Martina nuovo Ministro

01/03/2014

L’Italia ha un nuovo governo e, per quanto ci riguarda più da vicino, il Ministero delle Politiche Agricole ha un nuovo Ministro, Maurizio Martina. Già sottosegretario, sempre all’Agricoltura, nel governo Letta, ha conseguito prima della laurea in scienze Politiche un diploma di Tecnico Agrario. Sarà il sesto ministro in 3 anni a sedere a capo del dicastero agricolo e questo la dice lunga sull’importanza che i nostri politici danno al nostro settore. Ricordo l’allora sottosegretario Martina, alla nostra assemblea nazionale di Confagricoltura a Roma lo scorso mese di dicembre, quando era venuto al posto del Ministro Di Girolamo e mi era sembrato una persona competente, umile al punto giusto e quindi capace di ascoltare, preparato in particolar modo sui temi che stava seguendo per delega governativa, in primis Expo Milano 2015. Mi auguro veramente che con questo ministro si possa instaurare un dialogo franco e costruttivo, perché sono troppi e troppo importanti i temi sul tavolo per il nostro settore, che sconta ogni momento di più l’assenza da troppi anni di una seria politica Agricola Nazionale. I principali temi che il nostro nuovo Ministro dovrà quanto prima affrontare, sono di stretta attualità e riguardano le difficili decisioni ancora da prendere riguardo alle modalità di applicazione della nuova PAC. Come troppo spesso succede, il nostro paese è in forte ritardo rispetto ai principali partners europei, che hanno già quasi tutti emanato i loro regolamenti. In Italia dobbiamo ancora definire la figura di Agricoltore attivo, il metodo di calcolo della degressività delle integrazioni al reddito, il regime dei piccoli agricoltori e il limite minimo necessario per percepire la PAC. Tutti temi fondamentali per cercare di adattare al meglio queste nuove regole comunitarie alla nostra realtà nazionale,limitando almeno in parte l’impatto sicuramente negativo che questa riforma avrà sulle nostre aziende agricole. Il ruolo dell’agricoltura nell’Expo di Milano 2015 deve essere definito e servirà, anche in quell’occasione, una dimostrazione di unità di intenti fra i vari componenti della nostra filiera. Non meno importante sarà la discussione del collegato agricolo alla legge di stabilità, dove si dovrà cercare di riequilibrare un fisco che per noi agricoltori è stato molto iniquo negli ultimi tempi. A questo proposito sono in discussione anche alcune proposte di semplificazione in materia vitivinicola presentate da Agrinsieme, che seguiremo attentamente con il coinvolgimento dei parlamentari del territorio, ai quali abbiamo già segnalato le iniziative. Il problema più grande che, a mio avviso, il ministro dovrà affrontare sarà però all’interno della sua stessa struttura e dei suoi enti collegati, a partire da Agea, la cui situazione è quanto mai caotica e dove i ricorsi e le denunce si susseguono senza tregua, limitando di conseguenza l’operatività dell’ente con esiti disastrosi per i trasferimenti alle aziende agricole, che avvengono sempre più in ritardo. Abbiamo assoluta necessità di un ministro forte, in grado di imporre la volontà della Politica all’apparato ministeriale, che da troppi anni vede una guida diversa per ogni stagione e che si è ormai arrogato un potere decisionale assolutamente arbitrario. Auguri quindi al mininistro Martina, ne ha sicuramente bisogno.

Luca Brondelli