Il punto della situazione relativamente all’annata agraria appena conclusa con i politici nazionali

12/11/2013

L’11 novembre, in occasione di San Martino, il Presidente di Confagricoltura Alessandria Luca Brondelli di Brondello ha incontrato i Politici nazionali, espressione del nostro territorio, per fare il punto della situazione relativamente all’annata agraria appena conclusa e sottoporre le grosse problematiche legate alla pesante imposizione fiscale che si prospetta all’orizzonte per la nostre imprese agricole..

All’incontro erano presenti il sen. Daniele Borioli, l’on. Massimo Fiorio, il sen. Federico Fornaro, l’on. Fabio Lavagno e Antonio Tortorici in rappresentanza dell’on. Manuela Repetti.

Con il Ddl Stabilità è prevista l’istituzione di un nuovo tributo, il cosiddetto TRISE (tributo servizi), che si compone di due tipi di tasse : la TARI e la TASI, rispettivamente la tassa sui rifiuti e la tassa sui servizi.

La Tari di fatto va a sostituire la TARSU (tassa sui rifiuti solidi urbani) e la più recente TARES (tassa rifiuti e servizi), essendo dovuta da chiunque possieda o detenga, a qualsiasi titolo, locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani.

In particolare per il settore agricolo, sarà fondamentale la definizione di “rifiuto speciale”, dal momento che allo smaltimento di tale tipologia di rifiuti dovrà provvedere direttamente il produttore. Andranno, altresì, definite la nozione di “aree scoperte operative” e le possibili agevolazioni che i comuni potranno introdurre per i fabbricati agricoli.

Il presupposto della nuova Tasi, la cui funzione è quella di assicurare la diretta copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili dei Comuni (manutenzione strade, illuminazione, etc.), è il possesso di fabbricati di aree scoperte nonché di aree fabbricabili. L’aliquota base della Tasi, calcolata sulla base imponibile prevista per l’Imu, è pari all’ 1 per mille. I Comuni hanno comunque la possibilità di modularla, aumentandola o diminuendola fino all’aliquota massima prevista dalla legge statale per l’IMU (10.6 per mille).

La legge di stabilità, attualmente in discussione in Parlamento, introduce alcune significative novità in materia di tassazione per la copertura dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti (Tari) e ai servizi indivisibili dei Comuni (Tasi), che incidono sensibilmente sulla fiscalità immobiliare, in un momento di grave difficoltà economica per l’agricoltura. Il mondo agricolo è quindi in allarme per quanto sta emergendo, considerato anche il ritorno dell’Imu sui fabbricati rurali e sui terreni agricoli. La potestà riconosciuta ai Comuni di disciplinare l’applicazione dei nuovi tributi suscita particolare preoccupazione tra gli agricoltori, che potrebbero ritrovarsi con una base imponibile assoggettata ad imposizione oltremodo ampliata. Si rischia, infatti, di cumulare le diverse forme di tassazione e per basi imponibili molto ampie, con un effetto di sovrapposizione e di duplicazione di imposte sugli stessi beni, a fronte di una tassazione su base catastale che a sua volta già li considera. Questa specificità, ad avviso di Confagricoltura, impone scelte adeguate nell’elaborazione dei criteri di individuazione della base imponibile, che non si traducano in un eccessivo e non tollerabile aggravio per le attività agricole, nel caso la tassazione dovesse essere commisurata in via esclusiva su basi patrimoniali (superficie, area scoperta, ecc.), senza l’introduzione di adeguati correttivi. In particolare, per la materia dei rifiuti, non pare ragionevole assimilare i rifiuti speciali prodotti dall’attività agricola a quelli urbani, così come, in materia di Tasi, i servizi comunali indivisibili vanno differenziati in relazione alla piena fruibilità degli stessi da parte degli agricoltori.

Alessandria, 12/11/2013