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15057 TORTONA (AL) Località S. Guglielmo 3/13 Tel. 0131.8791 Fax 0131.879310

L OG I S T I C A

ottobre 2014

3

D IRETTORE

V ALTER P ARODI

D IRETTRICE

R ESPONSABILE

R OSSANA S PARACINO

T ESTATA IN COMODATO ALL ’E DITRICE CE.S.A. C ENTRO S ERVIZI PER L ’A GRICOLTURA - SRL

D IREZIONE E A MMINISTRAZIONE : V IA T ROTTI , 122 - AL - T EL . 0131 43151/2

R . SPARACINO @ CONFAGRICOLTURALESSANDRIA . IT

V IDEOIMPAGINAZIONE E S TAMPA : L ITOGRAFIA V ISCARDI SNC

V IA S ANTI , 5 - Z ONA IND . D4 - AL A UTORIZZAZIONE T RIBUNALE DI A LESSANDRIA N . 59 DEL 15.11.1965 A UT . D IR . P ROV . PT AL N . 75 H ANNO COLLABORATO : L UCA B USINARO , P AOLO C ASTELLANO , R OBERTO G IORGI , M ARCO O TTONE , M ARIO R ENDINA , P AOLA R OSSI , A NGELA T ERZUOLO , M ARCO V ISCA

F INITO DI IMPAGINARE IL 02/10/2014

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Stampato su carta ecologica riciclata

I N PRIMO PIANO ...

Contratti di Rete 4-5

Più Ogm meno chimica 6-7

Scatta il verde, vieni in campagna 8

Nuovo Coordinamento del Catasto 9

Le ultime novità della PAC 12-14

Taratura delle barre e degli atomizzatori 16-17

Aperta la stagione venatoria 18

Ogm, si riapre il dibattito

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razie alla continua opera di Confa-gricoltura, negli ultimi giorni si è riaperto in Italia il dibattito sugli Organismi Geneticamente Modificati. Da sempre il nostro presidente nazionale

Mario Guidi ha sostenuto che nella pros-sima Expo di Milano 2015, visto che il titolo dell’esposizione universale sarà “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, non si potrà non parlare anche delle coltivazioni Ogm. Recentemente, a seguito di una raccolta firme operata dalle nostre Federazioni regio-nali di Veneto e Lombardia, il Senatore a vita e ricercatrice, Elena Cattaneo , sostenuta anche dalla richiesta di centinaia di suoi colleghi ricercatori italiani, ha presentato un’interpellanza parla-mentare, nella quale chiede al Ministro delle Politiche Agricole di spiegare come mai in Italia si sia intrapresa una strada difficile da comprendere. La stessa Senatrice Cattaneo, in un recente convegno organizzato da Confagricoltura a Mantova, ha denunciato l’infondatezza delle argo-mentazioni che hanno portato al blocco della ricerca e della sperimenta-zione su questo tema, con grave danno non solo per il mondo agricolo, ma anche per la stessa comunità scientifica.

Tra il 1961 e il 2005, mentre la popolazione mondiale cresceva del 111%, la produzione agricola è aumentata del 162%. Nel 1950 sulla Terra un miliardo di persone su un totale di due miliardi e mezzo soffriva la fame, mentre oggi lo stesso pianeta fornisce cibo a sufficienza per più di sei mi-liardi di persone, su un totale di sette miliardi. In circa sessanta anni la popolazione mondiale che soffriva di fame e malnutrizione è scesa dal 40 al 15%. Ciò grazie ad una sola cosa: l’innovazione. E gli Ogm fanno parte del progresso tecnologico. Tutte le varietà e le specie che vengono utilizzate in agricoltura sono frutto dell’intervento di miglioramento ge-netico dell’uomo ed è difficile sostenere scientificamente che l’uso di un’ulteriore tecnica quale quella utilizzata per produrre Ogm, sia meno ‘naturale’ di quelle usate finora.

Se si prende ad esempio la coltura del mais, la piralide è uno dei mag-giori fattori di rischio di contaminazione anche per le aflatossine, dopo caldo e siccità. Le aflatossine, classificate come sicuramente cancerogene, sono più rare ma molto più tossiche delle fumonisine ed hanno la carat-teristica di passare nel latte e quindi nei formaggi. Ad oggi le varietà di mais geneticamente modificate per resistere alla piralide sono il mezzo di gran lunga più efficiente per il suo controllo e sono state ritenute si-cure per l’uomo e l’ambiente dall’Autorità europea per la sicurezza ali-mentare (EFSA) e dalle più credibili istituzioni internazionali. Da un punto di vista ambientale, inoltre, andrebbe considerato che il mais resi-stente alla piralide non solo riduce la distribuzione nell’ambiente di in-setticidi non selettivi, ma richiede meno acqua, energia, concimi e agro-farmaci per essere prodotto, dal momento che a parità di input si ottiene il 10 per cento in più di produzione.

Si potrebbero fare altri esempi, uniti al fatto che tutti i giorni nel nostro Paese sbarcano navi piene di cereali oppure soia Ogm, che vengono usati per la produzione dei prodotti tipici vanto della nostra Nazione e tutto questo senza che gli agricoltori italiani possano anche solo fare della sperimentazione in questo settore.

Risulta anche curioso che se da un lato l’Unione Europea vuole normare e standardizzare quasi tutto, sulla coltivazione Ogm lascia ad ogni Stato membro la possibilità di decidere…

Buone norme di coesistenza permetterebbero ai produttori di scegliere cosa produrre e ai consumatori cosa consumare. Certamente l’uso di queste colture e del progresso tecnologico devono essere responsabili e come tali in qualche modo regolamentati, ma senza che principi non ne-goziabili, quali la libertà imprenditoriale, siano cancellati. Che è invece quello che stiamo vedendo in questi anni.

Luca Brondelli

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