In breve del 2 Ottobre 2013

02/10/2013

Iva la 22%, le cose da sapere per non sbagliare
Per effetto della mancata proroga del termine del 01 ottobre 2013, di cui all’art. 11 del D.L. n. 76/2013 convertito in Legge n. 98/2013, a far data da ieri 1° ottobre, l’aliquota ordinaria IVA è incrementata dal 21 al 22 per cento. La crisi di Governo in atto ha infatti impedito l’adozione di un apposito decreto legge di ulteriore proroga al 01/01/ 2014 dell’aumento. Restano, tuttavia, ferme le aliquote del 4 e del 10 per cento.

Per la corretta decorrenza dell’aumento – precisa la Direzione Fiscale di Confagricoltura – deve farsi riferimento ai criteri di effettuazione delle operazioni, di cui all’art. 6 del DPR n. 633/72. Pertanto, l’incremento dell’aliquota ordinaria al 22 per cento riguarda le operazioni effettuate a partire dal 01 ottobre 2013, mentre per le operazioni il cui presupposto impositivo si è verificato precedentemente (es. pagamento di acconti, consegne con fatturazione differita, etc.), si applicherà l’aliquota del 21 per cento.

Infine, per le note di variazione (note di debito e credito) emesse in data successiva all’incremento dell’aliquota si dovrà tener conto dell’aliquota applicata alla operazione originaria.

Con un comunicato stampa del 30 settembre (in allegato) l’Agenzia delle Entrate, come già indicato al momento del passaggio dell’aliquota dal 20 al 21, ha precisato che per ragioni di ordine tecnico che impediscono l’aggiornamento tempestivo dei programmi software per la fatturazione e dei misuratori fiscali non saranno applicate sanzioni nel caso di fatturazione con l’aliquota del 21 per cento qualora venga effettuata la variazione in aumento (nota di debito) ex predetto art. 26, se la maggiore imposta, collegata all’aumento dell’aliquota, è versata:

a) per i soggetti con liquidazioni mensili, entro il 27 dicembre p. v., per le fatturazioni dei mesi di ottobre e novembre, ed entro il 16/03/2014 per le fatturazioni del mese di dicembre;

b) per i soggetti con liquidazioni trimestrali, entro il 16/03/2014.


Formazione per immigrati impegnati in agricoltura
Il Ministero delle Politiche Agricole intende verificare la disponibilità delle aziende agricole e agroalimentari italiane a partecipare al progetto “Formazione Prepartenza per Immigrati Lavoratori in Agricoltura – AFORIL”, finanziato nell’ambito del Fondo Europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi Terzi 2007-2013. Il Progetto prevede l’offerta di un programma formativo per i lavoratori agricoli immigrati da avviare in 3 paesi di partenza (Egitto, Tunisia e Marocco) che consenta di acquisire competenze professionali e conoscenze utili all’integrazione socio-economica, culturale e lavorativa in Italia. L’obiettivo è offrire una migliore opportunità di lavoro qualificato al settore agricolo ed agroalimentare.

Confagricoltura spiega che i lavoratori stranieri coinvolti nel programma di formazione verranno individuati - anche su indicazione delle aziende italiane che prendono parte al Progetto - dagli enti italiani partner del Progetto (MiPAAF e Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari) di comune intesa con le istituzioni dei relativi paesi di provenienza. Le aziende interessate si impegneranno ad assumere i lavoratori formati per almeno 30 giorni nel periodo marzo/aprile 2014, ottenendo, tra l’altro, benefici di carattere amministrativo per l’ingresso dei lavoratori in Italia e di esenzione dalla formazione obbligatoria sulla sicurezza aziendale.