Documento del Cupla per il Governo

07/11/2013

Il Cupla, il Comitato Unitario dei Pensionati del Lavoro Autonomo, al quale aderiscono le Associazioni e i sindacati dei pensionati di Confartigianato, CNA, Casartigiani, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Confcommercio e Confesercenti - ha incontrato l’on. Jole Santelli, sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali del governo Letta, per fare il punto sulle condizioni economiche e sociali dei pensionati e chiedere adeguate politiche d’intervento nei loro confronti. Le crescenti difficoltà che questa categoria di cittadini si trova ad affrontare - secondo il Cupla sono aggravate da pesanti iniquità alle quali è indispensabile trovare una soluzione immediata. L’adeguamento delle pensioni al “reale” costo della vita, la cancellazione di una immotivata discriminazione che esiste tra i pensionati ex lavoratori autonomi e gli altri pensionati sugli assegni familiari, il cumulo della pensione ai superstiti con altri redditi, sono solo alcuni dei temi contenuti nel documento e che a giudizio del Cupla, che associa complessivamente 2,5 milioni di iscritti in rappresentanza di 5 milioni di pensionati autonomi - confermano una situazione di estrema preoccupazione sotto il profilo economico e rappresentano un allarmante segnale circa le ingiustificate disparità di trattamento di questa fascia della popolazione. Se poi si aggiungono i diversi trattamenti introdotti dalla riforma Fornero con riferimento alle lavoratrici autonome rispetto a quelle dipendenti del settore privato, riguardo i requisiti anagrafici per l’accesso alla pensione di vecchiaia, e più in generale la mancata previsione del regime agevolato per il riconoscimento della pensione anticipata per gli autonomi, si ha il quadro esaustivo di una situazione già denunciata dal Cupla e sulla quale da troppo tempo si attendono risposte concrete. “E’ importante che i governanti, i ministri e i politici - conclude il documento del Cupla - capiscano che i pensionati, tutti insieme, con i propri valori, con le proprie identità e con le proprie certezze, sono già oggi e lo saranno sempre più in futuro, una categoria forte e coesa e non soltanto una condizione sociale da non considerare”.