MOTOCOLTIVATORE

14/11/2013

Il motocoltivatore è una macchina condotta a piedi che viene utilizzata solitamente per lavorazioni in terreni collinari, in serre e in appezzamenti di ridotte dimensioni.

RISCHI ED ADEGUAMENTI
Tra i rischi potenzialmente più gravi connessi con l’utilizzo del motocoltivatore meritano particolare attenzione: Rischio di movimenti incontrollati della macchina:
• Comandi ad azione mantenuta posti sulle stegole per evitare movimenti incontrollati della macchina e l’azionamento indesiderato degli utensili di lavoro
• Spegnimento automatico del motore in caso di rilascio del comando ad azione mantenuta
• Impedimento meccanico nel passaggio diretto dalla marcia avanti alla retromarcia (posizione intermedia di folle)
• Dispositivo che impedisce l’avviamento del motore se la trasmissione del moto alle ruote o agli utensili è inserita. Ma non sono da sottovalutare altri rischi legati a:
• Comandi manuali
• Identificazione dei comandi
• Ripari delle parti in movimento
• Albero cardanico
• Protezione dai gas di scarico
• Protezione dalle superfici calde
• Freni
• Collegamenti elettrici
• Pittogrammi

Rischio di movimenti incontrollati della macchina
Per evitare il rischio di schiacciamento, i movimenti della macchina e l’azionamento degli utensili di lavoro devono essere possibili solo agendo sui comandi ad azione sostenuta che devono essere localizzati sulle stegole.
I comandi ad azione sostenuta non devono sporgere dalla estremità delle stegole.
La macchina o gli utensili non devono porsi in movimento a meno che l’operatore sia in grado di afferrare contemporaneamente il comando e le stegole.

Spegnimento automatico del motore in caso di rilascio del comando ad azione mantenuta
Per evitare il rischio correlato con la perdita di controllo della macchina, in caso di rilascio da parte dell’operatore del comando ad azione mantenuta si deve ottenere lo spegnimento immediato e automatico del motore.



Impedimento meccanico nel passaggio diretto dalla marcia avanti alla retromarcia (posizione intermedia di folle):
Per scongiurare il rischio di schiacciamento, in tutte le macchine provviste di retromarcia, non deve essere possibile passare direttamente dalla marcia in avanti alla retromarcia. Questa prescrizione è soddisfatta per esempio dalla presenza di una posizione di folle.
In caso di motocoltivatori e motozappatrici con ruote motrici non deve essere possibile far funzionare simultaneamente gli utensili di lavoro e la retromarcia (per esempio per mezzo di un blocco meccanico sulla retromarcia).
Per le motozappatrici senza ruote motrici la massima velocità in retromarcia, al regime di potenza massima del motore, non deve essere superiore, per costruzione, a 1 m/s.

Dispositivo che impedisce l’avviamento del motore se la trasmissione del moto alle ruote o agli utensili è inserita
Per evitare il rischio di movimenti incontrollati la macchina deve essere equipaggiata, oltre che del comando ad azione sostenuta, con un dispositivo che impedisca l’avviamento del motore se questo induce la rotazione delle ruote o il movimento degli utensili.
Il tipo di dispositivo che può essere considerato rispondente a questo requisito, quale per esempio un collegamento meccanico, è tale da permettere al motore di avviarsi solo quando la leva delle marce sia in posizione di folle e l’utensile sia disinserito.
Questo dispositivo non è necessario se il sistema di avviamento è progettato e posizionato in maniera tale che l’operatore per azionarlo non necessiti di trovarsi all’interno della zona di pericolo.
La zona di pericolo è rappresentata dalla fascia longitudinale individuata dalla larghezza della macchina e dell’utensile e che si estende da essa sia anteriormente che posteriormente. Se la macchina è sprovvista di retromarcia la zona di pericolo posteriore è limitata ad una distanza di 550 mm a partire dalla estremità posteriore del dispositivo di protezione delle parti in movimento.



Allorché la macchina sia fornita di retromarcia, la zona di pericolo posteriore include l’intera zona longitudinale delimitata dalla larghezza di lavoro dell’utensile.
Nel caso l’operatore debba piegarsi sulla macchina per avviare il motore, il posto appropriato deve essere indicato o fornito con un supporto con simbolo corrispondente.

