In breve del 17 Luglio 2013

17/07/2013

Nuova Pac, Francia e Germania si muovono
A pochi giorni dall’accordo politico sulla riforma della PAC e nonostante i testi consolidati non siano ancora disponibili, in Francia il Ministro Le Foll ha aperto ufficialmente il tavolo di concertazione con le organizzazioni per la applicazione nazionale della nuova politica agricola comune, per quanto riguarda le decisioni da prendere sul primo pilastro. Quattro le opzioni presentate e su cui il dibattito in sede tecnica è aperto (si veda in allegato il documento completo, in lingua francese): premio unico a 245 euro/ettaro (preferita dagli allevatori), riduzione del 60% del divario entro il 2020 (auspicata dalla FNSEA, principale sindacato agricolo d’oltralpe), convergenza al 100% con sovrappremio per i primi 30 ettari (che premierebbe il settore lattiero-caseario) e infine l’applicazione del limite massimo di riduzione del pagamento diretto per azienda: - 30% (opzione che incontrerebbe il favore dei cerealicoltori). L’obiettivo è quello di arrivare ad una decisione per fine settembre prossimo. Parallelamente, subito dopo l’accordo del 26 giugno anche in Germania il Ministro dell’agricoltura aveva incontrato gli Assessori regionali per presentare alcune ipotesi di applicazione della convergenza: flat-rate totale al 2019, con aiuto ai piccoli agricoltori di 50 euro/ha per i primi 15ha e di 30 euro/ha per i 15ha successivi, con conseguente non applicazione di capping e degressività.

Assistenza sindacale negli accordi di affitto in deroga
Una recente sentenza della Corte di Cassazione - la numero 11763 del 14 marzo 2013 -interviene in tema di assistenza sindacale alle trattative per la stipula degli accordi in deroga ex articolo 45 della legge 203/82. La Cassazione si è occupata del rilascio di un terreno per intervenuta scadenza del contratto d'affitto, stipulato ai sensi dell'articolo 45 della legge 203. L'affittuario, nell'evidenziare la nullità dell'accordo in deroga per la mancata assistenza dell'organizzazione professionale a tutela della proprietà, chiedeva che il contratto fosse ricondotto alla disciplina legale. I giudici della Cassazione hanno ritenuto di non dover accogliere la richiesta dell'affittuario di nullità della clausola in deroga, per carenza di interesse, confermando che per la validità degli accordi agrari in deroga "condizione necessaria e sufficiente è che le parti, al momento della stipula, siano assistite ciascuno da un rappresentante dell'organizzazione a cui aderiscono e che tali rappresentanti siano persone diverse, laddove irrilevante che appartengono alla medesima organizzazione”.

Secondo la Cassazione - commenta l’Ufficio Legale di Confagricoltura -  solo la parte che non è assistita o non è stata adeguatamente assistita dal proprio rappresentante è interessata a invocare la nullità dell'atto in deroga e non anche la controparte. Ne consegue che l'assistenza deve essere esplicata da due distinti sindacati, per l'una e per l'altra parte; in particolare occorre essere molto cauti - evidenzia l'Ufficio Legale di Confagricoltura - in caso di contratti in cui è molto dubbia la legittimità dell'organizzazione che assiste la parte affittuaria.

Più debiti e più tasse
Il debito pubblico a maggio 2013 è aumentato di 33,4 miliardi rispetto al mese precedente, raggiungendo ''un nuovo massimo storico'', a 2.074,7 miliardi. Lo comunica la Banca d'Italia aggiungendo che nei primi cinque mesi del 2013 le entrate tributarie sono state pari a 143,171 miliardi di euro, lo 0,7% in più rispetto al periodo gennaio-maggio del 2012. Ma nel  solo mese di maggio 2013 - aggiunge la Banca d'Italia - le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 30,1 miliardi, in diminuzione del 2,2% (0,7 miliardi) rispetto a quelle dello stesso mese del 2012 (30,8 miliardi).

Grano, prezzi bassi
Salvo che nelle zone di alta collina – scrive L’Informatore Agrario nella sua Newsletter Cereali -   le operazioni di raccolta del frumento tenero in Italia sono praticamente terminate. La scorsa settimana si è perciò inaugurata definitivamente la nuova campagna di commercializzazione, con quotazioni decisamente basse per tutte le categorie qualitative.
Il frumento panificabile ha quotato martedì a Milano 210,50 euro/t (invariato rispetto alla settimana precedente) e a Bologna 208,50 euro/t (-3 euro/t). Per i frumenti di qualità superiore ci sono notevoli differenze tra le due piazze; i prezzi vanno dai 215 euro/t (panificabile superiore a Bologna) ai 250 euro/t per i frumenti di forza a Milano. Le quotazioni di Milano sembrano però non rispecchiare propriamente la situazione reale; probabilmente sono funzionali a mantenere i prezzi delle farine su livelli elevati.
A mantenere bassi i prezzi è indubbiamente il prodotto estero. In previsione di un raccolto nazionale inferiore rispetto allo scorso anno, c’è molta offerta di prodotto proveniente dall’Est europeo e dal Mar Nero, non solo foraggero. Il prodotto estero «di base» è offerto per i prossimi mesi anche a 190/195 euro/t arrivo Nord Italia, e ciò non favorirà certamente un aumento dei prezzi per il prodotto nazionale, per lo meno nel breve periodo.
Eppure dai mercati internazionali potrebbe arrivare qualche segnale per una ripresa: l’euro è relativamente debole (1,28 dollari valgono 1 euro), e il Matif (future con scadenza novembre 2013) ha guadagnato nel corso della settimana più di 4 euro a tonnellata, per chiudere venerdì a 197,75 euro/t. Sul mercato fisico francese ci sono segnali di una timida ripresa (194 euro/t reso Rouen). Anche a Chicago (si ragiona oramai con il future di settembre 2013) i prezzi hanno recuperato nel corso della settimana. La chiusura di venerdì è stata di 681 cent/bushel, ossia 18 cent in più rispetto a lunedì scorso.