In breve del 10 Dicembre 2013

10/12/2013

Il mercato dei cereali e della soia (Fonte: Newsletter Obiettivo Cereali – L’Informatore Agrario)
 Settimana all’insegna dei rialzi in Europa e anche in Italia per il grano tenero. Dopo la stasi della settimana precedente, i listini nazionali hanno finalmente recepito il trend rialzista delineato dal Matif da un mesetto a questa parte: Milano registra aumenti di 2 euro/t su tutte le categorie (panificabile a 220,50 euro/t), Bologna addirittura 5 euro/t («fino» a 214,50 euro/t). Non è però del tutto chiaro quale sia la causa dei rialzi: è vero che generalmente prima del periodo natalizio c’è un picco della domanda di semilavorati, ma le farine e i sottoprodotti sono rimasti invariati a Milano, mentre a Bologna registrano degli incrementi (+5 euro/t le farine, sottoprodotti invariati salvo il farinaccio +2 euro/t).
 
Positivo anche l’andamento del frumento tenero a Parigi. Dopo una settimana movimentata (mercoledì il contratto di gennaio 2014 aveva chiuso a 213 euro/t) la quotazione si è assestata su 210 euro/t; quotazione del tutto rispettabile e, nel medio periodo, equilibrata, se pensiamo che ci troviamo (in termini di variazione percentuale) tra il picco del luglio 2012 (243,75 euro/t) e il punto più basso registrato lo scorso agosto (181,75 euro/t). Cresce anche il mercato fisico, che a Rouen quota ora 207 euro/t (+4 euro/t) grazie al buon andamento delle esportazioni.
 
Più incerta invece la situazione negli Usa. Il future di dicembre (per cui in imminente scadenza) quotava venerdì 637,2 cent/bushel, ossia in netto calo. Anche le scadenze successive sono in calo, ma mostrano quotazioni più elevate (651 cent/bushel per febbraio 2014). La ragione apparente è la discordanza tra l’Usda e il Governo argentino riguardo le previsioni di raccolta, nel frattempo giunta al 30%: i primi hanno rivisto la stima a 10 milioni di tonnellate, l’Argentina continua a dichiararne 8,8.
 
Il mercato nazionale del mais resta fiacco: a Milano il granturco italiano ha chiuso a 191,50 euro/t (-2 euro/t), a Bologna a 184 euro/t (-1 euro/t). Si arresterà mai questa lunga serie?
 
Qualche segnale positivo viene dalla Francia: il Matif (per febbraio 2014: 180,25 euro/t) era partito molto bene lunedì scorso per poi riposizionarsi. Anche il mercato per pronta consegna non va male: a Bordeaux il mais vale ora 178 euro/t fob, contro i 171 della settimana precedente. La forte pressione che doveva derivare dai massicci acquisti fatti in Ucraina (si parla di 300.000 t a settimana) non c’è stata, e ciò ha impedito ulteriori cali.
 
A Chicago è stata una settimana movimentata (spread alti, massicce vendite), ma alla fine il mercato ha chiuso venerdì a 424 cent/bushel (+9 cent). Le scadenze successive (marzo 2014: 434,2 cent/bushel) sono più elevate e ciò lascia sperare in un recupero nel medio periodo.
 
Gli aumenti del frumento tenero hanno trascinato al rialzo anche l’orzo nazionale, che a Milano ha quotato 215 euro/t (+2 euro/t) e a Bologna 213 euro/t (+3 euro/t).
 
C’è ovviamente l’incognita del mais, che se permane a prezzi così bassi potrebbe spingere al ribasso tutti i cereali foraggeri, indipendentemente dalle sorti del frumento tenero. Qualche segnale di ribasso proviene dalla Francia, dove a Rouen dopo gli incrementi di inizio settimana l’orzo quotava 178 euro/t. I prezzi sono però ancora più che soddisfacenti e la domanda internazionale non sembra in diminuzione, per cui almeno nel breve periodo si prevede stabilità.
 
I listini nazionali della soia registrano, sulla scia dell’andamento dei mercati internazionali nelle scorse settimane, ulteriori sostanziosi incrementi. A Milano i semi di soia nazionale valgono ora 446,50 euro/t, a Bologna 440,50 euro/t.
 
A Chicago la ripresa si è invece arrestata. I semi di soia per gennaio 2014 valgono ora 1.325,40 cent/bushel (11 cent in meno rispetto al venerdì precedente). Gli analisti pensano che ciò sia legato all’andamento delle semine in Sud America, che sta avvenendo in «condizioni ideali». Comunque c’è interesse da parte degli investitori istituzionali, per cui non si esclude una ripresa dei rialzi.
 
 
Spandimento liquami, c’è ancora tempo
La Giunta regionale ha deliberato la temporanea sospensione - per i soli terreni fuori dalle zone vulnerabili da nitrati ZVN - del divieto allo spandimento di liquami zootecnici (vigente dal 1 dicembre al 31 gennaio) per dieci giorni. E' pertanto possibile sui terreni fuori ZVN procedere alla distribuzione di liquami zootecnici fino al 19 dicembre compreso, nel rispetto dei consueti criteri e vincoli di cui al regolamento regionale 10R/2007. Nei terreni in ZVN vige invece, fino al 28 febbraio 2014, il divieto allo spandimento dei materiali non palabili.