“Il direttore generale di Agea Stefano Antonio Sernia ha compiuto un atto di responsabilità ed il ministero ha espletato la sua attività di vigilanza. Tuttavia restiamo convinti del fatto che non è con le dimissioni di una persona che si risolvono i problemi dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura, piuttosto serve una profonda e più incisiva riforma”. È questo il commento di Agrinsieme alla notizia diffusa da alcuni organi di stampa delle dimissioni del direttore generale di Agea in carica.
“La direzione dell’Agenzia si appresta a cambiare, ma le preoccupazioni per le imprese agricole restano e i problemi vanno risolti con urgenza – ha aggiunto il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri ed Alleanza delle Cooperative Agroalimentari -. Primo fra tutti quello del danno che stanno subendo un gran numero di agricoltori con le decurtazioni dell’1% al giorno per il ritardo non per loro colpa, a partire dalla scadenza dello scorso 15 giugno e fino all’ 11 luglio, nella presentazione delle domande di contributo Pac, Unico e Psr”.
“Per tutelare le imprese agricole, dalle proteste in piazza – ha concluso Agrinsieme – siamo inevitabilmente dovuti passare alla messa in mora di Agea. La burocrazia estrema è la naturale conseguenza di un sistema non più capace di rispondere alle esigenze delle imprese e sempre più distante dai bisogni degli agricoltori. Occorre ora porre termine, una volta per tutte, a questo lungo calvario burocratico a cui sono sottoposte le aziende agricole e rinnovare in profondità l’Agenzia di erogazione”.