La motosega

14/11/2011

La motosega è un attrezzo molto diffuso nelle aziende agricole e forestali che contrariamente a molte altre macchine agricole, proprio in questo periodo invernale presenta un picco di utilizzo connesso agli abbattimenti ed alle potature.
Ricordiamo che l’utilizzo della motosega da parte dei lavoratori dipendenti deve essere riservato agli operatori che hanno ricevuto una formazione adeguata relativa ai rischi dell’attrezzo in se (ferimenti da taglio o intossicazioni da fumi) e di tutta l’attività connessa (schiacciamenti o cadute).
L’obbligo di un patentino per l’utilizzo dell’attrezzo non è ad oggi richiesto, tuttavia dal 1° giugno 2013 gli interventi selvicolturali su fondi di terzi per superfici superiori ai 5000 mq dovranno essere eseguiti da operatori professionali iscritti all’apposito albo e dotati di adeguata formazione dimostrabile con attestati di frequenza a corsi gestiti da enti riconosciuti.
La motosega viene utilizzata nei cantieri forestali per operazioni di taglio, pezzatura e sramatura delle piante. A causa dei pericoli di utilizzo, richiede una buona conoscenza sia della macchina sia del cantiere di lavoro.

RISCHI ED ADEGUAMENTI
Tra i rischi potenzialmente più gravi connessi con l’utilizzo della motosega, oggetto della norma armonizzata UNI EN ISO 16681-1:2009, meritano particolare attenzione:

Rischio di contatto accidentale con la catena tagliente in movimento:
Per scongiurare il rischio di contatto accidentale con la catena tagliente in movimento, la motosega deve essere equipaggiata con un freno catena. Deve essere possibile attivare il freno catena manualmente per mezzo della protezione anteriore della mano o tramite un sistema non manuale che attiva il freno catena quando si verifica il contraccolpo.

Rischio di azionamenti accidentali:
La motosega deve essere provvista di un acceleratore a pressione costante che ritorna automaticamente nella posizione di minimo ed è trattenuto in quella posizione dall’inserimento automatico di un bloccaggio acceleratore.
L’acceleratore deve essere posizionato in modo che possa essere pressato e rilasciato da una mano guantata che tiene l’impugnatura. Il tirante acceleratore deve essere progettato in modo che una forza pari a tre volte il peso della motosega applicata all’impugnatura posteriore in qualsiasi direzione, non deve incrementare la velocità di rotazione del motore fino al punto in cui la frizione interviene ed inizia il movimento della catena. Se è previsto un bloccaggio acceleratore per avviamento a freddo, esso deve risultare tale da poter essere inserito manualmente e disinserito automaticamente quando viene premuto l’acceleratore.

Impugnature - Rischio di contatto accidentale con la catena:
Le motoseghe a catena devono essere dotate di un’impugnatura per ogni mano. Queste impugnature devono essere progettate in modo da
poter essere afferrate con l’intera mano da un operatore che indossi guanti protettivi, devono fornire la necessaria sicurezza di presa tramite la loro forma e le caratteristiche superficiali. La resistenza di entrambe le impugnature deve essere almeno conforme alle specifiche ISO. L’operatore deve essere in grado di arrestare la motosega in modo controllato anche nel caso di guasto del sistema d’isolamento dalle vibrazioni.

Protezioni – Rischio di contatto accidentale con la catena:
Impugnatura anteriore: Per evitare il rischio di contatto involontario con la catena, in prossimità dell’impugnatura anteriore, deve essere disposta una protezione della mano, per salvaguardare le dita dell’operatore da infortunio.
Impugnatura posteriore: essere realizzata per tutta la lunghezza del lato destro della parte inferiore dell’impugnatura posteriore.
Questa protezione si deve estendere dal profilo destro dell’impugnatura per almeno 30 mm dal lato della barra e almeno 100 mm di lunghezza. Questa prescrizione può anche essere soddisfatta da parti della macchina.

