Zaia in visita per il barbera

18/09/2009
Oggi pomeriggio, all’inizio della vendemmia, il Ministro Luca Zaia sarà ad Agliano Terme (AT) nella Località Salere alla Cantina Sociale dei sei castelli e visiterà la zona di produzione della Barbera, accolto da una folta delegazione della quale fanno parte alcuni rappresentanti del Consorzio Tutela vini d’Asti e del Monferrato, l’ente che rappresenta le denominazioni Barbera d’Asti, Barbera del Monferrato e Piemonte Barbera. Vi saranno inoltre i dirigenti di Confagricoltura Alessandria ed Asti con cui il Ministro avrà modo di interloquire sui problemi relativi alla viticoltura. Sarà occasione per presentare un “Dossier Barbera” che il Consorzio ha predisposto e che consegnerà al Ministro, illustrando nei particolari la realtà Barbera e le sue problematiche. Il vitigno Barbera, il più coltivato in Piemonte (35% della superficie vitata), ha le sue radici nelle province di Asti ed Alessandria, dove gode della sua maggiore diffusione (il 63% della superficie coltivata regionale a Barbera). Da soli, Barbera d’Asti – con la nuova d.o.c.g. - e Piemonte Barbera contano 334.180 ettolitri prodotti nella vendemmia 2008, il 67% della produzione regionale a d.o. base Barbera. Barbera d’Asti oggi rappresenta 6.650 ettaro di vigneto, oltre 5.500 produttori di uva, 229.567 ettolitri destinati alla d.o.c.g. nel 2008, 570 imbottigliatori, circa 20 milioni di bottiglie prodotte l’anno. Il peso del territorio di produzione e delle denominazioni sono di indiscutibile richiamo per il Ministro, al quale verranno sottoposte le criticità e le esigenze del mondo Barbera sia al livello di produzione che di commercializzazione, quali: - le giacenze di prodotto sfuso Barbera d’Asti in cantina sono molto consistenti e preoccupanti (381.000 ettolitri, di cui 190.900 ettolitri di prodotto d.o.c.): è urgente trovare una via che permetta di smaltire le giacenze del prodotto d.o.c. al fine di favorire la commercializzazione del d.o.c.g.; - è evidente un calo dell’imbottigliato pari a circa il 15% con relativo calo di vendite; - in Italia le vendite di Barbera d’Asti sono concentrate all’85% in area Nielsen 1 (Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Lombardia); è nel contempo necessario sostenere i mercati esteri tradizionali (Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna, Nord Europa, …) ed aprirne dei nuovi; - l’esigenza di collocare al meglio il prodotto Barbera sui mercati, offrendo nuove opportunità, ha trovato i produttori concordi nella richiesta di modifica della d.o.c. Piemonte - in esame al Ministero politiche agricole - introducendo la nuova tipologia Piemonte rosso: l’iter di approvazione và accelerato al massimo; - è urgente avviare una campagna di comunicazione unitaria per i vini Barbera e la nuova d.o.c.g. Barbera d’Asti, per ampliare e migliorare la conoscenza di questi prodotti sia in Italia che all’estero, sostenendone e stimolandone il consumo. “È senza dubbio un’importante occasione per parlare a voce alta di Barbera e di viticoltura in generale, sperando di ottenere risultati concreti per questo comparto che sta attraversando una profonda crisi strutturale” dichiara Michela Marenco, presidente dell’Enoteca di Acqui nonché dirigente di Confagricoltura Alessandria. E il presidente provinciale di Confagricoltura Gian Paolo Coscia aggiunge: “Oggi più che mai abbiamo bisogno della massima attenzione da parte del Ministero. Il momento è difficile, ma si può superare se c’è intesa sul territorio e sostegno concreto da parte delle istituzioni locali e nazionali”.