In breve del 21 Marzo 2013

21/03/2013

Riforma della PAC: ok al mandato negoziale dei ministri UE
Alle 23.30 di martedì i Ministri dell’agricoltura dell’UE hanno raggiunto a larga maggioranza (solo Slovenia e Slovacchia hanno votato contro) l’accordo sul mandato negoziale per i quattro regolamenti di riforma della PAC. Inizieranno ora i negoziati interistituzionali (triologhi tra Commissione europea, Parlamento e Consiglio) con l’obiettivo di giungere ad un accordo politico finale a giugno. Da una prima analisi del documento non sembrano esserci state sorprese dell’ultimo momento, anche se il testo contiene alcune importanti modifiche rispetto al compromesso “entrato” in Consiglio lunedi. I ministri propongono di concedere maggiore flessibilità nell’applicazione del greening (ad esempio, con la limitazione delle sanzioni al 25% del pagamento per il greening e l’abbassamento della percentuale delle superfici ad interesse ecologico al 5%). Per quanto concerne zucchero e vino, il Consiglio propone di prorogare le quote zucchero fino al 2017 (ma di eliminare, non senza contrasti tra vari Stati membri e la Presidenza, la disposizione che avrebbe reso possibile la riapertura delle quote per i paesi che avevano dismesso tutta la loro produzione nel 2005) e di far entrare in vigore il sistema delle autorizzazioni di impianto nel settore vitivinicolo nel 2019 (fino al 2024). Sul sistema accoppiato, le percentuali massime degli aiuti legati alla produzione passerebbero al 7% nei paesi che avevano scelto la via del disaccoppiamento e al 12% negli altri. Per quanto riguarda il regolamento di sviluppo rurale è utile segnalare la proposta di una maggiore flessibilità nella determinazione delle zone svantaggiate, l’esclusione delle misure di greening dalla baseline per le misure agro-ambientali (e quindi la correzione del cosiddetto “doppio finanziamento”) e l’innalzamento al 75% della percentuale di co-finanziamento per le misure di gestione delle crisi.

Ristrutturazioni edilizie, detrazione fiscale per chi installa impianti fotovoltaici
L'installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica può beneficiare della detrazione fiscale del 36% spettante per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio della legge 27 dicembre 2002, n. 289 e quindi anche della detrazione del 50% prevista fino al 30 giugno 2013. Lo ha chiarito definitivamente l'Agenzia delle Entrate rispondendo ad un'istanza di consulenza giuridica presentata da ANIE Confindustria ad ottobre 2012, riconoscendo l'interpretazione per la quale l'installazione di impianti fotovoltaici rientra tra gli interventi che possono fruire delle detrazioni fiscali Irpef al 50% per le ristrutturazioni edilizie. In particolare, l'istanza chiedeva la corretta interpretazione dell'articolo 16 bis del DPR 917 del 1986 e se la detrazione già applicabile ai lavori di ristrutturazione per gli impianti elettrici, di riscaldamento e idraulici, potesse essere estesa anche alle spese sostenute per l'acquisto e l'installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica fino a 20 kw nominale (le dimensioni più tipicamente presenti presso gli edifici residenziali).

Cancellazione dal Registro Imprese, per i crediti rivolgersi ai soci
La cancellazione di una società dal registro delle imprese ha efficacia costitutiva e ne determina l'immediata estinzione indipendentemente dai rapporti giuridici a essa facenti capo, con la conseguenza che i crediti pendenti sono a carico dei soci. Fra le conseguenze processuali, l'impossibilità di agire in giudizio. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con le sentenze a sezioni unite n. 6070 e 6071 del 12 marzo, intervenendo a dirimere le incertezze interpretative in merito agli effetti conseguenti alla cancellazione della società sia sul piano sostanziale sia processuale.