Perno ferma catena - Rischio di contatto accidentale con la catena di taglio in caso di rottura della stessa:
La motosega deve essere munita di un perno ferma catena le cui dimensioni e resistenza meccanica siano conformi.

Copribarra - Rischio di contatto accidentale con la catena di taglio durante il trasporto:
La motosega deve essere provvista di un copribarra per consentirne il trasporto in sicurezza.

Arresto normale e di emergenza della macchina - Interruttore di massa:
La macchina deve essere dotata di un interruttore di massa, che ne permetta l’arresto definitivo e per il suo funzionamento non necessiti di una azione manuale continuata. Questo interruttore deve essere posizionato in modo che possa essere azionato quando la motosega è tenuta con entrambe le mani da un operatore che indossi guanti protettivi. Lo scopo ed il metodo di azionamento dell’interruttore devono essere marcati in modo chiaro e durevole. Il colore dell’interruttore di accensione deve chiaramente contrastare con il colore del fondo.

Protezione contro il contatto con parti ad alta tensione:
Per evitare il rischio di folgorazione, tutte le parti del motore che sono ad alta tensione devono essere isolate in modo che non possano essere toccate dall’operatore.

Frizione - Rischio di avviamento incontrollato della catena di taglio:
La frizione deve essere progettata in modo che la catena non si metta in movimento quando il motore ruota a 1,25 volte la velocità di minimo.

Gas di scarico - Rischio di avvelenamento e/o intossicazione da gas provenienti dal motore a combustione interna:
L’uscita dei gas di scarico deve essere collocata in modo da dirigere le emissioni lontano dal viso dell’operatore nelle normali posizioni di lavoro.

Parti calde - Rischio di ustione in caso di contatto con le parti calde del motore:
Parti calde come il cilindro o parti in diretto contatto con il cilindro o il silenziatore, devono essere protette contro un contatto non intenzionale durante il normale utilizzo della macchina. Il silenziatore montato lateralmente deve essere provvisto di
un riparo quale protezione contro lo scivolamento della mano.

Serbatoi - Rischio di incendio in caso di perdita di combustibile dal serbatoio della macchina:
Il tappo del serbatoio deve avere un ritegno. Il bocchettone del serbatoio del combustibile deve avere un diametro di almeno 20 mm e il bocchettone del serbatoio dell’olio un diametro di almeno 19 mm. Ogni bocchettone o tappo deve essere marcato chiaramente.
Se sono marcati solo i tappi, essi non devono essere intercambiabili. La progettazione del tappo deve essere tale da impedire perdite mentre la motosega è alla temperatura di funzionamento normale, in tutte le posizioni di lavoro e quando è trasportata.
Il bocchettone deve essere posizionato in modo tale che il riempimento dei serbatoi con un idoneo imbuto non sia ostacolato da altri
componenti.

Rumore - Pericolo di danni all’udito causati dal rumore prodotto dal motore:
La macchina deve generare il minor livello di emissione sonora tecnicamente raggiungibile. Le principali fonti di rumore sono il sistema di aspirazione dell’aria, il sistema di raffreddamento del motore, il sistema di scarico, l’apparato di taglio, le superfici vibranti e l’interazione tra operatore e macchina.

Vibrazioni - Pericolo causato dalle vibrazioni durante il funzionamento:
La macchina deve essere progettata per generare il minor livello di vibrazioni tecnicamente raggiungibile. Le principali fonti di vibrazione sono le forze dinamiche dal motore, l’apparato di taglio, parti mobili non bilanciate, impatti tra pignoni, ingranaggi,
cuscinetti ed altri meccanismi e l’interazione tra operatore, macchina e materiale lavorato.

Fondamentale poi che la formazione sia quanto più completa possibile con precise nozioni teoriche e pratiche dell’attività di taglio e di esbosco. Infine  importantissimo utilizzare sempre i DPI (dispositivi di protezione individuale) previsti dalle norme di sicurezza.