In Piemonte raggiunto l’accordo sul Moscato per la vendemmia 2013. Insoddisfazione di Confagricoltura

06/09/2013

Nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, dopo alcune settimane di intensi confronti, è stato siglato l’accordo sulle uve Moscato per la vendemmia 2013 da parte della commissione paritetica, presieduta dall’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto e composta dai rappresentanti dei produttori agricoli, dei vinificatori e delle case spumantiere.

L’accordo prevede una resa di 95 quintali per ettaro, con la possibilità di applicare il meccanismo “blocage-deblocage” per ulteriori 5 quintali. Lo sbloccaggio potrà essere effettuato per tutta o parte della quantità bloccata sulla base di apposita richiesta del Consorzio di tutela, corredata di dati oggettivi di imbottigliamento e vendita, previo parere favorevole della parte agricola nell’ambito della commissione paritetica.

Anche per il 2013, il compenso per le uve è stato confermato in 10,65 euro al miriagrammo, al lordo delle trattenute. Sono infatti previsti 7 centesimi di trattenuta a favore delle associazioni firmatarie dell’accordo, ulteriori 3 centesimi destinati ad integrare il reddito dei viticoltori dei “sorì”, i vigneti impervi ma di grande qualità, e infine altri 10 centesimi a favore del Consorzio di tutela per attività istituzionali di promozione e tutela. Pertanto, il prezzo definitivo pagato ai produttori agricoli sarà inferiore di 10 centesimi al quintale rispetto a quello del 2012, attestandosi a 10,45 euro il miriagrammo.

Per quanto l’intesa sul Moscato assicuri stabilità al comparto, secondo Francesco Giaquinta, rappresentante di Confagricoltura Piemonte nella commissione paritetica, “il reddito dei produttori agricoli risulta depauperato pesantemente”. Confagricoltura, con Cia e Fedagri-Confcooperative, nell’ambito di Agrinsieme, si era battuta almeno per una conferma del reddito del 2012. “Tutti i proclami di lotta a garanzia del reddito dei viticoltori – ha commentato Giaquinta – si sono sciolti come neve al sole quando è apparso chiaro che sarebbero stati inseriti nell’accordo quegli elementi accessori che garantivano risorse a favore del Consorzio di tutela, del progetto “sorì” e delle associazioni dei produttori. Ciò nonostante, Confagricoltura ha ritenuto di firmare l’accordo interprofessionale perché garantisce il ritiro delle uve”.

Critica anche la posizione di Pietro Cirio, presidente di Confagrimoscato, l’associazione di produttori che fa capo a Confagricoltura. “Avevamo proposto il blocage-deblocage da subito – ha dichiarato – e di recuperare i fondi per la promozione con trattenute solo sui superi. Invece, con questo accordo le trattenute gravano su tutti, anche su coloro che producono meno della resa ad ettaro. Chi suonava le trombe ha preferito la ritirata e ora addosserà come sempre le colpe su altri. Il risultato è un reddito inferiore per i viticoltori, in un’annata che avrebbe garantito più reddito agricolo nel quadro di una ripresa di vendite dell’Asti e del Moscato Docg”.