In breve del 17 Settembre 2013

17/09/2013

Pac, via libera dell’UE agli anticipi del 50%
Il Comitato di Gestione dell’Unione Europea ha dato il via libera agli Stati membri per pagare in anticipo, a partire dal 16 ottobre prossimo, il 50% dei pagamenti diretti della politica agricola comune agli agricoltori italiani. Il pagamento ovviamente terrà conto dell’acconto di circa il 20 % della Pac che la Regione Piemonte aveva già erogato agli agricoltori alla fine del mese di luglio con propri fondi. Il saldo avverrà in una fase successiva, tenendo conto del tasso finale fissato per la disciplina finanziaria, il meccanismo di riduzione automatica del montante dei pagamenti diretti che diverrà operativo dal bilancio UE 2014, ma che interesserà già le domande Pac 2013.


Il mercato dei cereali e della soia (fonte Newsletter Cereali de L’InformatoreAgrario).
Il mercato nazionale per il frumento tenero è sostanzialmente stabile, a parte qualche segnale di vivacità per i frumenti di forza le cui quotazioni sono incrementate a Bologna di 3 euro alla tonnellata (chiusura a 228 euro/t). È questo il segnale, che vale anche per il frumento duro, che in questa campagna la differenziazione di prezzo tra le diverse classi qualitative sarà molto più accentuata rispetto alla scorsa campagna. Per i frumenti normali le quotazioni sono invariate: il panificabile vale sempre 206,50 euro/t a Milano e 202,50 euro/t a Bologna. Il maggior problema per i molini in questo momento è reperire grani nazionali (in particolare panificabili) che abbiano valori di P/l (l’indicatore dell’elasticità dell’impasto) bassi, motivo per cui devono necessariamente ricorrere all’acquisto di grani esteri soprattutto dall’Est Europa. Ciò ovviamente non favorisce una ripresa delle quotazioni dei grani nazionali.

Sui mercati internazionali non ci sono particolari oscillazioni. Il Matif ha chiuso venerdì a 186,25 euro/t contro i 188,75 euro/t della settimana precedente, con una tendenza in lieve ribasso. A Chicago il titolo di dicembre ha chiuso venerdì a 641,2 cent/bushel, anche qui con tendenza al ribasso.

Non è stato proprio un «venerdì nero» quello del 13 settembre per il mais, ma sicuramente una chiusura (definitiva, la prossima scadenza è ormai dicembre) non positiva per il future di settembre a Chicago: -29 cent/bushel. Il titolo di dicembre 2013 ha chiuso a 459 cent/bushel dopo una settimana piuttosto volatile, nella quale si conferma la tendenza degli operatori a vendere titoli per ridimensionare eventuali perdite. A Parigi il future di novembre ha chiuso a 168 euro/t (-3,25 euro/t rispetto al venerdì precedente).

Intanto il mais nazionale continua a registrare forti perdite: -5 euro/t a Milano (204,50 euro/t) e -7 euro/t a Bologna (191 euro/t). Entrambi i listini continuano a mantenere invariate le quotazioni per il mais comunitario, ma è evidentemente solo una questione di tempo; prima o poi il mercato dovrà prendere atto del calo delle quotazioni internazionali.

Si mantengono stabili le quotazioni per l’orzo nazionale. A Milano l’orzo «pesante» è fermo a 209 euro/t, a Bologna a 206 euro/t. A Rouen l’orzo è quotato (reso al porto) a 174 euro/t, ma potrebbero esserci dei ribassi nelle prossime settimane visto che ormai i dati sul raccolto europeo si stanno consolidando.

Per la soia, esaurito il future di settembre, a Chicago si iniziano a fare i conti con le quotazioni per il nuovo raccolto. Il future di novembre ha chiuso venerdì a 1.381,4 cent/bushel, ossia circa mezzo dollaro in meno rispetto alla scadenza precedente.

Deve essere stato proprio lo scarto tra prezzi del vecchio raccolto e aspettative per il nuovo a far calare bruscamente le quotazioni sul mercato italiano. A Milano la soia estera quota ora 501,50 euro/t (-10 euro/t), a Bologna 480,50, con un calo analogo a quello di Milano. Resta il fatto che tra i semi oleosi la soia sembra reggere meglio, anche se non sui livelli record dello scorso anno.

