola S.P.A.

………….. il sapore del Pomodoro Piemontese ………….. il sapore del Pomodoro Piemontese

15068 Pozzolo Formigaro (AL) Str. Bissone, 1 TEL: 0143.419083 FAX: 0143.319203

SITO: www.tomatofarmsrl.it

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“L’

acqua rappresenta per l’agricol-tura forse il più importante fat-tore di competitività. Il settore primario non ‘consuma’ questa preziosa ri-sorsa ma la impiega nell’uso irriguo per poi re-immetterla nel ciclo idrologico naturale”. Lo ha detto il presidente dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli, Mario Guidi , dando inizio ai lavori dell’incontro sul piano irriguo, tenutosi oggi in Confagricoltura con i rappresentanti del ministero per le Politiche agricole, dell’Inea, dell’Anbi, dei Consorzi di bonifica e delle Autorità di Bacino. “All’indomani dell’accordo in Conferenza Stato-Regioni, che prevede il piano nazionale delle acque per l’irrigazione, i prossimi mesi saranno cruciali per capire come saranno de-stinate le risorse – ha proseguito Guidi -. Il nostro obiettivo è quello di creare strumenti moderni d’irrigazione delle colture. Realiz-zare macrostrutture, se le aziende non po-tranno utilizzare l’acqua è inutile, oltre che

costoso. Vogliamo contribuire all’impiego delle risorse idriche ed è per questo che Con-fagricoltura ha avviato questa consultazione con chi a vario titolo agisce sull’acqua”. “Occorre creare sinergie con i piani di svi-luppo rurale. La programmazione della spesa della nuova Pac – ha osservato Guidi – dovrà costruire un modello di agricoltura in grado di affrontare il 2021. I trecento milioni di euro destinati al piano irriguo nazionale sono una cifra troppo importante, che dovrà essere ben utilizzata, perché l’irrigazione e la qualità del servizio irriguo costituiscono fat-tori di sviluppo fondamentali per le nostre imprese”.

Per il presidente di Confagricoltura due sono i nodi principali da sciogliere. Il primo ri-guarda la coesistenza tra i 21 piani di svi-luppo rurale e lo specifico piano irriguo na-zionale, il secondo riguarda l’accordo di par-tnerariato, in cui convergeranno gli specifici programmi operativi dei diversi fondi e di cui

alcuni spunti riguardano proprio la gestione del territorio e l’acqua. “In tale quadro è ne-cessario trovare soluzioni che permettano un’efficiente irrigazione pur contribuendo al risparmio idrico ed energetico”.

“E’ necessario – conclude Guidi - rendere più moderne le reti di adduzione e distribu-zione, ristrutturandole per ridurre le perdite di distribuzione, razionalizzare e ridurre i consumi. E’ opportuno incentivare quanto più possibile la creazione di bacini artificiali aziendali, non sufficientemente presenti. Ciò permetterà, qualora ce ne fosse il bi-sogno, di effettuare irrigazioni di soccorso nei periodi siccitosi, utilizzando acque accu-mulate nelle stagioni piovose. Infine, serve una gestione sostenibile e integrata del suolo, promuovendo opportune pratiche conservative e attuando uno specifico e orga-nico piano di protezione e di difesa dell’as-setto idrogeologico”.

C.B.

Acqua: “utilizzare le risorse PAC

per riordinare la rete irrigua nazionale”

L’

agricoltura non è una ce-nerentola dell’economia ed il suo Ministero di rife-rimento va ripensato. Ancor più in questo momento in cui l’Eu-ropa guarda lontano per il set-tore primario, con una riforma della Pac fissata al 2020 e che già si interroga sul dopo”. Lo ha sot-tolineato il presidente di Confa-gricoltura Mario Guidi che ha

deciso di scrivere al presidente del Consiglio Enrico Letta nel momento in cui ha assunto l’in-terim del dicastero di via XX Set-tembre.

Guidi ha ricordato come il Mini-stero dell’Agricoltura abbia visto, dal 2009 ad oggi, cinque diversi ministri, addirittura con cicli di vita politica sempre più brevi; come sia sotto i riflettori delle in-dagini della magistratura da al-meno tre anni; come i vertici api-cali delle strutture abbiano subito un continuo turnover e si sia an-cora lontani da un assetto coe-rente; come le società di servizio siano o commissariate o in sca-denza o, comunque, da ripensare. “Sia chiaro - ha detto - che non in-tendo esprimere giudizi sulle per-sone, ma contribuire anche con un diverso assetto al rilancio della politica economica; è indubbio che la situazione del ministero è sempre più problematica e le dif-

ficoltà non nascono ora e tanto-meno ne è responsabile l’ultima guida politica”.

“Non occorre fare riflessioni par-ticolarmente sofisticate per co-gliere che il modello non fun-ziona più, non riesce ad essere interlocutore degli altri mini-steri, fa fatica a operare in Europa - ha proseguito il presidente di Confagr icol tura - . E questo mentre si avvia un nuovo pe-riodo di programmazione comu-nitaria che assicura al nostro Paese risorse importanti, coge-stite con le Regioni”.

Guidi si richiama a quanto detto dal premier, alle ‘novità di si-stema’ che ritiene indispensabili. “In questo senso - ha evidenziato - serve una scelta coraggiosa rela-tiva a questo settore, ad una vi-sione moderna e integrata fra tutti i soggetti che possono raf-forzarne la capacità produttiva e di presenza sui mercati mon-

diali. Un’opportunità che vor-remmo fosse colta e portata avanti”.

Confagricoltura aveva già evi-denziato alle forze politiche, nella fase pre-elettorale di un anno fa, un diverso modo di im-postare il governo di uno dei set-tori che può fare da asse portante della ripresa italiana. Con il mi-nistero che faccia da hub, da “snodo”, permettendo di condi-videre le conoscenze, favorire la collaborazione tra imprese, coor-dinare i progetti territoriali, allo-care correttamente le risorse sui fattori strategici, tagliare drastica-mente la burocrazia. Ed anche le Regioni dovrebbero essere al ser-vizio di questa strategia di mag-giore efficienza.

Tutto ciò – ha concluso Guidi – “dopo un anno è ancor più ur-gente, a patto che si colga l’im-portanza dell’ agricoltura e del-l’agroalimentare italiano”.

GUIDI SCRIVE AL PREMIER LETTA

“Ora un diverso assetto per creare il Ministero

dell’Agroalimentare italiano”

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