Grande partecipazione alla prima delle assemblee di Zona di Confagricoltura Alessandria che si è tenuta lunedì 23 gennaio nel capoluogo
Grande partecipazione alla prima delle assemblee di Zona di Confagricoltura Alessandria che si è tenuta lunedì 23 gennaio nel capoluogo, nella sala Serra della Ristorazione Sociale. I principali tema affrontati, la nuova PAC e la programmazione Psr, sono infatti due aspetti normativi e programmatici che influenzeranno il settore dell’agricoltura nei prossimi anni e che suscitano molto interesse da parte degli agricoltori.
Dopo i saluti e l’introduzione della presidente provinciale Paola Maria Sacco, del direttore provinciale Cristina Bagnasco e del direttore di Zona Piero Viscardi, la parola è passata ai responsabili dei servizi economico e tecnico Roberto Giorgi e Giovanni Reggio.
Nel tracciare un bilancio dell’anno appena concluso, la presidente Sacco ha ricordato l’attività svolta dall’associazione degli agricoltori in favore dei propri associati. Un dato esemplificativo: gli investimenti effettuati dagli associati le cui pratiche sono state seguite dagli Uffici di Confagricoltura nel biennio 2020-2022 sono ammontati a quasi 32 milioni di euro e hanno consentito di accedere a crediti d’imposta per l’innovazione 4.0 per oltre 11 milioni di euro, di cui 3.354.593 solo per la zona di Alessandria.
Il direttore Bagnasco ha parlato di un 2023 che sarà caratterizzato ancora dall’incertezza ma ha sottolineato il forte impegno di tutta la struttura di Confagricoltura Alessandria nel portare avanti le istanze delle imprese agricole.
Entrando nel merito della politica agricola comune (Pac) che per il prossimo quinquennio viene modificata alla riforma in vigore da quest’anno, va registrata una diminuzione delle risorse messe a disposizione dall’Unione Europea (circa 3,5 miliardi per l’Italia per il 2023) e una diversa formulazione dei contributi che aumenterà le risorse riservate agli aspetti ambientali, con l’introduzione dei cosiddetti “ecoschemi” condizionando inoltre le erogazioni al rispetto di norme e criteri ambientali e sociali. Questi prevedono, fra l’altro, l’introduzione di obblighi di rotazione delle colture e di messa a riposo di parte dei terreni aziendali, anche se per il solo 2023 sono state introdotte parecchie deroghe. Viene invece confermato il premio supplementare per i giovani che godono in questa riforma di particolari attenzioni.
La valutazione che viene fatta dagli osservatori suggerisce comunque l’adesione alle misure e gli interventi previsti dalla PAC che, ancorché ridotti, possono rappresentare un ammortizzatore alla fortissima volatilità di prezzi di vendita e costi di produzione che rendono critica la programmazione economica delle aziende agricole.
Anche il Psr, piano di sviluppo rurale della regione Piemonte, che si sviluppa nel prossimo quinquennio, intende incentivare le pratiche di valorizzazione di colture a rischio, l’innovazione, l’agricoltura biologica e integrata e pratiche agronomiche volte alla cura degli aspetti ambientali e produttivi dell’agricoltura. “A prescindere dalle complicazioni e tenendo conto delle diminuzioni degli importi Pac – ha spiegato il responsabile tecnico Giovanni Reggio – è necessaria sempre una oculata valutazione economica della convenienza ad aderire ai diversi impegni agroambientali”.
Alessandria, 23 gennaio 2023