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marzo 2014

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In aggiunta ai problemi di natura politica economica e sociale descritti, un’altra improvvisa complicazione è venuta a rallentare i meccanismi di gestione di molte aziende agricole e dei CAA di riferimento. Con un inter-vento molto deciso si è imposto ulteriormente lo Stato, con i controlli ef-fettuati dal corpo delle Fiamme Gialle lo scorso ottobre 2013.

Un’indagine volta a ricercare possibili frodi sull’erogazione di contributi comunitari agricoli ha portato al blocco da parte della Guardia di Finanza per una parte e dell’AGEA/ARPEA dall’altra di un notevolissimo numero di fascicoli aziendali. La particolarità dell’agricoltura piemontese con no-tevole polverizzazione fondiaria e forte dinamica nelle conduzioni delle superfici agricole ha poi contribuito a far si che la nostra regione sia quella che in Italia ha più fascicoli bloccati: ben 5.200. Sono state soprattutto due le casistiche messe in evidenza: titoli di conduzione sostenuti da con-tratti scritti o verbali contenenti codici fiscali di persone decedute alla data di registrazione e contratti irregolari o mancanti per terreni di proprietà di vari enti pubblici. Ad una successiva analisi si è potuto appurare che la stragrande maggioranza dei casi è dovuta a banalissimi errori formali e ri-guarda superfici percentualmente irrilevanti sull’intera superficie azien-dale, ma anche queste piccole discrepanze hanno causato il blocco totale delle erogazioni per le aziende coinvolte.

Appare comunque evidente che proprio in considerazione dell’impor-tanza di titoli di conduzione aziendali validi ed incontestabili occorre es-sere molto precisi nella predisposizione dei fascicoli aziendali e delle do-mande di premio o contributo connesse.

Per questo agli uffici preposti della nostra organizzazione e del nostro CAA sono state date indicazioni e create procedure ancora più rigorose proprio al fine di evitare ogni problema nel primario interesse delle aziende stesse che, per inesattezze sulla conduzione di poche centinaia di metri quadri di terreno non giustificati da titoli regolari possono avere de-curtazioni di contributo e sanzioni amministrative e penali molto alte. Per quanto concerne il PSR invece, mentre alcune altre Regioni hanno già terminato la redazione del documento pur con le difficoltà precedente-mente citate, noi, in Piemonte, abbiamo appena iniziato. Fortunatamente l’assessore uscente Sacchetto è riuscito ad avere per la prossima program-mazione 1,9 milioni di Euro in più rispetto a quella in via di conclusione. Questo ritardo normativo rappresenta sicuramente un problema per tutti e auspichiamo che la stesura del nuovo PSR abbia una notevole accelera-zione con l’attivazione di poche misure che interessino in modo incisivo il mondo agricolo evitando di disperdere in mille rivoli preziose risorse. Come Confagricoltura abbiamo formulato le nostre richieste per una buona stesura del prossimo PSR, ponendo un’attenzione particolare alle misure agro ambientali.

Il prossimo PSR sarà strutturato in 4 assi principali:

• Contributi alle polizze assicurative e a tal proposito si fa riferimento agli interventi dei Consorzi di difesa integrata delle colture di Alessan-dria e Casale

• Piano irriguo nazionale • Biodiversità • Rete Rurale.

Per terminare sono stati citati due progetti positivi che attualmente stanno molto a cuore a Confagricoltura Alessandria per le importanti ri-cadute che possono avere sull’economia agricola provinciale. Si tratta del Progetto Grano e del Progetto sulla lotta alla Flavescenza Dorata. Abbiamo partecipato con passione ed impegno alla loro ideazione e rea-lizzazione e sicuramente continueremo a portarli avanti con tutta la forza di cui disponiamo, pur nelle molteplici difficoltà organizzative, econo-miche ed anche politiche riscontrate.

AL termine dell’intervento il Presidente Brondelli ha rivendicato il ruolo fondamentale che l’agricoltura ha nell’economia nazionale ed alessan-drina e nell’intero tessuto sociale. Siamo stufi ormai, ha sostenuto, di avere sempre ruoli prestabiliti, di dover sempre “giocare in difesa”, vor-remmo iniziare a “giocare all’attacco”.

Solo a titolo di esempio ha ricordato come, ciclicamente, il mondo agri-colo venga additato come “inquinatore” e responsabile di vari danni am-bientali, quasi come comodo capro espiatorio. È ora di dire basta a queste accuse totalmente gratuite ricordando e valorizzando, proprio con un’azione positiva e propositiva “di attacco” il ruolo insostituibile di una sana e moderna agricoltura nella tutela dell’ambiente.

Per consentire queste azioni decise ed importanti l’Associazione deve es-sere forte, dimostrarsi coesa, i soci è bene partecipino attivamente alla vita della Confagricoltura, anche criticando costruttivamente, al fine ultimo di difendere i legittimi interessi delle loro aziende e conseguentemente di tutto il comparto agricolo la cui vitalità è imprescindibilmente legata a quella delle aziende che ne forniscono la produzione primaria. Rivendichiamo con orgoglio la nostra appartenenza. Proprio per questo motivo sarebbe bello che in ogni azienda sventolasse la bandiera confede-rale per ricordare a tutti, e a noi stessi per primi, che dove ci sono uomini e donne di Confagricoltura ci sono sicuramente buone idee che devono essere valorizzate.

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