Misure agro ambientali, Confagricoltura chiede deroghe per le alluvionate

02/01/2012

Misure agro ambientali, Confagricoltura chiede deroghe per le alluvionate

Le esondazioni degli affluenti del Po, del Tanaro, della Bormida e, in alcuni tratti, anche di questi fiumi principali hanno causato la distruzione diffusa delle colture seminate (quali grano, colza e loiessa), l’asportazione del suolo e degli elementi fertilizzanti già distribuiti in vista delle semine primaverili e la deposizione di materiali che potranno essere rimossi solo con interventi piuttosto lunghi e complessi da realizzare. Oltre a questi danni diretti, sorgono però anche numerosi problemi di gestione nelle aziende che aderiscono alle misure agroambientali, causati dall’impossibilità  di rispettare le rotazioni colturali o dalla necessità di dover procedere a nuove lavorazioni e fertilizzazioni.
Confagricoltura Piemonte ha chiesto alla Regione di tener conto dell’eccezionalità di questi eventi, configurabili a tutti gli effetti come cause di forza maggiore adottando al più presto provvedimenti tali da consentire le pratiche colturali necessarie senza incorrere nelle penalità previste dai bandi per le misure agroambientali. In sintesi, per i suoli seminati a frumento e distrutti con impossibilità di risemina Confagricoltura ha chiesto che si deroghi dalle rotazioni ordinarie e che si consentano eventuali ristoppi di mais. Per i suoli già fertilizzati, destinati a colture primaverili, Confagricoltura ha chiesto che si consenta una nuova fertilizzazione fosfo-potassica. Per l’azione 214.4 bisogna invece prevedere il ripristino dei prati a premio danneggiati.
Infine, nel caso di impegni pluriennali (come ad esempio ritiro dei seminativi reg. 2078 - impegno F1; siepi e filari inseriti in domande F7 e 214.7.1) occorre considerare che alcune superfici alluvionate potrebbero non essere più visibili in caso di foto aeree: queste superfici dovrebbero quindi poter essere tolte dalla domanda senza restituzione dei premi corrispondenti.