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I

l 22 aprile è stato inviato alla Commissione europea i l testo dell’Accordo di partena-riato riferito all’Italia, il docu-mento previsto dal regolamento (UE) n.1303/2013 per definire la strategia per l’impiego dei fondi strutturali e di investimento eu-ropei (denominati fondi SIE) per il periodo 2014-2020.

Riguarda i fondi della politica di coesione (il FESR, Fondo eu-ropeo di sviluppo regionale e il FSE, Fondo sociale europeo), il Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (FEASR) e il Fondo europeo per gli affari ma-rittimi e la pesca (FEAMP). In base a quanto stabilito dal ne-goziato sul quadro finanziario pluriennale per il 2014-2020, l’Italia beneficerà di 10,4 miliardi di euro per il FEASR e di 31,1 mi-liardi di euro di fondi FSE e FESR. Alla quota comunitaria si aggiun-gerà il cofinanziamento nazio-

nale, attraverso un Fondo di rota-zione e il cofinanziamento regio-nale. Nel caso dei programmi re-gionali (POR, Programmi opera-tivi regionali e PSR, Programmi di sviluppo rurale), il Fondo di rotazione assicura il 70% del cofi-nanziamento nazionale rima-nendo il restante 30% a carico dei bilanci regionali.

L’Accordo di partenariato è arti-colato in undici Obiettivi Tema-tici (OT), secondo quanto pre-visto dal regolamento (UE) n. 1303/2013. Analizza le disparità, le esigenze di sviluppo e le po-tenzialità di crescita e riporta, per ogni OT, le linee di indirizzo strategico, le azioni e i risultati attesi. Lo sviluppo rurale con-corre al raggiungimento degli OT attraverso le 6 priorità e le 18 focus area previste dal regola-mento (UE) n. 1305/2013. L’accordo di partenariato è frutto di un lungo processo che ha visto

coinvolte tutte le regioni e le am-ministrazioni centrali, le rappre-sentanze degli Enti locali e il par-tenariato economico-sociale. La Commissione è tenuta a in-viare le proprie osservazioni entro tre mesi dalla data di pre-sentazione dell’Accordo. Nell’attesa proseguiranno le atti-vità di confronto e approfondi-mento necessarie alla defini-

zione dei programmi operativi (fra cui i PSR) che dovranno es-sere trasmessi alla Commissione europea entro il prossimo 22 lu-glio. La Commissione, a sua volta, ha 6 mesi di tempo per for-mulare le proprie osservazioni ai programmi operativi, i quali, pertanto, saranno approvati in forma definitiva nei primi mesi del 2015.

giugno 2014

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Restiani

Attuazione Pac: intesa insignificante e dannosa

“A

pprendiamo da indiscrezioni i primi elementi dell’ac-cordo che sarebbe stato raggiunto tra Ministero per le Po-litiche agricole e Regioni per le regole di applicazione della riforma della Pac “verso il 2020” . Si prefigura un’intesa politica-mente insignificante e dannosa che mortifica l’agricoltura italiana con misure ora poco incisive, ora invece addirittura penalizzanti per quegli operatori che fanno crescita e occupazione per il Paese”. È questo il secco commento di Agrinsieme che giudica duramente le linee guida definite dopo il lungo negoziato tra ministero e assesso-rati regionali.

“Ci riserviamo di conoscere tutti i dettagli della ipotesi di applica-zione della riforma – aggiunge il coordinamento tra Cia, Confagricol-tura ed Alleanza delle Cooperative italiane – ma già da quanto è tra-pelato il nostro giudizio è totalmente negativo”.

“Avevamo formulato diverse proposte - prosegue Agrinsieme - tra le quali quella di utilizzare al livello massimo del 13 più 2 per cento la quota di massimale da destinare ai pagamenti accoppiati settoriali. Ministro ed assessori si sono invece fermati all’11 per cento rinun-ciando a voler gestire una fetta importante di risorse e prevedendo misure che potrebbero essere di fatto ininfluenti sui conti aziendali. In più ci ritroveremo probabilmente misure penalizzanti come una disciplina dell’”agricoltore attivo” ed una forte riduzione dei paga-menti oltre determinate soglie (la cosiddetta degressività) che colpirà realtà dinamiche e competitive che creano ricchezza e occupazione”. “Non ci sembra certo il miglior compromesso possibile. Tutta’altro. C’era sicuramente da confrontarsi e discutere di più, magari con un occhio al piano da noi ipotizzato per attuare la nuova Pac in Italia – conclude Agrinsieme -. Una soluzione equilibrata e sicuramente più attenta alle reali esigenze delle vere imprese agricole”.

Una tappa importante nel percorso di costruzione del nuovo PSR: inviato alla Commissione europea l’accordo di partenariato riferito all’Italia

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