Un documento programmatico che propone soluzioni concrete alle problematiche del mondo agricolo. E’ la sintesi di un lavoro partito dall’ascolto nei diversi territori svolto da Confagricoltura
Un documento programmatico che propone soluzioni concrete alle problematiche del mondo agricolo. E’ la sintesi di un lavoro partito dall’ascolto nei diversi territori svolto da Confagricoltura e che ha portato il più antico sindacato degli agricoltori a riunirsi in assemblea straordinaria a Bruxelles, lunedì 26 febbraio, in concomitanza della riunione dei ministri dell’Agricoltura e Pesca di tutti gli stati membri. In quella sede, il presidente nazionale Massimiliano Giansanti ha consegnato al ministro Lollobrigida un “manifesto” per dare il via ad un nuovo modello agricolo.
Tale documento è stata la base su cui Confagricoltura Alessandria ha lavorato per presentare, a sua volta, al prefetto di Alessandria - in quanto massimo rappresentante delle istituzioni sul territorio - un proprio documento nel corso di un incontro che si è svolto martedì 27 febbraio a palazzo Ghilini. Il vice prefetto vicario, Luigi Swich, ha accolto nella tarda mattinata la presidente di Confagricoltura Alessandria Paola Sacco con i vice presidenti Lorenzo Morandi, Maurizio Montobbio e Giacomo Pedrola e il direttore Cristina Bagnasco.
“E’ interesse di tutti noi trovare e proporre soluzioni – ha detto Paola Sacco – partendo dall’ascolto dei territori, che hanno specificità differenti, sebbene la matrice sia comune: il disagio difronte ad una politica agricola europea che non mette al centro il lavoro delle imprese agricole e il tema della sicurezza alimentare. Gli agricoltori soffrono il costo del denaro, i gravosi adempimenti legati agli ecoschemi, una situazione geopolitica instabile. Serve una modifica profonda della PAC, serve multilateralismo, serve la salvaguardia dei prezzi per i produttori e i consumatori”.
In breve, le proposte di Confagricoltura e Confagricoltura Alessandria consegnate al prefetto:
1. Nuovo allargamento della UE. Aumentare in termini reali il bilancio destinato all’agricoltura. Rimodulare gli aiuti diretti della PAC in funzione dell’evoluzione dei prezzi all’origine e della stabilità dei redditi.
2. Cambiamento climatico. Varare il “terzo pilastro” della PAC per la gestione comune dei rischi e dei danni provocati dagli eventi climatici estremi. Aumentare la dotazione finanziaria e rivedere le modalità di funzionamento della vigente riserva di crisi.
3. Sicurezza alimentare. Sospendere l’entrata in vigore di alcuni provvedimenti discussi nel corso della legislatura in scadenza, in attesa delle conclusioni del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura promosso dalla Commissione europea. La sospensione deve riguardare le proposte di regolamento sul ripristino della natura e sulle emissioni industriali. Va anche rivista la “Direttiva Nitrati” che risale al1991.
4. Riformulare la proposta sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggi secondo il principio della neutralità tecnologica e tenendo conto della specificità dei prodotti destinati all’alimentazione.
5. Eliminare dalla normativa sulla PAC gli obblighi relativi alla rotazione obbligatoria e alla destinazione non produttiva dei terreni. In via immediata, vanno sospese le sanzioni.
6. Semplificazione amministrativa. Ridurre in misura incisiva gli adempimenti burocratici per gli aiuti diretti della PAC, compresi gli “ecoschemi”.
7. Reciprocità e controlli sulle importazioni. Assicurare il rispetto delle regole dell’Unione in materia di sicurezza alimentare, biodiversità, tutela del lavoro e del benessere degli animali.
8. Inserire grano e semi di girasole nella lista dei prodotti sensibili prevista nella proposta di regolamento