Asti DOCG: uno sviluppo ordinato nel tempo grazie all'accordo di filiera

25/05/2012

“Oggi, in l’agricoltura, si parla molto di filiera. Per il comparto del moscato, in Piemonte, possiamo affermare di aver precorso i tempi da più di 30 anni. Infatti, sin dall’anno 1979/80 abbiamo incoraggiato un accordo di filiera per la cessione delle uve e dei mosti di moscato. Un accordo che si è rinnovato ed è migliorato negli anni e che fondamentalmente ha consentito uno sviluppo ordinato della viticoltura del sud Piemonte” ha affermato il presidente provinciale e regionale Gian Paolo Coscia nel suo discorso di apertura del convegno “Le dolci bollicine di successo”, che si è svolto questa mattina a Cossano Belbo (CN) per dibattere sul ruolo della filiera dell’Asti Docg, un comparto trainante per l’economia agricola piemontese e la vitivinicoltura nazionale.In questo momento di crisi economica, l’accordo è oggi l’unico strumento in grado di dare risposte concrete a tutti gli attori della filiera del moscato. La sicurezza economica e finanziaria è tra i presupposti indispensabili per qualsiasi progetto di sviluppo.Confagricoltura Alessandria è tra gli artefici dell’organizzazione, insieme a Confagricoltura Asti e Cuneo, di questo evento di rilevanza nazionale, come ha evidenziato ancora Coscia:“Per questo motivo abbiamo voluto qui, intorno a questa tavola rotonda, i vari attori della filiera per un confronto costruttivo per migliorare l’accordo ed inoltre per trovare un punto d’intesa sulle ultime novità che riguarderanno il mondo del moscato. Non voglio entrare nei tecnicismi, ma voglio solo portare il pensiero di Confagricoltura Piemonte sulla richiesta di autorizzare nuovi impianti di vigneti”.  L’Asti spumante e il Moscato d’Asti hanno registrato negli ultimi anni un trend di vendite in costante ascesa, tanto che gli attuali vigneti risultano insufficienti a coprire le richieste del mercato e a garantire la formazione di adeguate scorte. A seguito di questo boom, il Consorzio dell’Asti ha proposto alla Regione Piemonte, nel marzo 2012, l’aumento della superficie di produzione di mille ettari di vigneti di uve Moscato entro il 2016 per far fronte alle richieste del mercato.Confagricoltura è favorevole ad un aumento graduale delle superfici investite a Moscato recuperando innanzitutto le superfici vitate revocate dal piano dei controlli. Si tratta di circa 350 ettari, che potrebbero aiutare a soddisfare l’attuale fabbisogno del mercato e scongiurare così la possibilità per i nostri competitori di occupare gli spazi che abbiamo conquistato grazie alle caratteristiche uniche del nostro prodotto.Tra le numerose autorità che animavano il convegno, era anche presente sul palco il presidente nazionale di Confagricoltura, Mario Guidi, che ha asserito: “Oggi la Commissione europea spinge molto per l’integrazione di filiera attraverso le organizzazioni interprofessionali e soprattutto per le Denominazioni, come nel caso dell’Asti Docg, il Consorzio potrebbe essere il luogo elettivo per l’organizzazione interprofessionale. E’ fondamentale rispettare tutte le componenti e fare in modo che siano rappresentate in maniera equilibrata e consona. Il successo di una politica di integrazione si poggia sul rispetto di regole comuni che soddisfino tutti gli attori e che ciascuno si impegna ad accettare”.“Per la parte agricola, l’integrazione di filiera implica un avvicinamento alle esigenze del trasformatore e i viticoltori non si tirano indietro – ha assicurato Guidi - Sappiamo lavorare per un obiettivo comune e sappiamo quando è il momento di esprimere richieste forti e quando invece essere disponibili ad un’apertura. L’importante è commisurare e rispettare i ruoli di ciascuno”. Il presidente di Confagricoltura ha quindi concluso: “L’Asti Docg gode di ampi consensi a livelli internazionali, ma si può ancora migliorare. Dobbiamo investire tanto in innovazione di processo e di prodotto che in internazionalizzazione. Noi scommettiamo tutti i giorni nelle nostre aziende! Anche e soprattutto in questo momento non facile per l’economia italiana di cui l’agricoltura è parte integrante”.

Alessandria, 25 maggio 2012