«Vecchia» di Alice Bel Colle: grande cantina che vuole crescere ancora

12/02/2014

Il 24 gennaio scorso l’Ufficio Zona di Acqui Terme con il presidente provinciale di Confagricoltura, Luca Brondelli, il direttore Valter Parodi e il responsabile sindacale Mario Rendina ha visitato la Vecchia Cantina di Alice Bel Colle e Sessame d’Asti. La sua storia ha inizio tanti anni fa nella provincia di Alessandria, nel cuore del territorio Acquese, in cima alle nobili colline denominate della Qualità dell’Alto Monferrato: la Vecchia Cantina Sociale di Alice Bel Colle e Sessame d’Asti nasce il 1° agosto 1956 dalla volontà di un gruppo di viticoltori che si associano per lavorare in comune le uve e per valorizzare e commercializzare i vini ottenuti. Dal 1972 ne è presidente Paolo Ricagno che, orgogliosamente racconta le origini della cantina: inizialmente piccolo punto di aggregazione e produzione praticamente esclusiva di vini rossi e di pochissimo moscato, ma, che dal 1976, con l’introduzione delle prime opere di ammodernamento, ha inaugurato un percorso di crescita continua. Ad oggi infatti, i numeri di cui si parla rivestono grande importanza: 75mila ettolitri stoccabili in celle frigorifere, il 7% della produzione totale di Moscato ed un fatturato che aumenta di 2 milioni di euro ogni anno. Il successo di questa piccola realtà che a poco a poco si è conquistata la fama di essere la più grande cantina in Italia per quantità di Asti Spumante vinificato, oltre ad essere la prima fornitrice di Martini & Rossi e Gancia, con esportazioni in Germania e Cecoslovacchia. La “Vecchia” Cantina Sociale, così chiamata sia dai soci che dai suoi estimatori, dispone di uno stabilimento di oltre tremila metri quadrati dove si effettuano tutte le varie fasi della produzione del vino: si parte dalla raccolta e selezione delle uve, alla loro pigiatura e spremitura, per arrivare sino alla trasformazione e conservazione. L’invecchiamento e l’affinamento dei vini rossi poi, viene effettuato nella parte più antica, all’interno di piccole botti di rovere in fresche cantine. La forza della cantina oltre alla tradizione, è sicuramente dimostrata dalle tecniche di produzione utilizzate sempre più all’avanguardia, dalla metodologia sempre più compiuterizzata e tecnologizzata unite alle indiscusse professionalità e competenza di uomini esperti: primo tra gli altri, il direttore tecnico ed enologo Claudio Mignano. Si tratta indubbiamente di una grande cantina presente e garante su un mercato (quello del vino) sempre in rapida espansione, di prodotti di dimostrata elevata qualità. Un ulteriore progresso significativo è avvenuto ormai più di dodici anni orsono, quando, nel 2001, viene acquistata l’imponente Casa Bertalero, uno stabilimento situato proprio di fronte alla Cantina stessa. Questa costruzione, la cui edificazione avvenne intorno al 1898 in frazione Stazione, prospiciente alla stazione ferroviaria di Alice, rimane un esempio importante di architettura industriale in cemento armato dei primi del Novecento, soprattutto nella parte dedicata alle strutture vinarie. All’interno dei due estesi cortili si è proceduto ad organizzare tutto il lavoro di produzione: presso il primo cortile, il piano nobile è stato adibito agli alloggi padronali, tutto il piano terreno è stato destinato alla trasformazione e lavorazione delle uve, mentre il reparto situato nella campata destra è stato riservato al moscato con i filtri olandesi a pioggia e i torchi a mano, seguito poi da una grande zona costituita da antiche botti per l’invecchiamento; nel secondo cortile invece si trova la “Bottaia”, costruita sopra il giardino pensile e utilizzata quale luogo di affinamento dei vini rossi tanto nei grossi fusti piemontesi quanto nelle botti di misura francese. Intorno ad esso poi, si sviluppa tutta la parte di struttura che è stata indirizzata alla sola ed esclusiva commercializzazione, realizzando una proposta innovativa di accoglienza e di vendita. Grazie quindi a questa new entry la produzione dei bianchi diventa imponente e alla stessa viene affiancato tutto il nécessaire anche per l’accoglienza turistica: un ristorante, “Naso e Gola”, pronto ad accogliere gli avventori facendo loro degustare i piatti tipici della cucina piemontese, un punto finalizzato alla vendita diretta con wine-bar costituito da una sala degustazione che mette a disposizione dell’acquirente vini sfusi, in damigiana e in bottiglia, e, dulcis in fundo, il Museo del Moscato. Durante i mesi estivi inoltre sono stati celebrati molti eventi culturali di livello internazionale, tra i quali spicca senza dubbio l’Italian Festival Music Competition, che ha visto anche la direzione artistica di personaggi celebri come il Maestro Marcello Abbado o la professoressa Marlaene Kessick. La storia e la tradizione vantate da questa “Vecchia Cantina”, affiancate da una visione sempre moderna sono attestate in ogni attività che la stessa ha intrapreso in tutti questi anni, progettando ancora ulteriori sviluppi nella produzione dei suoi vini. Nelle prossime edizioni de L’Aratro verranno presentate altre realtà produttive importanti per il notro territorio.