In breve del 19 Novembre 2012

19/11/2012

Consumo di suolo, il Consiglio dei ministri approva il ddl
Venerdì scorso il Consiglio dei ministri ha approvato in seconda lettura, dopo aver acquisito il parere favorevole della conferenza unificata il disegno di legge per la valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo.

Con l’approvazione del Consiglio dei ministri il provvedimento può ora iniziare l’ iter parlamentare, anche se i tempi sono piuttosto stretti.

 

Rivalutazione redditi dominicali e agrari dal 2013
Sarà applicata a partire dal 2013, e non da quest'anno, com'era inizialmente previsto dal ddl Stabilità, la rivalutazione dei redditi dominicali e agrari dei terreni del 15%. L'emendamento presentato alla legge di stabilità in commissione Bilancio della Camera ha infatti posticipato di un anno il triennio di rivalutazione dei redditi fondiari partendo dal 2013 fino al 2015. È la rivalutazione del reddito dominicale già aumentato dell'80% per l'ulteriore percentuale del 15% e quello agrario che si rivaluta normalmente del 70%, a cui va aggiunto proprio il 15%. Qualora i terreni siano posseduti e coltivati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella gestione previdenziale dell'Inps, la predetta percentuale del 15% è ridotta al 5%.
La norma non chiarisce se la minore percentuale si applica anche ai conduttori del terreno non proprietari. L'emendamento prevede tuttavia che in sede di determinazione degli acconti per il periodo di imposta 2013, a giugno del prossimo anno, proprietari e coltivatori dovranno tener conto dell'ulteriore rivalutazione per calcolare l'acconto Irpef.

 

Società agricole
Analogo slittamento per le snc, le sas e le srl agricole, che ritorneranno alla tassazione in base alla differenza dei costi e dei ricavi dal 2013 e non da quest'anno, come invece era previsto dal testo originario della legge di stabilità. Anche in questo caso gli effetti dell'abrogazione della tassazione mediante reddito agrario decorre dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2012. Quindi le società agricole dovranno cessare la tassazione in base al reddito agrario a partire dal periodo d'imposta 2013.

Spiega Gian Paolo Tosoni su Il Sole 24 Ore: “L'emendamento prevede tuttavia che gli acconti d'imposta per tale anno dovranno essere rideterminati sulla base del bilancio e non con riferimento ai redditi catastali. Un adempimento assurdo, in quanto le società agricole potranno per l'anno 2012 determinare il reddito imponibile sulla base delle risultanze catastali, ma contemporaneamente dovranno redigere il bilancio fiscale per stabilire il reddito 2012, simulare il calcolo dell'Ires o Irpef e quindi determinare gli acconti per il periodo d'imposta 2013. Si tratta di un adempimento oltremodo oneroso. Le società agricole diverse dalla società per azioni (per la quale non era prevista la facoltà di opzione) e dalla società semplice (per la quale il regime catastale resta quello naturale) hanno diritto di recriminare il mancato rispetto del legittimo affidamento. Esse possono avere effettuato investimenti prevedendo un regime fiscale favorevole che venendo ora abolito può generare situazioni di insolvenza”.