CERTIFICAZIONE AMBIENTALE DELLA PIOPPICOLTURA

02/09/2011

In occasione della scadenza del quinquennio di certificazione ambientale volontaria della pioppicoltura, che vede la nostra Organizzazione capofila di un ampio gruppo di aziende che hanno aderito all’iniziativa, torniamo sull’argomento al fine di illustrare nuovamente a coloro i quali non fossero a conoscenza del progetto, gli obblighi ed i vantaggi che l’adesione offre.
Il quinquennio precedente si chiuderà il 9 settembre prossimo ed il bilancio dell’iniziativa può dirsi decisamente favorevole e positivo con un costante aumento dell’attenzione dell’industria al possesso della certificazione per il legname trattato. Quando abbiamo costituito il gruppo nel
2006, dopo un anno di lavori preparatori, l’adesione pareva più che altro un atto di fede nel futuro e i ritorni economici erano tutt’altro che certi. Oggi invece l’interesse è realmente concreto ed il possesso della certificazione rappresenta un vero atout per le aziende che se ne possono fregiare. Le conferme di adesione da parte di aziende storiche e di nuovi partecipanti ha reso possibile il rinnovo del progetto per un ulteriore quinquennio. Le norme saranno riviste e modificate nelle parti che hanno dimostrato in questi anni scarso interesse ai fini di una gestione sostenibile del pioppeto, tuttavia l’impianto generale del regolamento e del disciplinare di produzione rimarrà invariato.
Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento riportiamo qui di seguito una breve nota sul significato e sulle caratteristiche della certificazione forestale ricordando a tutte le aziende pioppicole che desiderano aderire al gruppo o avere maggiori informazioni che lo possono fare rivolgendosi ai nostri uffici in Sede provinciale allo 013143151- interno 316.

ASPETTI E SIGNIFICATI DELLA CERTIFICAZIONE FORESTALE
Negli ultimi anni è cresciuto notevolmente l’interesse nei confronti della tutela dell’ambiente e in particolare del mondo forestale: di pari passo è aumentata l’attenzione e la sensibilità verso ciò che si acquista.
I prodotti a base legnosa, per esempio, sono apprezzati dalla società civile e dal mondo produttivo per essere caratterizzati da un bilancio
ambientale complessivamente migliore rispetto ai materiali concorrenti (come acciaio, alluminio, cemento, plastica, ecc.), ma è opinione diffusa che la loro reale sostenibilità nei confronti dell’ambiente dipenda anche dal modo in cui sono gestite le foreste da cui proviene il legno utilizzato per realizzare questi prodotti.
Una foresta viene gestita in modo sostenibile quando:
– la quantità di legname tagliato non è mai superiore alla quantità che cresce in foresta;
– dopo il taglio, gli alberi verranno ripiantati o verranno aiutati a rinnovare naturalmente;
– vengono tutelati gli habitat per piante e animali selvatici e tutte quelle funzioni di protezione che normalmente la foresta svolge nei confronti del clima, del suolo e dell’acqua;
– sono rispettati i diritti e il benessere dei lavoratori, delle popolazioni locali e dei proprietari forestali, ovvero di tutti coloro i quali si guadagnano da vivere in bosco o grazie ad esso;
– viene incoraggiato lo sviluppo locale perché da esso dipende il benessere e la sopravvivenza del bosco stesso.
Esiste quindi la necessità da parte dei proprietari e dei gestori forestali di avere a disposizione uno strumento attendibile e credibile 

per dimostrare che il legno prodotto provenga da foreste gestite nel rispetto dei criteri sopra esposti. Questo strumento è rappresentato dalla Certificazione di Gestione Forestale Sostenibile.
La certificazione forestale è un meccanismo che si avvale della verifica in campo da parte di organismi di certificazione per garantire che una foresta sia gestita in conformità a degli standard gestionali, riconosciuti a livello internazionale, basati sulla sostenibilità. Secondo quest’approccio, di tipo volontario, degli auditor indipendenti fanno regolarmente ispezioni in campo al fine di verificare la conformità della gestione ai parametri indicati dallo schema di certificazione di riferimento, ad esempio lo schema di certificazione PEFC, il più diffuso e più famoso al mondo per la gestione sostenibile delle foreste.
Il PEFC garantisce la sostenibilità dell’intera filiera foresta-legno-carta:
• promuovendo una gestione delle foreste rispettosa dell’ambiente, economicamente valida e socialmente positiva;
• fornendo una prova indipendente e certificata della gestione sostenibile delle foreste;
• fornendo continui flussi di prodotti legnosi provenienti da milioni di ettari di foreste certificate per la gestione sostenibile.

Esistono due tipi di certificazione PEFC: la Certificazione di Gestione Forestale Sostenibile e la Certificazione di Catena di Custodia.
• La Certificazione di Gestione Forestale Sostenibile dà garanzia che le foreste siano gestite in maniera sostenibile. La certificazione vale 5 anni e ogni anno vengono effettuate delle verifiche di conformità.
• La Certificazione di Catena di Custodia, invece, è un sistema per tracciare il materiale certificato dalla foresta al prodotto finito, fornendo così garanzia che il prodotto provenga a tutti gli effetti da una foresta certificata.
Il PEFC Italia da alcuni anni ha anche implementato uno schema riservato alle cosiddette produzioni legnose fuori foresta, nello specifico le coltivazioni pioppicole. Sempre più aziende del settore legno si dimostrano interessate ad approvvigionarsi di materiale certificato, siano esse produttrici di semilavorati (le aziende alle quali di norma i pioppicoltori vendono il proprio prodotto direttamente o attraverso la mediazione di
commercianti specializzati) siano aziende manifatturiere che utilizzano i semilavorati per la realizzazione di svariati prodotti finali.
L’interesse delle aziende è giustificato dalle opportunità e dai vantaggi sul mercato e sull’immagine aziendale che la sempre crescente
attenzione del consumatore agli aspetti ambientali può generare.
Queste aziende aderiscono alla certificazione della catena di custodia e devono pertanto dimostrare di aver acquistato legname certificato per poter a loro volta marchiare i propri prodotti.
Confagricoltura Alessandria da anni aderisce a questo schema di certificazione in qualità di capofila di un gruppo di aziende pioppicole aderenti.
Più di 400 ettari di pioppo sono certificati PEFC e vengono coltivati in osservanza di un disciplinare di produzione che fissa alcune regole nell’ottica appunto della gestione sostenibile. Il disciplinare prevede ad esempio alcune limitazioni nell’uso di prodotti chimici sia per la tipologia del principio attivo sia per le epoche e le modalità di somministrazione e in materia di concimazione. Vi sono poi raccomandazioni sulle lavorazioni per privilegiare quando possibile interventi che conservino la copertura erbosa dell’interfila e sulle modalità di abbattimento ed esbosco.
A cinque anni dalla costituzione del gruppo dobbiamo comunque rilevare che l’osservanza del disciplinare non ha causato particolari problemi alle aziende aderenti che, con minimi aggiustamenti della loro tecnica colturale, hanno potuto adeguarsi alle norme senza costi aggiuntivi.

Area economica
curata da
ROBERTO GIORGI