Presentata ai politici e alla stampa locali la proposta di riforma elaborata dal nostro Sindacato

01/12/2010

Il nostro obiettivo è aumentare la produttività del lavoro e dell’impresaagricola, andando incontro alle esigenze del Pil nazionale.
Se cresce l’agricoltura cresce l’economia ed il Paese”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni quando ha presentato
nell’ottobre scorso ai giornalisti un disegno organico di riforma normativa del settore agricolo. Un pacchetto di 61 proposte da recepire attraverso
atti normativi, operato con una visione complessiva del settore e delle risorse disponibili.
“Quella contenuta nel nostro progetto ”Futuro Fertile” - ha detto Vecchioni - è una riforma che intende creare le condizioni per rendere il quadro normativo
all’altezza delle sfide di mercato che l’imprenditore agricolo, sia esso ditta individuale o società di capitale, deve realizzare in termini di
ristrutturazione e riorganizzazione della propria attività economica”. In pratica, Confagricoltura ha creato un progetto“a budget” definito, che punta
tra l’altro allo snellimento normativo, alla semplificazione burocratica, alla riorganizzazione produttiva, che definisce il rapporto agricoltura-ambiente,
rilancia l’agroenergia, favorisce l’insediamento dei giovani in agricoltura ed il ricambio generazionale, dà efficienza ai settori produttivi, realizza
un’offerta organizzata, riposiziona il settore primario nelle filiere di prodotti agroindustriali.
L’obiettivo è anche quello del recupero di efficienza e del risparmio di spesa che permette quindi di spalmare le risorse recuperate su altri
capitoli che ne hanno bisogno. Si rivela così, ad avviso di Confagricoltura, una riforma al 90% a costo zero per lo Stato, ma i cui effetti sono enormi
per creare un contesto più favorevole e rilanciare su nuove basi l’agricoltura italiana.
Confagricoltura Alessandria ha da subito abbracciato l’iniziativa nazionale calandola nella realtà locale di appartenenza, organizzando per lunedì
29 novembre 2010 un incontro informativo del Comitato Direttivo con la stampa e i politici della provincia eletti a tutti i livelli: hanno risposto
all’invito gli onorevoli Massimo Fiorio e Franco Stradella e l’on. Lino Rava assessore all’agricoltura provinciale.
“Non si veda ciò che è stato presentato come uno studio accademico - ha asserito il presidente Gian Paolo Coscia - Il nostro è un impegnomprogettuale
improntato alla concretezza,con proposte immediatamente spendibili per ridisegnare il volto dell’agricoltura italiana; le nostre sono iniziative razionali,
asettiche e non ideologiche, tecnicamente condivisibili da tutti gli agricoltori italiani, indipendentemente dalla “casacca sindacale” che indossano,
perché sono dirette a dare più reddito, più efficienza, più competitività. Sottolineo che le nostre sono proposte “aperte”, integrabili con il contributo
di tutti quanti vorranno coadiuvare il nostro sforzo propositivo”.
“Confagricoltura - ha aggiunto Coscia - vede il suo ruolo non come mero organismo rivendicativo,ma come sindacato progettuale, che vuole ridisegnare il
futuro del settore e delle imprese, aggiornando gli strumenti, le regole ed i contesti ai nuovi bisogni ed alle nuove sfide di mercato”.
Come è noto, il progetto “Futuro Fertile” di Confagricoltura è suddiviso in due parti distinte ma complementari. Una riguarda il riassetto organico della
normativa del settore agricolo (le 61 proposte di riforma legislativa già presentate a Governo e Parlamento). L’altra la realizzazione di un “sistema
organizzato” dell’attività agricola per la programmazione colturale, per gli acquisti comuni dei mezzi di produzione, per l’aggregazione del prodotto.
“L’agricoltura organizzata - ha sottolineato infineil Presidente provinciale di Confagricoltura - vuole dialogare a tutto tondo con le altre componenti
delle filiere, per realizzare rapporti stabili e per attivare una progettualità coordinata, sia nelle filiere alimentari, sia per sbocchi produttivi
alternativi nel ‘no food’come l’agroenergia. Ricerchiamo un’alleanza, riunendo da un lato gli agricoltori e non le loro sigle di rappresentanza dall’altro
industria, distribuzione e credito.
Il mondo agricolo propone alla comunità economico-finanziaria un progetto di radicale ristrutturazione del settore primario”.
È la prima volta che l’agricoltura lo fa nella consapevolezza di essere parte integrante del rinnovamento e dello sviluppo del Paese.