Confagricoltura Alessandria
23-02-2017
Le colline del Gavi fanno da scenario all’Assemblea di Novi Ligure

L’Agriturismo La Marchesa ha fatto da cornice all’Assemblea

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Le colline del Gavi fanno da scenario all’Assemblea di Novi Ligure

L’Agriturismo La Marchesa ha fatto da cornice all’Assemblea di Zona di Novi Ligure, accogliendo questa mattina gli imprenditori agricoli di Confagricoltura tra le colline del Gavi.

Erano presenti al tavolo dei relatori Luca Brondelli di Brondello e Giorgio Massa, rispettivamente presidente provinciale e di Zona di Novi, insieme a Valter Parodi e Tiberio Quattordio, rispettivamente direttore provinciale e direttore di Zona.

Rocchino Muliere, sindaco di Novi Ligure, ha salutato la platea di agricoltori e ha portato l’attenzione sul tema dello sviluppo turistico legato all’Outlet, che è in crescita, e che lo stesso Amministratore auspica possa avere ancora grandi margini di miglioramento.

Giorgio Massa, restando sul tema, fa presente che il negozio di Dolci Terre presente nel centro commerciale riscuote successo e permette una certa visibilità perché fa conoscere i prodotti enogastronomici del territorio a chi viene da fuori.

Intesa Sanpaolo, tramite il referente Loris Cei, ha sottolineato l’importanza dell’agricoltura nell’economia italiana e mondiale e quindi l’attenzione che l’istituto bancario le porge.

Marco Ottone, responsabile fiscale di Confagricoltura Alessandria, ha parlato delle novità e degli aspetti di continuità con il passato della Manovra finanziaria 2017.

L’intervento di Mario Rendina si è dapprima focalizzato sul Contratto Provinciale  di Lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti. In seguito, lo stesso ha commentato la cosiddetta legge di contrasto al Caporalato ossia la Legge n. 199 del 29 ottobre 2016 "Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo".

Vi preciso che questa legge non riguarda solo il settore agricolo, così come può confondere il titolo della stessa. Coinvolge, invece, tutti i settori e i comparti produttivi, nessuno escluso ha sottolineato Rendina, che ha aggiunto: “Confagricoltura è assolutamente contraria al lavoro nero e all’illegalità, ma ritiene che questa legge così come è stata formulata non sia equa, perché punisce sia il datore di lavoro in regola che ha fatto solo una piccola dimenticanza sia chi trasgredisce totalmente la legge. Vi sono stati innumerevoli tentativi di far emendare la legge da parte della Confederazione a livello centrale, ma c’è stata una totale ed universale volontà politica di approvarla così come proposta. La nostra Organizzazione non demorde, nel tentativo di farla modificare dal Parlamento. Inoltre, ha affidato ad un insigne Professore il compito di analizzare il provvedimento sotto l’aspetto della costituzionalità”.

Tale legge, infatti, introduce radicali e preoccupanti modifiche quali le denunce contributive all’INPS e il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

Viene appunto abbandonato l’attuale sistema di denunce contributive trimestrali specifico per l’agricoltura (DMAG) e viene introdotto il sistema di denunce mensili in vigore negli altri settori (UNIEMENS) con decorrenza dal 1° gennaio 2018.

E’ prevista poi la riformulazione del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (603bis c.p.): il reato di sfruttamento del lavoro può sussistere indipendentemente dall’intermediazione illecita e può incorrere nel reato anche il datore di lavoro che non ricorra al caporalato per reclutare i lavoratori.

Lo sfruttamento del lavoro (603bis c.p.) sussiste in caso di: reiterata corresponsione di retribuzione palesemente difformi dai contratti collettivi; reiterata violazione della normativa relativa all’orario di lavoro; violazione delle norme in materia di sicurezza e igiene sul lavoro; sottoposizione del

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