In breve del 3 Dicembre 2013

03/12/2013

Acconto imposte: la scadenza era ieri, ma è ancora possibile versare con la sanzione ridotta
Ieri 2 dicembre 2013 (il 30 novembre cadeva di sabato) è scaduto il termine per versare il secondo o unico acconto delle imposte dirette relativo al 2013. Il versamento non può essere rateizzato. Qualora il contribuente non disponga delle risorse finanziarie sufficienti, è possibile versare le somme dovute in ritardo usufruendo del ravvedimento operoso, versando la seguente sanzione ridotta:

· dal 0,2% al 2,8% se il pagamento è effettuato entro 14 giorni dalla scadenza, tenendo presente che per ogni giorno di ritardo va applicato lo 0,2%;

· 3% (30% x 1/10) se il pagamento è eseguito tra il 15° e il 30° giorno dalla scadenza;

· 3,75% (30% x 1/8) se il pagamento è eseguito oltre 30 giorni ed entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno della violazione.

In sede di regolarizzazione, oltre al versamento dell’importo dovuto e della sanzione, vanno

corrisposti anche gli interessi nella misura del 2,5% annuo.

 
Continua a crescere il prezzo del latte spot
Il latte spot per la seconda metà del mese di novembre, sulla base della rilevazione della Camera di Commercio di Lodi, è quotato da 52,58 a 54,13 euro per 100 litri, in aumento dell’1,47% rispetto ai 15 giorni precedenti. Il 15 luglio le quotazioni andavano da Lunedì   45,88 a 46,91 euro per 100 litri.     

L’andamento delle quotazioni degli ultimi mesi si può vedere collegandosi al link http://www.clal.it/index.php?section=latte_lodi

 
Il mercato dei cereali e della soia (da L’Informatore Agrario - Newsletter Obiettivo Cereali)
Mentre sui mercati internazionali si registrano movimenti al rialzo, i listini italiani del grano tenero restano, dopo gli aumenti delle scorse settimane, per il momento invariati. A Milano il frumento panificabile quota 218,50 euro/t (panificabile superiore: 239,50 euro/t; frumento di forza 261 euro/t), Bologna il «fino» è fermo a 209,50 euro/t. Aumentano solamente i frumenti comunitari (+1 o 2 euro/t), evidente riflesso della tendenza rialzista sul mercato francese. A Parigi gli operatori continuano ad accaparrarsi titoli con scadenza gennaio 2014, e così venerdì il future ha sfiorato quasi i 210 euro/t, chiudendo a 209,75 euro/t. Una quotazione decisamente superiore rispetto al mercato fisico, che a Rouen quota 203 euro/t per merce resa al porto. Le ragioni di questo ottimismo: l’aggressività dei paesi del Mar Nero sembra essersi sgonfiata e sul mercato si è riaffacciato un cliente tradizionale per il frumento francese, il Marocco, che ha deciso di sospendere i dazi per i primi quattro mesi del 2014.  Positive anche le esportazioni Usa, soprattutto grazie ai recenti acquisti da parte dell’Egitto, che hanno portato gli impegni di vendita per la campagna in corso complessivamente al 75%, contro il 68% della media degli ultimi cinque anni. Eppure il future di dicembre a Chicago non suscita particolari entusiasmi. La chiusura di venerdì è stata di 655 cent/bushel, meno di 6 cent/bushel rispetto al venerdì precedente.

Mentre il frumento tenero vive tutto sommato una fase positiva, il mercato del mais è invece decisamente giù di tono. Sono oramai settimane che i listini nazionali registrano cali di uno o due euro alla tonnellata, e almeno nel breve periodo non ci sono segnali che questo stillicidio si fermi. A Milano il mais nazionale ha perso un euro (193,50 euro/t), a Bologna due euro (185 euro/t). Anche i frumenti esteri hanno subito dei ribassi da uno a quattro euro/t. A Parigi il titolo di gennaio 2014 resta, tra gli alti e bassi della settimana, praticamente invariato, chiudendo a 177,75 euro/t, quotazione comunque migliore rispetto al mercato «fisico» (171 euro/t reso Bordeaux). Il mercato comunitario resta insomma fiacco, ma stabile. Negli Usa invece la situazione permane su livelli molto bassi, anche se con un leggero miglioramento rispetto a metà novembre: 415,2 cent/bushel la chiusura di venerdì per il future di dicembre la cui scadenza è imminente. Da notare è che sia il mercato “cash” che le scadenze successive quotano 10 cent in più, segno che il buon andamento delle esportazioni Usa potrebbe dare un po’ di respiro ad un offerta caratterizzata da stock molto abbondanti.

Per quanto riguarda l’orzo, nonostante qualche segnale di indebolimento sui mercati esteri,  continua a registrarsi una fase positiva. Sia a Milano che a Bologna l’orzo nazionale guadagna due euro a tonnellata, chiudendo rispettivamente a 213 euro/t e 210 euro/t, ossia praticamente a prezzi analoghi a quelli per il frumento foraggiero.  Il rallentamento delle esportazioni francesi si è invece riflettuto in modo negativo sui prezzi: l’orzo reso a Rouen quota ora 176 euro/t contro i 177 euro/t del venerdì precedente.

Lo scenario per la soia è decisamente positivo. I semi di soia nazionale hanno guadagnato 5 euro/t a Milano (443,50 euro/t) e 4 euro/t a Bologna (436,50 euro/t). È possibile parlare già di un’onda lunga di rialzi? A vedere il mercato internazionale sembrerebbe di sì. A Chicago il future di gennaio 2014 ha guadagnato in una settimana 17 cent/bushel, chiudendo venerdì a 1.336,4 cent/bushel. Anche se non si può parlare di una corsa all’acquisto, resta il fatto che le esportazioni USA stanno andando molto bene, avendo gli impegni di vendita già raggiunto il 93% delle disponibilità, contro il 75% dell’anno precedente. Il traino viene dalla Cina, che ha acquistato la scorsa settimana ulteriori 110.000 tonnellate.

Per quanto riguarda il riso le vendite complessive di risone risultano in calo di 59.805 tonnellate (-13%) rispetto all’anno scorso.  Secondo i dati forniti dall’Ente Risi si sono vendute 23.873 tonnellate in meno per i lunghi A, 17.122 tonnellate in meno per i tondi, 14.149 tonnellate in meno per i lunghi B e 4.661 in meno per i medi. Sulla piazza di Vercelli si segnalano aumenti per i risi Carnaroli-Karnak che passano da 540-560 euro/t a 555-565 e per le varietà Thai-Sirio-Gladio e similari che salgono da 255-265 a 259-269 euro/t; invariati gli altri prezzi.