 
In vigore lo Spesometro
I soggetti passivi IVA devono comunicare in via telematica all'Anagrafe tributaria l'ammontare delle operazioni rilevanti ai fini del tributo relativamente alle cessioni di beni e alle prestazione di servizi rese e ricevute. È l’effetto del cosiddetto “Spesometro”, provvedimento che interessa, a decorrere dal 01/01/2012, tutte le operazioni per le quali sussiste l'obbligo di emissione della fattura, indipendentemente dal superamento della soglia dei 3.000 euro, limite vigente prima delle modifiche di cui all’art. 2 del D.L. n. 16/2012. Resta ferma la soglia dei 3.600 euro, comprensiva dell'IVA, per la comunicazione delle operazioni per le quali non sussiste l'obbligo dell'emissione della fattura (commercio al minuto, etc.).

Il termine per la trasmissione delle operazioni è il seguente:

a) relativamente alle comunicazioni per il 2012, i soggetti che effettuano le liquidazioni mensili ai fini IVA devono trasmettere la comunicazione entro il 12 novembre 2013; gli altri soggetti entro il 21 novembre 2013;

b) relativamente alle comunicazioni per il 2013 e annualità' successive, i soggetti che effettuano le liquidazioni mensili sono tenuti a trasmettere la comunicazione entro il 10 aprile dell'anno successivo a quello di riferimento e gli altri soggetti entro il 20 aprile dell'anno successivo a quello di riferimento.

Sono obbligati alla comunicazione tutti i soggetti passivi che effettuano operazioni rilevanti ai fini dell'IVA, con esclusione dei soggetti che si avvalgono del regime di vantaggio per l'imprenditoria giovanile (ex regime dei minimi), di cui all'art. 1 della L. n. 244/2007 e all'art. 27 del D. L. n. 98/2011. Per quanto riguarda gli imprenditori agricoli esonerati, ex art. 34, c. 6, del DPR n. 633/72, l'obbligo della comunicazione è stato stabilito, peraltro con finalità extra fiscali (controllo per la rintracciabilità' dei prodotti agricoli), dall'art. 36, c. 8 bis, del D. L. n . 179/2012 conv. In L. n. 221/2012. Sul punto, si ricorda  che a fronte di apposita richiesta, circa la decorrenza dell'obbligo in questione, l'Agenzia delle entrate, con risposta n. 2.1 nell'ambito della manifestazione "Telefisco 2013", successivamente ufficializzata con circolare n. 1/E/2013, si è espressa, in considerazione dell'entrata in vigore della disposizione a ridosso della fine dello stesso anno 2012, per l'entrata in vigore dell'obbligo per gli agricoltori esonerati a far data dal 01 gennaio 2013.

Sono escluse dall’obbligo della comunicazione le operazioni che riguardano le importazioni, le esportazioni di cui all’art. 8 c.1 lett. a) e b) del DPR 633/72, le operazioni intracomunitarie, le operazioni di importo pari o superiore a 3.600 euro a privati, non documentate da fattura, il cui pagamento è avvenuto mediante carte di credito, di debito o prepagate e le operazioni ai sensi dell’art. 7 DPR 605/73.

Formano oggetto della comunicazione:

a) le cessioni dei beni e le prestazioni di servizi rese e ricevute soggette all'obbligo di fatturazione (c. d. operazioni B2B), per ciascun cliente e fornitore, indipendentemente dall'ammontare dell'operazione;

b) le cessioni di beni e le prestazioni di servizi rese e ricevute per le quali non sussiste l'obbligo di emissione della fattura (c.d. operazioni B2C), qualora l'importo unitario dell'operazione sia pari o superiore a 3.600 euro al lordo dell'IVA. Il provvedimento precisa che l'emissione della fattura, in sostituzione di altro documento fiscale (scontrino, ecc.) comporta, comunque, l'obbligo della comunicazione anche se l'importo dell'operazione è inferiore alla soglia dei 3.600 euro. Tuttavia, per motivi di semplificazione, i soggetti di cui all'art. 22 (commercio al minuto ed attività' assimilate) e 74 ter (agenzie viaggi e turismo) del DPR n. 633/72, relativamente agli anni 2012 e 2013, possono comunicare le operazioni attive per le quali è emessa fattura di importo unitario pari o superiore ai predetti 3.600 euro a lordo dell'IVA.

Per l'omissione delle comunicazioni, ovvero per la loro effettuazione con dati incompleti o non veritieri si applica la sanzione di cui all'articolo 11 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, cioè da 258 a 2.065 euro.