In breve del 12 Dicembre 2012

12/12/2012

Latte: trattative ancora bloccate in Piemonte
L’intesa regionale sul prezzo del latte alla stalla in Piemonte, scaduta il 31 marzo 2012, non è ancora stata rinnovata. Il prezzo indicizzato, che l’anno scorso aveva messo d’accordo produttori e industriali, non piace più alle aziende casearie.
Intanto la Regione Piemonte ha ripreso a pubblicare il prezzo del latte indicizzato. Il commento del prezzo elaborato per il mese di ottobre (ultimo dato disponibile) riferisce che “la spinta al rialzo che aveva caratterizzato l’indice del prezzo del latte sin dalla scorsa estate pare avere esaurito ad ottobre la sua capacità propulsiva: dopo un aumento complessivo del 10% tondo tra giugno e settembre, ma con tassi di crescita che andavano smorzandosi, in ottobre l’incremento è stato appena dello 0,2% (il valore assoluto è fissato a 41, 719 centesimi al litro). Ciò non impedisce che lo scarto su dodici mesi si accentui, passando da +5,2% a +6,6%, dato che ottobre 2011 aveva segnato un calo di oltre un punto percentuale”.

 

Piccolo è bello: ne siamo sicuri?
“Sono d'accordo sull'obbligo di 3 colture per le grandi aziende, quelle sopra i 50 ettari ad esempio, mentre per quelle di medie dimensioni è opportuno mantenere l'obbligo di 2 colture. Per le piccole aziende, invece, è giusto stabilire l'esclusione dall'obbligo della diversificazione, così come è giusto non imporre il vincolo ai pascoli permanenti e le colture arboree, che hanno già un forte valore ambientale e non dovrebbero essere comprese nel greening”.
La proposta sulla nuova Pac è del ministro delle Politiche Agricole Mario Catania e fa il paio con la reintroduzione della tassazione a bilancio per le società agricole di capitali. Evidentemente in Italia la crescita imprenditoriale e la ricerca di un’adeguata dimensione aziendale sono ancora considerati un peccato.

 

Decreto legge sviluppo, verso la revisione obbligatoria per le macchine agricole
Il decreto legge sviluppo, che deve essere convertito dalla Camera entro il prossimo 18 dicembre, nella stesura approvata giovedì scorso al Senato prevede, tra l’altro, l’obbligo della revisione per le macchine agricole soggette ad immatricolazione. Questa novità, seppure condivisibile dal punto di vista della sicurezza, rischia di creare non pochi problemi alle imprese. Non sono stati definiti infatti i criteri tecnici per la revisione, né quali siano le officine abilitate a farla e neppure i costi. Per questi aspetti e per la difficoltà di gestione di un obbligo che andrà applicato su tutto il territorio in tempi molto stretti, la norma introdotta risulta insufficiente e parziale.