In breve del 26 Novembre 2013

26/11/2013

IMU, ancora un rinvio sulla decisione
A 20 giorni dalla scadenza della seconda rata Imu - scrive IlSole24Ore di oggi - i proprietari di un'abitazione principale (non di lusso) dovranno aspettare almeno altre 24 ore per avere la conferma che il 16 dicembre non saranno chiamati alla cassa. Il Consiglio dei ministri odierno - che avrebbe dovuto varare il decreto legge con l'abolizione del saldo dell'imposta municipale 2013 sugli immobili non appartenenti alle categorie catastali A7, A/8 e A/9 - slitta a dopo il voto di fiducia al Senato sulla legge di stabilità. Che dovrebbe tenersi stasera. Gli ultimi nodi: estendere l'esenzione a terreni e fabbricati rurali e riconoscere ai Comuni rimborsi ad aliquote 2013. I particolari nel servizio.

 
Il mercato dei cereali e della soia (da L’Informatore Agrario - Newsletter Obiettivo Cereali)
Tira un’aria di moderato ottimismo per il frumento tenero. A Milano è stata confermata la tendenza rialzista, non solo per il frumento panificabile (+2 euro/t, 218,50 euro/t), ma anche per le categorie superiori (panificabile superiore: +3 euro/t, 239,50 euro/t; frumento di forza +3 euro/t, 261 euro/t). Listino invariato invece a Bologna, dove il «fino» è fermo a 209,50 euro/t. La differenza di 9 euro a tonnellata tra le due Borse Merci è sicuramente plausibile e giustificata, ed equivale più o meno al costo di trasporto (il listino di Milano quota arriva molino Lombardia, mentre quello di Bologna è un listino partenza).

Anche al livello internazionale è stata una settimana moderatamente rialzista. Il Matif (gennaio 2014) ha chiuso venerdì a 206,50 euro/t, con gli operatori che continuano ad acquistare titoli in vista di possibili rialzi futuri. Il mercato “fisico” francese è in linea: a Rouen il “blé meunière” quotava venerdì 201 euro/t per merce resa al porto (+2 euro/t). Per quanto riguarda Chicago, è forse presto per parlare di un’inversione di tendenza, ma le quotazioni rimangono per lo meno stabili (649,4 cent/bushel).

Il fatto è che le esportazioni comunitarie verso i Paesi terzi stanno godendo di un periodo particolarmente favorevole. Al 18 novembre, i certificati di esportazione per il nuovo raccolto sommavano oltre 10 milioni di tonnellate contro i 6,4 dello stesso periodo dell’anno scorso. Oltreoceano la situazione invece non è così dinamica, e per questo non c’è particolare interesse ad acquistare frumento per avanti.

Prosegue per il mais nazionale la serie di cali di prezzo, anche se molto contenuti. Sia Milano sia Bologna perdono un euro a tonnellata, chiudendo rispettivamente a 194,50 euro/t e 187 euro/t. Il mais estero resta invariato o cala di qualche euro.

In ogni modo si allontana per il momento lo spettro del crollo delle quotazioni. Le esportazioni comunitarie vanno tutto sommato bene, e a Parigi (Matif gennaio 2014) la chiusura di venerdì è stata di 176,50 euro/t. In recupero anche il mais francese per pronta consegna a 170 euro/t reso Bordeaux.

Buona anche la performance del mais negli Usa. Gli stock di bioetanolo sono ai minimi storici (bisogna tornare al 2010 per trovare valori così bassi) e ciò ha ravvivato la domanda, anche se la tendenza degli operatori resta per ora quella di vendere futures per assicurarsi le quotazioni attuali: per dicembre il mais a Chicago vale ora 422,2 cent/bushel, più o meno come la settimana precedente.

Stabile o in rialzo la situazione per l’orzo nazionale. A Milano il prodotto «pesante» resta invariato (211 euro/t), mentre a Bologna è stato registrato un aumento di 3 euro a tonnellata (208 euro/t).

Evidentemente il mancato crollo del mais continua a sostenere i prezzi, confortati anche da una buona domanda internazionale per l’orzo comunitario, che anche se è un po’ rallentata, giustifica ancora un prezzo di 177 euro/t per il prodotto francese reso al porto di Rouen.

Migliorano le prospettive per la soia. In Italia i prezzi per il prodotto nazionale restano stabili (Bologna 432,50 euro/t) o aumentano (Milano 438,50 euro/t).

Negli USA il mercato si è vivacizzato grazie alle notizie provenienti dalla Cina. Gli ordini procedono in modo spedito (115.000 tonnellate solo lo scorso venerdì) e il fabbisogno di importazione è stato stimato in aumento da parte del Ministero dell’Agricoltura Cinese. Ne ha risentito positivamente il Cbot, con i semi di soia (per gennaio 2014) che sono tornati sopra il livello critico di 1.300 cent/bushel, chiudendo venerdì a 1.319,4 cent/bushel e con gli operatori che sono tornati a comprare titoli per i prossimi mesi.