Comandi Manuali
Errato posizionamento dei comandi manuali: L’altezza dell’impugnatura delle stegole rispetto al terreno deve essere regolabile. I seguenti comandi azionati manualmente devono trovarsi all’interno della zona raggiungibile dalla mano dell’operatore in posizione di lavoro:
• frizione;
• freni;
• marce (entro un intervallo predeterminato);
• dispositivo di retromarcia;
• sistema di sterzo;
• controllo della velocità di lavoro del motore;
• dispositivo ad azione sostenuta;
• leva frizione dell’utensile;
• comando di arresto.
Per “zona raggiungibile dalla mano” si considera un’emisfera di raggio R = 800 mm misurato dal centro di una linea immaginaria che unisce le estremità delle impugnature quando le impugnature si trovano ad 800 mm da terra o, se questo non risulta possibile per la limitazione del sistema di regolazione del manubrio, alla più vicina posizione inferiore.
Quest’area emisferica è limitata posteriormente da un piano verticale tangente le estremità delle stegole e, verso il basso, da un piano orizzontale posto a 450 mm di altezza rispetto al piano di contatto della macchina con il suolo.
Il dispositivo di spegnimento del motore non deve aver bisogno di una pressione manuale prolungata per il suo azionamento.



Identificazione dei comandi
Rischio provocato dall’errato azionamento dei comandi
Le differenti posizioni dei comandi di azionamento degli utensili di lavoro e del bloccaggio del differenziale devono essere marcate. Le posizioni del cambio (compresa la posizione di folle) devono essere chiaramente indicate in maniera duratura e posizionate entro il campo di visibilità dell’operatore.



Ripari delle parti in movimento
Rischio di contatto con parti in movimento non riparate
Le parti in movimento della trasmissione che possono creare pericolo devono essere protette per mezzo di ripari fissi. Nel caso in cui siano prevedibili frequenti accessi, per esempio per manutenzione o regolazioni, i ripari devono essere aperti soltanto per mezzo di attrezzi, e rimanere attaccati alla macchina (per esempio per mezzo di cerniere), e devono richiudersi automaticamente senza l’utilizzo di attrezzi.
La macchina deve essere concepita in modo tale che l’operatore che la conduce sia protetto da ogni contatto non intenzionale con l’utensile utilizzato per la lavorazione del terreno. Il dispositivo di protezione deve essere realizzato con una lamiera in acciaio avente uno spessore minimo di 2 mm o di un materiale equivalente.
Gli utensili devono avere una copertura completa su tutta l’intera larghezza di lavoro senza alcuna apertura. La copertura si deve estendere in avanti per un angolo di almeno 60° dal piano verticale che taglia l’asse di rotazione dell’attrezzo di lavoro.
La copertura superiore si deve estendere posteriormente e verso il basso (a seconda della lunghezza delle stegole) per lo meno fino a valori minimi stabiliti dalla normativa tecnica di riferimento. Sono consentite coperture incernierate, a condizione che la posizione di protezione sia assicurata automaticamente durante la fase di lavoro. Anche per la distanza minima, misurata orizzontalmente, tra la periferica degli utensili di lavoro dal lato dell’operatore e l’estremo posteriore del manubrio sono prescritti valori determinati. Gli elementi laterali della copertura devono garantire adeguata protezione. Essi possono essere prolungati fino all’utensile.



Protezione dai gas di scarico
L’uscita dei gas di scarico deve avvenire in modo tale che il flusso non vada in direzione dell’operatore. Questa prescrizione è considerata soddisfatta quando, per esempio, l’uscita dei gas di scarico è diretta lateralmente formando un angolo compreso tra 60° e 120° rispetto all’asse longitudinale della macchina.

Protezione dalle superfici calde
Per scongiurare i rischi relativi alle parti calde deve essere previsto un riparo che prevenga dal contatto accidentale con qualsiasi elemento del sistema di scarico dei gas esausti maggiore di 10 cm2 che abbia una temperatura di superficie maggiore di 80°C ad una temperatura ambiente di 20°C ± 3°C nel corso delle normali operazioni di avviamento, di montaggio e di funzionamento della macchina. La temperatura del riparo, se è presente, non deve oltrepassare 80°C.



Freni
Se la macchina è equipaggiata con freni separati, questi devono essere in grado di essere combinati o attivati simultaneamente.

Collegamenti elettrici
I conduttori elettrici devono essere protetti da una eventuale usura per contatto abrasivo con superfici metalliche e devono resistere, o essere protetti, al contatto con lubrificanti o carburanti.
I cavi elettrici devono essere raggruppati, quando possibile, in fasci e convenientemente fissati e montati in modo che nessuna sezione sia in contatto con il carburatore, le canalizzazioni metalliche del carburante, il sistema di scarico, le parti in movimento o gli spigoli vivi. Tutti gli spigoli di parti metalliche suscettibili di entrare in contatto con i cavi devono essere arrotondati o protetti affinché sia impedito ogni possibile deterioramento dei cavi per taglio o abrasione.

Area economica
curata da
ROBERTO GIORGI