Riforma Pac: modifiche positive dalla Comagri. Permangono tutte le riserve su una riforma che mantiene i capisaldi del suo progetto originario

29/01/2013

“Registriamo positive modifiche all’impianto della riforma della Pac proposto dalla Commissione europea, in attesa del seguito di quello che si preannuncia come un negoziato difficile e complesso sul quale continueremo a vigilare”.

Commenta così Gian Paolo Coscia, presidente di Confagricoltura Alessandria e Piemonte, la due giorni di votazioni della Commissione dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale che ha approvato i suoi numerosi emendamenti alle proposte di regolamento della “riforma verso il 2020”.

“Non possiamo non riconoscere alla Comagri ed al suo presidente Paolo de Castro – ha proseguito il presidente di Confagricoltura Coscia - un lavoro enorme di rivisitazione e proposta rispetto ai testi originari, che ha consentito di introdurre importanti novità”.

Un certo allentamento dei forti tagli a carico dei produttori storici, ad esempio, ma anche l’eliminazione dell’obbligatorietà e la semplificazione del greening. Sino ad alcune positive note come le novità sugli strumenti di mercato per le crisi e la proroga al delle quote zucchero e dei diritti di impianto vitivinicoli. Mentre sono senz’altro positive anche le aperture nello sviluppo rurale per la gestione nazionale dei programmi e per il funzionamento dello strumento di gestione del rischio; così come infine non si può non citare, anche per l’apporto del relatore Giovanni La Via, l’introduzione di semplificazioni per la condizionalità ed il regime sanzionatorio.

“Certo permangono tutte le nostre perplessità per una struttura della riforma che mantiene i capisaldi di chi l’ha progettata e sui quali dobbiamo ancora impegnarci. È inaccettabile ed antistorico tagliare le risorse alla nostra agricoltura – ha poi affermato il direttore provinciale di Confagricoltura Valter Parodi – così come dare troppa enfasi sulla ridistribuzione dei pagamenti tra le imprese e sugli impegni ambientali, che limitano il potenziale produttivo invece che esaltarlo”.

Si tratta di aspetti che verranno affrontati nelle prossime settimane del negoziato a partire dal Consiglio dei Capi di Stato e di Governo del prossimo 7-8 febbraio. Aspetti sui quali Confagricoltura non farà mancare la sua attenzione e le sue proposte; per le possibili conseguenze che esse possono determinare in prospettiva per le imprese associate.

Alessandria, 29 gennaio 2013