L'annata agraria 2022, secondo il bilancio tracciato da Confagricoltura in occasione della tradizionale conferenza stampa di fine campagna
L'annata agraria 2022, secondo il bilancio tracciato da Confagricoltura in occasione della tradizionale conferenza stampa di fine campagna, alla quale ha partecipato Confagricoltura Alessandria, sarà ricordata principalmente per lo straordinario andamento climatico, caratterizzato da una perdurante assenza di piogge che ha sottoposto a un pesante stress e tutte le coltivazioni, causando una sensibile riduzione della produzione di mais, prative e foraggere. Hanno tenuto meglio le produzioni cerealicole invernali, quali grano e orzo; leggermente in calo, ma non in modo significativo, i raccolti di frutta, nocciole e uva, che hanno fatto registrare livelli qualitativi buoni, con punte di eccellenza.
Le quotazioni di quasi tutte le produzioni agricole, in particolare dei cereali e del riso, hanno fatto registrare aumenti significativi, ma nel contempo i rincari dei costi dei mezzi tecnici e dell’energia, quali corrente elettrica, gas e carburanti, sono stati particolarmente pesanti.
“Il bilancio complessivo – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – è positivo, ma il futuro è incerto per quanto riguarda la tenuta dei prezzi agricoli all’origine. L’aumento dei costi energetici preoccupa le imprese, soprattutto quelle zootecniche, che a fronte dei rincari dei mangimi e dei foraggi e di un modesto aumento del valore delle produzioni di carne e latte non riescono più a far quadrare i conti”.
“In linea con quello che è l’andamento regionale, anche per la provincia di Alessandria l’annata agraria è stata migliore di quanto non ci si attendesse dalle premesse – dichiara la presidente di Confagricoltura Alessandria Paola Maria Sacco – In alcuni casi, come per il settore vitivinicolo, la qualità dei prodotti ha sopperito quelle che sono state le minori quantità dei raccolti, pur non compensando la minore redditività delle aziende, a causa del considerevole aumento dei costi di produzione”.
“Le prospettive future, a causa dei mutamenti climatici da un lato e dall’incertezza legata al mercato internazionale dall’altro, non sono rosee. Sono ancora tante le criticità da affrontare, a partire dalla gestione della fauna selvatica e delle risorse idriche. Sul fronte della presenza degli ungulati, il nostro territorio ha dovuto affrontare l’epidemia da peste suina, fortunatamente confinata per il momento ma chiediamo alle istituzioni una presa di posizione forte, che ci rassicuri sull’effettiva volontà di contrastare l’abnorme diffusione dei cinghiali”, conclude il direttore di Confagricoltura Alessandria Cristina Bagnasco.
Ancora in calo le imprese agricole, che negli ultimi cinque anni hanno fatto registrare una contrazione delle attività di circa il 13%, passando da 46.667 unità del 2018 a 40.866 di quest’anno; di conseguenza è aumentata la superficie media aziendale, che ora si assesta a 22,5 ettari. Crescono invece gli addetti agricoli, che a giugno di quest’anno erano 81mila, con un netto incremento rispetto ai 63mila medi del 2021, in controtendenza rispetto al dato nazionale che vede gli occupati del settore primario in diminuzione. Stabile il numero dei giovani agricoltori: nel 2021 i giovani sotto i 41 anni di età rappresentavano il 13,7% del totale dei titolari delle imprese agricole, mentre quest’anno sono il 14% (6.041 aziende).
Lanciando uno sguardo fuori dai confini nazionali, Confagricoltura rileva come la nuova politica agricola comunitaria, che impone vincoli ambientali sempre più stringenti, il conflitto russo ucraino, l’aumento dei costi produttivi e il peso degli oneri energetici in f