Agrinsieme e Federalimentare: Pac, positivo voto parlamento europeo; nessuna confusione sul ruolo dei consorzi di tutela

30/04/2020

“Esprimiamo soddisfazione per il voto della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue che ha di fatto posticipato a due anni il periodo di transizione che accompagnerà le attuali regole della PAC sino alla prossima riforma e che potrebbe quindi estendersi fino al 2022. Accogliamo favorevolmente inoltre la mancata approvazione dell’emendamento 448 che avrebbe affidato ai Consorzi di tutela alcune funzioni che sono proprie delle Organizzazioni di Produttori, quali la concentrazione dell’offerta e la possibilità di commercializzare direttamente il prodotto dei propri associati. Se l’emendamento fosse passato, sarebbe stato alterato il ruolo che la stessa legislazione comunitaria fissa per i Consorzi, ovvero la tutela giuridica delle denominazioni e l’attività di valorizzazione e promozione delle indicazioni geografiche”. Lo sottolineano il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, e Federalimentare, dopo che la Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo ha votato l’estensione del regolamento transitorio della PAC per altri due anni, respingendo, fra gli altri, un emendamento che tentava di equiparare i ruoli delle Organizzazioni di Produttori a quelli dei Consorzi di tutela.

“Riteniamo che qualora le funzioni attualmente attribuite alle Organizzazioni di Produttori venissero estese anche ai Consorzi, si genererebbero effetti distorsivi sul mercato anche a danno dei consumatori e degli stessi produttori associati”, osservano Agrinsieme e Federalimentare.

Secondo Agrinsieme e Federalimentare, inoltre, “è assai positiva la volontà espressa dal Parlamento di consentire la naturale scadenza dei programmi di sostegno all’interno del quadro OCM, così come l’approvazione degli emendamenti 451 e 452 sul vino, che ha consentito di correggere alcune criticità di carattere puramente formale che avrebbero complicato le operazioni di vinificazione che avvengono in zone viticole tra esse limitrofe”.