L’agricoltura alessandrina è in ginocchio; dall’alluvione dello scorso autunno ad oggi si registrano eventi piovosi con il contagocce; dalla gelata del mese di aprile siamo passati a un mese di giugno e un mese di luglio con temperature sopra la norma i cui effetti sono stati amplificati dalla siccità. E da ultima la grandine che ha colpito gran parte della nostra provincia. I danni alle colture si possono già quantificare in una perdita tra il 20 e l’80% di nocciole, uva, orticole e seminativi.

Ma la conta dei danni non finisce qui: strutture come impianti e capannoni sono state compromesse dalla furia della grandine che a memoria d’uomo non era mai stata caratterizzata da chicchi di così grandi dimensioni.

“Se nel 2016 i mercati avevano fatto chiudere in rosso i bilanci delle nostre aziende – sostiene Luca Brondelli di Brondello, Presidente di Confagricoltura Alessandria - nel 2017 accanto a mercati che non hanno ricuperato le quotazioni perdute, dobbiamo tristemente constatare che  molte aziende non faranno reddito, perché non avranno prodotti agricoli da raccogliere, completamente distrutti da questo pazzo clima”.

“Occorre provvedere alla segnalazioni dei danni alle amministrazioni comunali – aggiunge Valter Parodi, Direttore di Confagricoltura Alessandria - per consentire la più corretta e completa  stima dei danni alle colture e alle strutture”.

In attesa delle decisioni della Regione Piemonte, che ultimamente ha fatto sentire il proprio silenzio su tutta la tematica legata a alluvione, siccità e gelate, e dello Stato per venire incontro alle enormi difficoltà delle aziende, cui si sommano gli sconsiderati ritardi nell’erogazioni dei contributi comunitari della PAC e del PSR, occorre ribadire agli imprenditori agricoli l’importanza dell’assicurazione che può diventare uno strumento non solo per cautelarsi di fronte alle avversità climatiche, ma che appare sempre più importante come difesa del reddito aziendale.

Alessandria, 26 luglio 2017