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settembre 2014

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Restiani

Spazio Donna Conciliazione: peggiora la situazione

L’

Istat nel Rapporto annuale sul Paese, fotografa l'evoluzione del-l'economia italiana. Guardando in particolar modo all'universo femminile, nel 2013 in Italia, il tasso di occupazione delle donne 15-64 anni è pari al 46,5% (-12,2 punti rispetto al valore medio della Ue28). In cinque anni (2008-2013), a fronte della forte riduzione dell’oc-cupazione maschile (-973 mila unità, -6,9%) le donne occupate sono di-minuite di 11 mila unità (-0,1%).

La sostanziale tenuta dell’occupazione femminile è il risultato di un in-sieme di fattori: da un lato il contributo delle occupate straniere, aumen-tate di 359 mila unità a fronte di un calo delle italiane di 370 mila (-4,3%), dall’altro la crescita delle occupate con 50 anni e più (+613mila, circa il 30% in più) e, infine, l’incremento di quante entrano nel mercato del la-voro per sopperire alla disoccupazione del partner. Aumentano, infatti, le famiglie con donne breadwinner, ovvero quelle in cui la donna è l’unica ad essere occupata: sono il 12,2% delle famiglie con almeno un componente 15-64 anni (erano il 9,4% nel 2008), in confronto al 26,5% di quelle con unico breadwinner uomo (stabile rispetto a cinque anni prima). Peggiora la situazione di conciliazione dei tempi di vita delle donne. Cresce la quota di donne occupate in gravidanza che non lavora più a due anni di distanza dal parto (22,3% nel 2012 dal 18,4% nel 2005). Le più esposte al rischio di lasciare o perdere il lavoro sono le neo-madri che lavoravano a tempo determinato (45,7% nel 2012), quelle con titolo di studio basso (30,8%, rispetto al 12,3% delle laureate), le lavoratrici del Mezzogiorno (29,8%). Inoltre, aumenta la quota di occupate con figli piccoli che lamentano le difficoltà di conciliazione (dal 38,6% del 2005 al 42,7% del 2012).

Poco più della metà delle neo-madri continua a contare prevalentemente sull’aiuto dei nonni quando è al lavoro, ma cresce il ricorso al nido (35,2%, contro il 27,4%), soprattutto se privato (la cui fruizione passa dal 13,9% del 2005 al 21,1% del 2012).

Assumere donne conviene!

C

i sono nuove agevolazioni, in termini di “sconti” contributivi, per le aziende che assumono donne e lavoratori over 50. Lo chiarisce una circolare dell’Inps (la nu-mero 111 del 24 luglio 2013), che entra nel dettaglio delle assunzioni agevolate in-trodotte dalla Riforma del lavoro Fornero. Quest’ultima prevede uno sconto del 50% sulla contribuzione dovuta dal datore di lavoro nel caso di assunzioni di chi ha più di 50 anni e disoccupati da oltre dodici mesi, in particolare per le donne (di qualunque età, re-sidenti in aree svantaggiate e prive di impiego da almeno sei mesi, con una professione o di un settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prove di impiego da almeno sei mesi donne di qualsiasi età, ovunque residenti e prive di impiego da almeno ventiquattro mesi). L’agevolazione vale anche per l’assunzione a tempo parziale, con contratti a tempo indeterminato o determinato e in caso di trasfor-mazioni a tempo indeterminato di precedenti rapporti agevolati. Per accedere all’incen-tivo è necessario inviare all’Inps l’apposita comunicazione utilizzando un apposito mo-dulo di istanza on-line che a breve verrà messo a disposizione sul sito dell’Istituto.

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