Elezioni: Agrinsieme, la nuova legislatura segni una svolta in campo agricolo. Tra le priorità un ministero per lo Sviluppo dell’Agricoltura e dell’Agroalimentare

11/02/2013

Incontro a Roma con il coordinatore degli assessori regionali all’Agricoltura e candidato Sel Dario Stefàno. Il presidente Giuseppe Politi illustra i contenuti del documento elaborato per le elezioni politiche. Anche a livello regionale va pensata un’Amministrazione con competenza sul comparto agroalimentare nel suo complesso. L’assessore condivide le proposte delle Organizzazioni. Indispensabile una riduzione della burocrazia.

La nuova legislatura dovrà segnare una svolta anche per l’agricoltura. Il settore, proprio per i valori economici, produttivi e sociali che rappresenta, non trova più corrispondenza nella configurazione attuale del ministero delle Politiche agricole. Per questa ragione è decisivo creare un ministero per lo Sviluppo dell’Agricoltura e dell’Agroalimentare in grado di promuovere strategie agroindustriali e sanitarie, con una visione internazionale del comparto. Lo stesso andrebbe pensato ai livelli regionali, dove anche la capacità di spesa delle risorse europee va inserita in progetti ampi di sviluppo. Lo ha sostenuto Agrinsieme (il coordinamento Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane, che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare) nel corso dell’incontro con il coordinatore degli assessori regionali all’Agricoltura e candidato Sel Dario Stefàno, nell’ambito del confronto avviato con le forze politiche e istituzionali in vista delle elezioni del 24 e 25 febbraio.

Il presidente di Cia e coordinatore di Agrinsieme Giuseppe Politi (all’incontro hanno partecipato anche il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, il vicepresidente di Fedagri-Confcooperative Giorgio Mercuri, il direttore generale di Confagricoltura Luigi Mastrobuono, il direttore generale di Legacoop Agroalimentare Giuseppe Piscopo e il direttore nazionale della Cia Rossana Zambelli) ha illustrato a Stefàno il documento predisposto per le elezioni. In esso viene messa in risalto l’urgenza di una politica agricola e agroalimentare che permetta crescita e competitività alle imprese, salvaguardando i redditi dei produttori.

Politi ha insistito sulla necessità che il sistema agroalimentare venga realmente collocato nelle dinamiche della crescita “perché contribuisca e partecipi all’auspicabile ripresa economica del Paese”. E affinché ciò avvenga è indispensabile, per Agrinsieme, compiere scelte mirate che permettano alle imprese di riprendere a marciare.

Il coordinatore di Agrinsieme ha elencato le priorità contenute nel documento elettorale: un forte e più efficace impegno in campo europeo, soprattutto in vista della riforma Pac 2014-2020; politiche di rafforzamento dell’impresa e della cooperazione; rilancio della ricerca e dell’innovazione; ricambio generazionale; incentivi al mercato del lavoro; rafforzamento degli strumenti per il credito; maggiore semplificazione burocratica; riduzione dei costi produttivi, contributivi e fiscali; valorizzazione del “made in Italy” e tutela dalla contraffazione e dall’uso improprio dei marchi; gestione razionale e sostenibile del territorio e delle risorse idriche; sviluppo delle agroenergie rinnovabili.

Politi ha concluso ribadendo che Agrinsieme ritiene importante lo strumento della concertazione come prassi di responsabilità condivisa tra le Istituzioni e le parti sociali. E, questo, nel pieno rispetto delle reciproche competenze e senza confusione di ruoli.

Stefàno, dal canto suo, ha evidenziato l’importanza di Agrinsieme: “è -ha detto un’ottima scelta quella di unire le forze dell’agroalimentare italiano per proposte serie e condivise”.

L’assessore ha avuto parole di apprezzamento per il documento di. Agrinsieme e ha aggiunto che “da almeno vent’anni l’agricoltura è fuori dalla discussione politica del Paese che conta. Sel, nel suo programma, mette proprio l’agricoltura ai primi posti dell’agenda di governo. Un’agenda agricola forte in Italia ci restituirebbe autorevolezza in Europa, dove oggi siamo soccombenti ad una matrice tutta nord-europea”.

Stefàno si è detto d’accordo con Agrinsieme sulla necessità di ridurre la burocrazia che oggi pesa sulle imprese agricole e sulle cooperative. “Occorre un’adeguata semplificazione amministrativa; solo così -ha concluso l’assessore- si possono ridurre gli onerosi costi che gravano sull’intero sistema agroalimentare italiano e affaticano i processi di investimento”.

Agrinsieme nei prossimi giorni continuerà a incontrarsi con i rappresentanti delle forze politiche impegnate nella campagna elettorale.